Critica del testo | 2021 | N. 2

Anno 2021 – N. 2
A cura di Marcello Ciocchetti

Autore/i articolo: Nicola Morato
Titolo articolo: Armi & amori nella tradizione del testo. Da Chrétien de Troyes al “Roman de Guiron”

L’autore indaga sulla coppia ‘armes & amour’ (amore e prodezza) nei romanzi arturiani in francese antico. In essi, sorprendentemente, appare assai di rado. Il saggio svolge un esame dettagliato dei contesti in cui i due termini compaiono – sia come co-occorrenze sia separatamente – nei romanzi di Chrétien e nel “Roman de Guiron”. Vengono inoltre esaminati le forme e gli usi morfologici e semantici dei due termini, dando conto dei vari equivalenti lessicali che compaiono nella varia lectio poligenetica e che sembrano provenire dal bagaglio culturale degli amanuensi.

Lingua: Italiano
Pag. 9-30
Etichette: Amore, Guerra, Romanzo, Testo, Tradizione, XII secolo, XIII secolo,

Autore/i articolo: Susanna Barsotti
Titolo articolo: Riso della donna e riso di Dio. Una traccia trobadorica per “Paradiso” XXVII

Il tema della ‘renovatio’ costituisce una delle aperture più frequenti nella poesia provenzale. In “Ab nou cor et ab nou talen” (BdT 389,1), ll. 31-35 di Raimbaut d’Aurenga il sorriso della dama è legato al sorriso di Dio e degli angeli. L’immagine, unica nella tradizione lirica, richiama immediatamente alla mente il sorriso di Beatrice in “Paradiso” XXVII. La possibilità che Dante citi Raimbaut è avvalorata dall’argomento che nel canto Dante ripercorre le tappe del suo amore per Beatrice e il definitivo abbandono dell’amore terreno. Il poema di Raimbaut potrebbe dunque narrare, in poche parole, il viaggio dall’amore come ‘renovatio’ (“Vita Nova”) alla contemplazione del riso della dama in Paradiso.

Lingua: Italiano
Pag. 33-68
Etichette: Critica del testo, Poesia trobadorica, XIII secolo, XIV secolo, Dante Alighieri, Raimbaut d’Aurenga,

Autore/i articolo: Martina Di Febo
Titolo articolo: “selonc ce que mestre Jehan de Mandeville chevalier racompte”. Cavalieri alla scoperta del mondo

Per giustificare le sue imprese Don Chisciotte afferma che le avventure cavalleresche narrate nei romanzi sono ricordi veritieri di fatti reali. Eppure, ancor prima delle avventure del cavaliere della Mancia, l’aristocrazia tardo medievale era partita alla scoperta del mondo e delle sue fantastiche regioni. Questo contributo si propone di ricostruire l’immaginario di viaggio della cavalleria in queste e lo sviluppo della ricerca da percorso iniziatico a esperienza formativa.

Lingua: Italiano
Pag. 69-97
Etichette: Letteratura di viaggio, XIV secolo, Antoine de la Sale, Jean de Mandeville,

Autore/i articolo: Eleonora Stoppino
Titolo articolo: Boiardo e la galassia cavalleresca

Gli studi sull’intertestualità nella produzione cavalleresca italiana del Quattrocento e del Cinquecento devono affrontare il problema della cosiddetta «onniscienza cavalleresca» (Tissoni). L’onniscienza cavalleresca è il fenomeno per cui pubblico e autore partecipano a un costante gioco della memoria, basato su una conoscenza condivisa dei testi. Questo contributo presenta esempi dell’uso da parte del Boiardo della materia cavalleresca a diversi livelli testuali, con un focus sul personaggio di Bradamante, l’eroina guerriera che nell’Innamoramento di Orlando diventa capostipite della dinastia estense.

Lingua: Italiano
Pag. 99-123
Etichette: Donne, Guerra, Letteratura cavalleresca, XV secolo,

Autore/i articolo: Carlo Pulsoni
Titolo articolo: Carducci e il ‘ritrovamento’ del “Canzoniere” di Petrarca

L’articolo ricostruisce le polemiche seguite al ritrovamento nel 1886 del manoscritto originale del “Canzoniere” di Petrarca (ms. Vatican Latin 3195), nella Biblioteca Vaticana. Tra i protagonisti della vicenda ci sono studiosi di varie nazionalità: Pakscher, de Nolhac, Salvo Cozzo. Tra questi Carducci, sia come studioso che come protoeditore del Petrarca nel 1876.

Lingua: Italiano
Pag. 125-155
Etichette: XIV secolo, XIX secolo, Francesco Petrarca, Giosuè Carducci,

Autore/i articolo: Arianna Punzi
Titolo articolo: Il ciclo di “Guiron le Courtois”: in margine a tre recenti edizioni

Il “Guiron le Courtois”, romanzo arturiano in prosa del XIII secolo, ha impegnato diverse generazioni di filologi. Ad analizzare la circolazione del testo in Italia fu, nei primi anni Sessanta, Alberto Limentani; si deve poi a Fabrizio Cigni il merito di aver riaperto, alla fine degli anni Novanta, la discussione sulla complessa articolazione di quel romanzo. Nel 2010, ad opera di Sophie Albert, Nicola Morato e Barbara Wahlen, sono state pubblicate tre diverse edizioni del testo guironiano: i tre studiosi concordavano nell’individuare, sul piano narrativo, tre ‘branches’ autonome e dunque passibili di circolazione indipendente. Si è giunti così ormai prossimi – grazie al lavoro di un gruppo di studiosi coordinato da Lino Leonardi e Richard Trachsler, all’edizione integrale del ‘corpus’, i cui “Prolegomeni” sono stati presentati nel 2018 in un volume curato da Luca Cadioli e Sophie Lecomte, al quale ha fatto seguito nel 2020 l’uscita della prima parte del “Roman de Guiron” a cura di Claudio Lagomarsini e della seconda a cura di Elena Stefanelli.

Lingua: Italiano
Pag. 159-170
Etichette: Romanzo, Testo, Tradizione, XIII secolo,