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Critica del testo | 2021 | N. 3
Anno 2021 – N. 3
Numero monografico: Dante nella modernità
A cura di Marcello Ciocchetti
Titolo articolo: Premessa
I due curatori affermano che la finalità della miscellanea non era quella di “riattraversare i tanti Dante ottocenteschi”, quanto “posare lo sguardo su come grandi autori si sono confrontati con Dante, con la sua scrittura ma anche con la sua figura”: ecco allora come il tema dell’esilio si è aperto alla prospettiva “tipicamente novecentesca di esilio esistenziale e spirituale”, oppure come il viaggio nell’Inferno e negli abissi del male si sia convertito in riflessione sulla guerra e sulle tante tragedie del Novecento.
Lingua: ItalianoPag. VII-VIII
Etichette: XIV secolo, XX secolo, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Geologia e poetica: note sulla ricezione dantesca nel tardo Goethe
Muovendo dalle riflessioni di Goethe sulla “Divina Commedia” di Dante (1826), il saggio analizza le traduzioni del poeta tedesco di versi scelti dell’Inferno XI e XII, per affrontare la nozione di forma e il dibattito sulla poetica delle sue ultime opere letterarie di Goethe. A questo proposito, la struttura morfogeologica dell’“aggregato”, così come emerge dalle traduzioni di Goethe così come dai suoi appunti danteschi, pur opponendosi all’idea di struttura, fornisce un ottimo mezzo per la rappresentazione della varietà e della molteplicità. In questo la terza rima gioca un ruolo importante.
Lingua: ItalianoPag. 1-25
Etichette: Traduzione, XIX secolo, Dante Alighieri, Johann Wolfgang von Goethe,
Titolo articolo: La fecondazione della grazia. Il dantismo trascendentale di Leopardi
Il saggio esplora l’ipotesi che in Leopardi permanga una resistenza al Petrarca come modello dominante e che l’influenza di Dante sulla scrittura del poeta di Recanati abbia comportato un’iniezione di maggiore dinamismo, arricchendo il modello petrarchesco nella direzione di una poetica più concreta e più filosofica.
Lingua: ItalianoPag. 27-48
Etichette: XIV secolo, XIX secolo, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giacomo Leopardi,
Titolo articolo: “Cet enfer qui, peut-être, un jour, aura son Dante”. Balzac e la commedia della modernità
La critica ha spesso discusso del rapporto tra Dante e Balzac supponendo che ci possa essere una qualche identificazione con il suo illustre predecessore da parte dell’autore della “Comédie humaine”, che in quest’opera ha utilizzato il modello cosmologico dantesco nella descrizione della modernità. Il saggio si propone di ripensare il rapporto e di offrire qualche ulteriore chiave di lettura, a partire dalla scelta del titolo, in cui il riferimento alla “Commedia” dantesca è evidente ma mai esplicitato. Anche lo studio del racconto “Les Proscrits”, dove Balzac rappresenta il poeta fiorentino come protagonista, offre qualche nuovo spunto in quanto il testo può essere letto come una parabola della condizione dell’autore moderno, alle prese con il materialismo della società contemporanea che condiziona il lavoro creativo e rende impossibile scrivere una ‘nouvelle Divine Comédie’.
Lingua: ItalianoPag. 49-64
Etichette: XIX secolo, Dante Alighieri, Honoré de Balzac, Les Proscrits,
Titolo articolo: “The Divine Dante with which I begin in the morning”. Longfellow e la nascita degli studi danteschi in America
Henry Wadsworth Longfellow è stato un superbo linguista, un viaggiatore curioso, professore di Lingue e Letterature Moderne all’Università di Harvard e, soprattutto, un esemplare lettore di Dante che ha donato al lettore americano “la prima traduzione americana completa della Divina Commedia di Dante”. Scopo del saggio è quello di mostrare il profondo legame che Longfellow ebbe con Dante Alighieri, visto nella più ampia prospettiva degli studi danteschi negli Stati Uniti tra XVIII e XIX secolo.
Lingua: ItalianoPag. 65-79
Etichette: Traduzione, XIX secolo, XVIII secolo, Dante Alighieri, Henry Wadsworth Longfellow,
Titolo articolo: “Plonger au fond du gouffre, Enfer ou Ciel, qu’importe?”
Baudelaire ha letto Dante in una delle edizioni in francese disponibili a suo tempo, ed è ben vivo nella sua memoria poetica. “Les Fleurs du mal” – che Eliot definiva ‘la Commedia in frammenti’ della modernità – non rappresentano una discesa infernale seguita da un percorso di purificazione e da un’ascesa paradisiaca; piuttosto testimoniano lo sprofondare nell’ignoto e l’assenza d’una via d’uscita. Laggiù il ‘pensiero’, nuovo protagonista della poesia, sogna di ritrovare il ‘Nouveau’, l’Unità persa nella molteplicità. Tra Paradiso e Inferno, per Baudelaire, non c’è più differenza: “Plonger au fond du gouffre, Enfer ou Ciel, qu’importe? / Au fond de l’Inconnu pour trouver du nouveau!”. Secondo Walter Benjamin, l’abisso di Baudelaire è prima di tutto Parigi, capitale della modernità, popolata da quei passaggi del capitalismo “attraverso i quali si scende agli inferi”.
Lingua: ItalianoPag. 81-122
Etichette: XIX secolo, Charles Baudelaire, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Ugolino, padre o fanciullo? Un esercizio su Pascoli e il ‘transfert’ dantesco
Nella poesia di Pascoli si intrecciano l’immagine della morte paterna e quella del ‘figlio sopravvissuto’: il padre assassinato e l’orfano sono quasi indistinguibili. Sul piano della creazione poetica possiamo spiegare questa ‘interferenza inconscia’ con un’azione profonda della memoria dantesca: l’autore sostiene che è la figura di Ugolino (‘Inferno’ XXXIII) a permettere questa sovrapposizione.
Lingua: ItalianoPag. 123-135
Etichette: Memoria, Poesia, Psicoanalisi, XX secolo, Dante Alighieri, Giovanni Pascoli,
Titolo articolo: Rilke lettore di Dante: ‘Vita nuova’, ‘Commedia’ ed ‘Elegie duinesi’
Nella sua prima carriera poetica Rilke fu particolarmente affascinato da Dante e in particolare dalla ‘Vita nuova’. Raccomanda il libro al suo amico Wilhelm von Scholz nel 1898 e più tardi, nella sua lezione sulla Lirica moderna, afferma che la poesia lirica moderna è iniziata con la ‘Vita nuova’. A Parigi, quando incontra Rodin e lo vede lavorare a ‘The Gates of Hell’, Rilke individua subito il legame con la ‘Commedia’ come rivela il suo libro sull’artista francese. I ‘ricordi’ di Dante nelle “Porte dell’Inferno” hanno lasciato tracce nella poesia di Rilke. L’itinerario poetico descritto nelle “Elegie duinesi” ricorda il cammino del pellegrino della “Divina Commedia” in quanto procede dal lamento disperato della prima elegia al giubilo della decima.
Lingua: ItalianoPag. 137-154
Etichette: Intertestualità, XIX secolo, Dante Alighieri, Rainer Maria Rilke, Elegie di Duino, Vita Nuova,
Titolo articolo: Il miglior fabbro: Dante, Pound ed Eliot
T. S. Eliot dedicò la versione finale di “The Waste Land” a Ezra Pound, definendolo ‘il miglior fabbro’ (evocando la definizione data da Guinizzelli di Arnaut Daniel nel “Purgatorio” XXVI). Il contributo di entrambi alla critica dantesca nel Novecento è immenso. Pound indicò una nuova direzione con “The Spirit of Romance” nel 1910, Eliot seguì l’esempio con i suoi tre saggi su Dante (1920, 1929, 1965). Nel saggio si delineano le continuità e le differenze tra i due scrittori nello svolgersi della loro critica dantesca; in merito alla poesia di Eliot si dimostra come questi, già dalle sue primissime composizioni in “La terra desolata” e i “Quattro Quartetti”, superò di gran lunga Pound nei suoi adattamenti dalla “Commedia”.
Lingua: ItalianoPag. 155-182
Etichette: XX secolo, Dante Alighieri, Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot,
Titolo articolo: “A alma é literatura”. Tracce dantesche in Fernando Pessoa
Fernando Pessoa non era un dantista; tuttavia la Commedia e Dante compaiono più volte nella sua opera. I testi di Pessoa non contengono allusioni dirette all’opera di Dante, ma Dante ha lo scopo di esemplificare idee e persino aiutare a definire categorie critiche. Dante è citato in un unico testo poetico in cui Pessoa vuole sottolineare la preminenza della letteratura sulla vita.
Lingua: ItalianoPag. 183-202
Etichette: Poesia, XX secolo, Dante Alighieri, Fernando Pessoa,
Titolo articolo: Il ritmo dei passi e lo sguardo della strada. Fra Majakovskij e Dante
Presenza ricorrente nella cultura russa dell’epoca, Dante è citato esplicitamente nella poesia di Majakovskij. Vertiginose vedute dall’alto si aprono all’improvviso nelle pagine dell’opera di Majakovskij, in un universo che, come la “Commedia” di Dante, è ricamato di stelle; scenari insoliti, posti oltre i limiti del mondo visibile, suscitano la stessa attrazione in poeti così lontani. A volte il dialogo tra Dante e Majakovskij diventa distanza, così al “mezzo del cammino di nostra vita” si contrappone la sfacciataggine della giovinezza. In un movimento circolare, che permette all’arte di viaggiare nel tempo e nello spazio, il saggio si conclude ricostruendo elementi dell’universo raffigurato da Majakovskij nel transito linguistico dell’Inferno dantesco, tradotto nell’inglese contemporaneo.
Lingua: ItalianoPag. 203-227
Etichette: Intertestualità, XX secolo, Dante Alighieri, Vladimir Majakovskij,
Titolo articolo: Un caso di intertestualità assoluta: Dante in Montale
L’articolo analizza il complesso rapporto di Montale con Dante, un caso di intertestualità del tutto unico nel Novecento. In un periodo di profonda crisi storica, culminata nella tragedia della seconda guerra mondiale, Dante offrì a Montale un esempio di poesia totale. Un fitto dialogo intertestuale con la “Commedia” dantesca guida la costruzione di “Ossi di seppia”, “Le Occasioni” e “La Bufera”. Montale arriva a trasformare vicende private in fatti di valore universale, come fa Dante, identificando così la propria esperienza poetica e umana con la propria. Nell’era moderna, una tale forma di intertestualità radicale è destinata al fallimento, ma la scrittura che ne risulta serve come ultima difesa filosofica contro il crollo di un’intera civiltà. Ciò diventa ancora più evidente nelle opere successive di Montale, dove le citazioni di Dante fungono da unica struttura di pensiero nei testi incentrati sul ‘crollo’ del significato.
Lingua: ItalianoPag. 229-248
Etichette: Intertestualità, XX secolo, Dante Alighieri, Eugenio Montale,
Titolo articolo: “Soñó la pena de Francesca y soñó su lástima”: congetture su Borges e Dante
Lo studio ripercorre l’incontro di Borges con la “Divina Commedia” di Dante. In particolare si sofferma sui “Nueve ensayos dantescos”, testo particolarmente adatto a discutere il peculiare modo in cui Borges attraversa i classici e la tradizione letteraria, nonché esemplare della sua lettura del poema dantesco, basata sull’identificazione e sulla reinvenzione.
Lingua: ItalianoPag. 249-264
Etichette: Intertestualità, XX secolo, Dante Alighieri, Jorge Luis Borges, Nueve ensayos dantescos,
Titolo articolo: Reminiscenze dantesche nella poesia di Ghiorgos Seferis
L’articolo si propone di analizzare la presenza di Dante nei poemi di Ghiorgos Seferis. Il poeta greco si muove, similmente a Dante, dal buio della morte alla luce della resurrezione, dalla ‘selva oscura’ alla ‘rosa centifolia’. Tale itinerario avviene, come nella “Commedia”, grazie all’amore. Seferis, come Dante, ha bisogno di dialogare con i morti per ricevere la forza spirituale che lo aiuterà ad andare avanti.
Lingua: ItalianoPag. 265-280
Etichette: Letteratura greca, XX secolo, Dante Alighieri, Ghiorgos Seferis,
Titolo articolo: Lacan, Beatrice e l’Altro
Tra i tanti riferimenti letterari che Lacan usa per illustrare le sue argomentazioni psicoanalitiche, la Beatrice di Dante ha un ruolo di primo piano. L’articolo intende appunto ripercorrere le funzioni del personaggio dantesco nel pensiero dello psicanalista e filosofo francese.
Lingua: ItalianoPag. 281-297
Etichette: Psicoanalisi, XX secolo, Dante Alighieri, Jacques Lacan,
Titolo articolo: “Là è casa mia”: intorno al dantismo di Czesław Miłosz
Nel contesto del dantismo poetico del XX secolo, l’opera di Czesław Miłosz (1911-2004) funziona come uno ‘spazio di intersezione’ tra diverse linee di relazioni intertestuali e interculturali, coinvolgendo opere letterarie polacche, francesi, russe, anglo-americane e anglo-irlandesi. tradizioni. Questo studio discute l’“accumulazione” (termine usato per la prima volta da Eliot) di una triplice presenza di Dante – esplicita, invisibile e inconscia – nella produzione letteraria di Miłosz. Lo studio dei luoghi in cui tali connessioni si rivelano meglio può essere illuminante, insieme all’indagine dell’influenza sul dantismo miłosziano di scrittori translingui, espatriati, esuli o apolidi che hanno fatto da ponte tra culture diverse, come Conrad, Eliot, Pound , Brzozowski, Brodskij, Heaney, e in particolare Oscar Milosz, lontano parente franco-lituano di Czesław e sua prima guida nelle ricchezze della “Divina Commedia”.
Lingua: ItalianoPag. 299-317
Etichette: Interculturalità, Intertestualità, XX secolo, Czesław Miłosz, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Dalla ‘candida rosa’ alla ‘rosa di niente, di nessuno’. Paul Celan legge Dante
Le numerose annotazioni che Celan ha lasciato sulle sue edizioni delle opere di Dante e sulle sue carte personali testimoniano l’intensità con cui ha letto Dante per tutta la vita e mostrano come la lettura di Dante abbia generato uno slancio creativo nella sua stessa scrittura. Il saggio discute le ragioni alla base della decisione di Celan di non pubblicare poesie di inequivocabile ispirazione dantesca e sostiene che ciò potrebbe essere dovuto al suo desiderio di evitare la ricorrente lettura dell’idea di “Inferno” associata ai campi di sterminio. Celan, invece, sulla scia di Mandel’štam, è interessato all’ingresso di Dante in uno spazio insieme geografico e poetico, al suo orecchio polifonico, all’anelito alla luce e alla vita e all’amore – per contrastare l’oscurità, il silenzio e la Morte. Celan crede – e i suoi appunti testimoniano questa continua ricerca – che ciò possa essere sperimentato non con l’armonia ma solo attraverso crepe e rotture.
Lingua: ItalianoPag. 319-351
Etichette: Poesia, XX secolo, Dante Alighieri, Paul Celan,
Titolo articolo: Pasolini e Dante
Dopo l’incontro con Contini, Pasolini passa dalla sua poesia friulana – che non si confrontava particolarmente con la poetica dantesca – a riconoscere nel plurilinguismo dantesco e negli usi letterari dei dialetti un elemento di realismo che utilizzerà poi nei suoi romanzi e film. Pasolini, dopo la ‘crisi’ espressa nei versi “Le ceneri di Gramsci”, e dopo la lettura di Auerbach, si concentrò sulla dialettica tra umile e sublime nella “Commedia” (nei suoi film divenne quasi una firma di stile). La riscrittura della “Commedia” in tale prospettiva e la sua progressiva identificazione con la vita e la poetica di Dante caratterizzeranno la fase finale della sua attività: da “La Divina mimesis” a “Salò, le 120 giornate di Sodoma” fino a “Petrolio”, opere di rappresentazione della ‘crisi’ attraverso dispositivi narrativi simili (l’autore come poeta-profeta, l’io scisso, ecc.).
Lingua: ItalianoPag. 353-369
Etichette: Plurilinguismo, XX secolo, Dante Alighieri, Pier Paolo Pasolini,
Titolo articolo: “la qual per me ha ’l titol de la fame”. Heaney, Dante e la vocazione ‘po-etica’ nell’Irlanda contemporanea
L’articolo esplora l’assimilazione da parte di Heaney del modello dantesco nel contesto dei conflitti nordirlandesi (‘Troubles’), in particolare gli scioperi della fame e le violente proteste a Long Kesh: lo specifico riferimento è alla sua traduzione e riscrittura dell’episodio di Ugolino e del viaggio nell’oltretomba. Il presupposto di base è che è proprio seguendo le orme di Dante che Heaney ha trovato un modo unico di combinare etica ed estetica in quella che chiama una nuova ‘po-etica’.
Lingua: ItalianoPag. 371-393
Etichette: XX secolo, Dante Alighieri, Seamus Heaney,
Titolo articolo: L’occhio della mente: appunti sull’intertesto dantesco nell’opera di Mircea Cărtărescu
L’articolo illustra gli echi di Dante negli scritti del celebre autore rumeno contemporaneo, Mircea Cărtărescu. I suoi scritti sono sorprendentemente sfaccettati e ricchi di connessioni intertestuali nella loro trama. L’articolo si sofferma su Dante come membro onorario del Parnaso personale di Cărtărescu, sulla sua rappresentazione degli spiriti eletti e in generale dell’Inferno.
Lingua: ItalianoPag. 395-413
Etichette: Intertestualità, XX secolo, Dante Alighieri, Mircea Cărtărescu,