Cuadernos de filología italiana | 2000 | N. 7

Sottolinea il ruolo dell’autore teatrale polacco S.I.Witkiewicz nel superamento della tendenza realista-simbolico-impressionista dominante nei primi decenni del XX secolo.

Secondo l’autore, la rappresentazione del corpo umano riflette un triplice paesaggio interiore: antropologico, storico e semiologico.

Il genere ‘rosa’, in quanto genere di formazione dell’archetipo della femminilità, gira esclusivamente intorno all’ottenimento dell’amore. Vengono citate ed esaminate alcune delle autrici più rappresentative, da Liala a Sibilla Aleramo.

Secondo l’a., partendo dal presupposto che poesia e filosofia sono esercizi imparentati tra di loro, Borges, spesso accusato di non aver sistematizzato nulla, di giocare con il pensiero e le parole, è un filosofo.

Segnala esempi che testimoniano le relazioni testuali che Borges instaura con la “Divina Commedia”. Dopodiché si sofferma sulla produzione poetica di José Pedroni, proponendo alcuni esempi che mostrano influenze di San Francesco d’Assisi, di Pascoli. Infine, ricorda i numerosi scritti in italiano di Manuel Puig, in particolare sceneggiature e articoli di critica cinematografica.

Interpreta “La pietra lunare” di Tommaso Landolfi a partire da una poetica fondata sul simbolo, secondo la teorizzazione e la pratica del primo romanticismo. Il romanzo tenderebbe alla realizzazione di una sintesi di contrari cristallizzata intorno al concetto di natura, rappresentata dalla figura di Gurù, la protagonista femminile.

Analizza l’uso di aspetti caratteristici dell’oralità di cui si avvale Miguel Hernández nella poesia “Me sobra el corazón”: si tratta di frasi fatte e di modismi sintattici frequenti nella linguaggio colloquiale.

Breve riassunto antologico della filosofia di Benedetto Croce.

Ricordo del periodo fiorentino del poeta spagnolo Jorge Guillén e dei suoi rapporti di amicizia con Oreste Macrì e con l’italianista spagnolo Joaquín Arce.

Omaggio all’Italia di un famoso italianista spagnolo del Novecento.

Anticipa le prime conclusioni di un’indagine sulla cronologia delle traduzioni scambiate fra Jorge Guillén ed Eugenio Montale.

Testimonianza del rapporto di amicizia intercorso tra lo scrittore siciliano e il poeta spagnolo. Vengono presentate diverse lettere, soprattutto di Jorge Guillén, in cui risalta la reciproca stima sia umana che professionale che legava i due autori.

Attraverso la considerazione di testi saggistici della prima stagione pasoliniana, in particolare documenti di poetica, presenta un certo approccio alla scrittura, dando ragione delle intrinseche debolezze che ne influenzeranno ulteriormente lo sviluppo.

Raffronto tra i Novissimi italiani e quelli spagnoli. Gli aspetti caratteristici della corrente italiana si manifestano soprattutto nell’ambito dell’individualità del soggetto, e con la violenza di chi scopre che il mondo in cui credeva è ormai massificato, mercificato. I ‘novísimos’ spagnoli, invece, rappresentano un esempio indiscutibile di quello che sarà il postmoderno degli anni Settanta e Ottanta, con l’assoluta perdita dei valori di progresso, di originalità, di fiducia nell’utopia che erano alla base della modernità. Emblematico è l’atteggiamento nei confronti del lettore: si passa dalla provocazione dei novissimi alla persuasione dei ‘novísimos’.

Julio Caro Baroja e Leonardo Sciascia, partendo da presupposti differenti, riuscirono a creare un mondo intellettuale individuale, fondato su di uno stile narrativo originale, arricchito di ricca e finissima ironia e di grande erudizione. Entrambi hanno dedicato alcuni dei loro scritti (il saggio ‘El Señor Inquisidor’ di Baroja e il racconto di Sciascia ‘Morte dell’Inquisitore’) allo studio, dal punto di vista storico, dell’azione dei tribunali del Santo Uffizio in Spagna e in Sicilia e all’analisi del comportamento di determinati inquisitori.

‘Bio-bibliografia’ di Sciascia in rapporto ai suoi legami con la Spagna e con la cultura spagnola.

Articolo sull’opera “Baalbec, una mancha” dello scrittore spagnolo Juan Benet.

I temi più significativi di tutta l’opera di Buzzati sono contenuti in “Un caso clinico”: il destino, che l’autore utilizza come strumento narrativo per rappresentare il consumarsi sistematico del tempo, tema della solitudine dell’uomo assalito dal terrore e i miti malinconici dell’attesa e della rinuncia.

Analisi della ricezione critica dell’opera di Dino Buzzati in Spagna.

Nella ricreazione lampedusiana del motivo dello studio dell’astronomia da parte di Fabrizio, le ‘stelle’ del ‘Principe’ acquisiscono un valore leopardiano, ontologico. Alla loro contemplazione il personaggio sacrifica tutta l’attenzione che è inutile prestare agli accadimenti ‘terreni’. Rappresenterebbero quindi la possibilità di superare lo spazio ‘irredimibile’ della realtà siciliana.

Stabilisce una corrispondenza sistematica tra il funzionamento dei principi organizzativi nel testo e nell’orazione. Tale corrispondenza può essere misurata in base ai principi di contiguità e di separazione dei rispettivi elementi e quanto più semplice saranno le immagini mentali rappresentate linguisticamente, maggiore sarà il livello di automatizzazione o di codificazione raggiungibile.

Studio della prosa dello scrittore spagnolo Alonso Zamora Vicente.

Elenco di diversi proverbi spagnoli e italiani sul tema dell’allegria e della saggezza.

Analizza l’influenza di Alessandro Manzoni e di Dino Campana nell’opera di Sebastiano Vassali.

Riflessione sul ritmo e la struttura temporale di “Notturno Indiano” di Antonio Tabucchi.

La pietra come elemento simbolico chiave nella poetica dell’inglese Donal Davie.

Analisi delle differenze nell’uso dell’accento in spagnolo e in italiano.

Elenco di italianismi presenti in articoli giornalistici spagnoli.

Sottolinea le difficoltà inerenti alla traduzione poetica di testi al limite delle loro possibilità formai e semantiche come “Versi e Nonversi” di Alfredo Giuliani.

Analizza le funzioni argomentative e metadiscorsive di ‘ecco’ stabiliendo la percentuale d’uso dei suoi valori più significativi.

Definisce le caratteristiche dei personaggi di Aldo Nove.

Dissertazione sul rapporto tra arte e divino.

Descrizione di due saggi postumi del semiologo russo Yuri Lotman: “Cercare la strada. Modelli della cultura” e “Il girotondo delle muse. Saggi sulla semiotica delle arti e della rappresentazione”.