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Critica del testo | 2019 | N. 3
Anno 2019 – N. 3
Numero monografico: L’Antichità nel Medioevo
A cura di Marcello Ciocchetti
Titolo articolo: Presentazione
Presentazione del numero monografico della rivista, in cui vengono accolti gli studi presentati in occasione del Convegno internazionale sul tema “L’Antichità nel Medioevo”, svoltosi a Roma Sapienza il 23 e 24 maggio 2019.
Lingua: ItalianoPag. [senza numerazione di pagina. Precede la 1]
Etichette: Medioevo, Testo, Tradizione,
Titolo articolo: Il sacrificio della vergine: la Polissena medievale
Il contributo analizza la figura di Polissena nel “Roman de Troie” di Benoît de Sainte Maure. Nel raccontare la morte della giovane, uccisa sulla tomba di Achille, Benoît intreccia sapientemente le sue fonti così da proporre un’immagine nuova di un ‘topos’ ampiamente sfruttato nella letteratura classica: il sacrificio della vergine.
Lingua: ItalianoPag. 1-21
Etichette: Letteratura medievale, XII secolo, Benoît de Sainte Maure,
Titolo articolo: Sui testimoni illustrati italiani del “Roman de Troie” di Benoît de Sainte-Maure
Nell’ambito della produzione italiana di manoscritti illustrati del “Roman de Troie” di Benoît de Sainte-Maure, i testimoni W, C e S costituiscono un gruppo compatto, tanto da poter essere verosimilmente ricondotti al medesimo ambiente artistico e culturale. Il principale collegamento fra i tre codici è costituito dalla figura del cosiddetto Maestro degli Antifonari di Padova, a cui si deve la realizzazione dell’intero corredo illustrativo di W e di buona parte delle miniature di S. L’identificazione del copista di S con Galvano di Bologna, titolare di una delle più fiorenti botteghe bolognesi, la cui attività si svolse a stretto contatto con lo ‘Studium’ e con gli ambienti domenicani, offre nuovi spunti alla ricostruzione del contesto storico e culturale entro il quale furono prodotti W e S.
Lingua: ItalianoPag. 23-41
Etichette: Letteratura medievale, XII secolo, Benoît de Sainte Maure, Troia
Titolo articolo: La storia di Troia secondo l’anonimo del “Partenopeus de Blois”
Il “Partenopeus de Blois” si rivela antesignano del nuovo genere romanzo per struttura e motivi declinati. In particolare può definirsi il primo romanzo merovingico, perché è il primo in terra di Francia a riportare il mito delle origini troiane dei Franchi, interpretato in modo assai originale, e al tempo stesso a fornire una genealogia storicamente fondata dei primi sovrani sino a giungere a Clodoveo, di cui viene sottolineato il legame con il cristianesimo. Nell’intento di esaltare la famiglia comitale di Blois, dalle oscure origini e con un passato non esaltante, l’anonimo scrive anche a vantaggio della monarchia francese, di cui i conti di Blois costituivano un importante sostegno. Ma soprattutto, l’anonimo nel rivendicare alla sua scrittura lo status di ‘estoire’ – seppure fondata su una ‘fable as Sarrasins’ – svela la sua rivalità letteraria con l’autore del “Roman de Troie”, ponendo così un’ulteriore ipoteca sulla sua propria identità.
Lingua: ItalianoPag. 43-56
Etichette: Romanzo, XII secolo, Troia
Titolo articolo: “La Première Destruction de Troie” (Guido D), une histoire ‘remythologisée’
Nella biblioteca medievale occupa un posto speciale la quarta traduzione francese in prosa della “Historia Destructionis Troiae” di Guido delle Colonne, risalente al XV secolo. Fedele alla lettera del testo, si concede tuttavia grande libertà mediante la pratica della compilazione con l’uso di fonti italiane, in particolare Boccaccio. La prima distruzione di Troia offre l’occasione sia di vedere come l’autore lavori con un materiale noto e suscettibile di diverse letture, sia di esaminare i criteri che guidano il suo modus operandi. Alla fine del Medioevo l’autore inventa una nuova interpretazione della guerra di Troia grazie a una grammatica narrativa alimentata dalla mitologia, promuovendo così una rilettura del mito sotto il sigillo dell’umanesimo e della laicità.
Lingua: FrancesePag. 57-74
Etichette: Letteratura medievale, Traduzione, XV secolo, Guido delle Colonne, Troia
Titolo articolo: Tre momenti del mito troiano: franchi (BnF, lat. 7906), crociati (BAV, Vat. lat. 1795) e preumanisti (Laurenziano pluteo 89 inf. 41)
Il saggio studia la trasmissione del mito troiano e del suo principale vettore testuale, il “De excidio Troiae”, lungo tre fasi della ricezione classica: in epoca carolingia (Paris, BnF, lat. 7906), allorché la materia si costituì nel suo nesso franco-troiano e il mito si ‘germanizzò’; lungo il secolo XII (BAV, Vat. lat. 1795), quando il “De excidio” trovò spazio in codici storiografici d’argomento crociato-orientalistico; in epoca pre-umanistica infine (BML, Pluteo 89 inf. 41), col recupero della materia troiana, giunta in Italia all’interno di collezioni ‘storico-antiquarie’.
Lingua: ItalianoPag. 75-87
Etichette: Mito, XII secolo, XIII secolo, XIV secolo, Troia
Titolo articolo: Bucéphale et ses avatars dans les romans français d’Alexandre: textes et images
La diversità dei ritratti del cavallo di Alessandro nei romanzi francesi medievali è indicativa delle interpretazioni divergenti del suo maestro. Bucefalo, ‘testa di bue’, è rappresentato, da una storia all’altra, da un ciclo iconografico all’altro, a volte come il destriero irreprensibile di un re cavaliere, a volte come il mostruoso doppio di un eroe ambiguo.
Lingua: FrancesePag. 89-101
Etichette: Letteratura medievale, Simbolo, XII secolo, XIII secolo, Alessandro Magno,
Titolo articolo: La biografia di Alessandro nel “Roman de toute chevalerie” di Thomas di Kent. Articolazione narrativa e stratificazioni testuali
Il contributo indaga l’articolazione narrativa della biografia del Macedone e la stratificazione degli assetti testuali tramandati nella versione interpolata del “Roman de toute chevalerie” di Thomas di Kent, a partire dallo studio delle iniziali di formato maggiore nei manoscritti C (Cambridge, Trinity College O.09.34) e P (Paris, BnF, fr. 24364).
Lingua: ItalianoPag. 103-122
Etichette: Biografia, XIV secolo, Alessandro Magno, Thomas di Kent,
Titolo articolo: Appunti sulla tradizione del “Roman d’Eneas”
Il contributo prende in esame l’assetto dei testimoni del “Roman d’Eneas”, riflettendo sulla quantità e sulla dislocazione dei testi di materia antica per ciascuno. Il risultato, che vede la coppia ‘Eneas-Brut’ come nucleo predominante, conferma l’orientamento della tradizione, rivalutando per alcuni aspetti l’assetto stemmatico della famiglia ‘y’. Questo dato si rispecchia anche in alcuni ‘loci critici’ del testo dell’“Eneas”, dove le migliori soluzioni riconducibili a ‘y’ esortano quantomeno a rivedere il testo critico e a rinnovare la riflessione ecdotica complessiva.
Lingua: ItalianoPag. 123-135
Etichette: Filologia, Letteratura cavalleresca, XII secolo,
Titolo articolo: La permanenza dell’Antichità. Dal laboratorio bolognese: “Alexandre”, “Thèbes”, “Troie”, “Merlin”
Il contributo espone i risultati e le prospettive future di alcuni percorsi dì ricerca attorno al tema della permanenza e della rielaborazione dei classici nel Medioevo. Sono presentate alcune considerazioni sul “Roman de Thèbes”, specialmente per quanto riguarda la posizione stemmatica dei frammenti conservati ad Angers; segue una panoramica sulla singolare commistione tra romanzo arturiano e materia antica nella silloge del codice Cologny, Fondation Martin Bodmer, Bodmer 147. In conclusione è valutata la presenza di un progetto culturale di matrice storiografica alla base della prosificazione franco-italiana (Prose 2) del “Roman de Troie”.
Lingua: ItalianoPag. 137-167
Etichette: Filologia, Letteratura medievale, XII secolo, XIII secolo,
Titolo articolo: Rome et l’histoire romaine dans les chroniques de Wace
de Rome, la référence à la Ville universelle afin de mieux célébrer les souverains bretons et normands.
Molti storiografi hanno tentato di stabilire una continuità o un confronto tra il passato romano e il passato delle persone di cui ripercorrono la storia, affermando di essere tra la classica e la tarda antichità. Wace, autore del “Roman de Brut” completato nel 1155 e del “Roman de Rou” intrapreso nel 1160, è uno di questi. L’obiettivo di questo articolo è misurare come e perché Wace, seguendo le sue fonti, integra Roma e la storia romana nelle sue due cronache, come usa il nome stesso di Roma e il riferimento alla Città universale per meglio celebrare i sovrani bretoni e normanni.
Pag. 169-180
Etichette: Cronaca, Letteratura medievale, XII secolo, Robert Wace,
Titolo articolo: Ricordi della storia antica nella storiografia francese sulle Crociate
Le cronache in antico francese sulle Crociate menzionano talvolta in maniera succinta personaggi e eventi della storia antica, prevalentemente in relazione a notizie di carattere geografico. Partendo da un confronto tra il “Chronicon” di Guglielmo di Tiro e la sua traduzione francese, l’analisi si allarga prendendo in considerazione i due versanti nei quali si ripartisce il corpus di citazioni (quello relativo alle storie troiane e quello relativo ad Alessandro Magno), cercando dì mettere in luce i canali di trasmissione ai quali hanno accesso gli autori e la funzione delle citazioni all’interno dei testi.
Lingua: ItalianoPag. 181-205
Etichette: Crociata, Storiografia, XII secolo, XIII secolo,
Titolo articolo: Storia antica, etnografia biblica e profezia nel “Livre” di Moses ben Abraham (Parigi, 1244). Il testo e il testimone
Il contributo riguarda un testo francese fino ad ora sostanzialmente ignoto, il “Livre” di Moses ben Abraham. Il “Livre” è stato composto nel 1244 ed è un’opera complessa: allo stesso tempo una cronaca antica (dalla dispersione dei discendenti di Noè al regno di Erode il Grande), un compendio dì dottrine apocalittiche, e un trattato di etnografia biblica e contemporanea. È basato su fonti ebraiche (in particolare, per le sezioni storiche, il “Sefer Yosippon”), ed è stato indirizzato da Moses a Guglielmo d’Alvernia, vescovo di Parigi. Il “Livre” è una testimonianza unica dell’uso del francese nel contesto del dialogo tra Ebrei e Cristiani intorno alla storia bìblica e all’esegesi scritturale. In primo luogo, sì descrivono i contenuti del “Livre” e si presenta un primo studio delle fonti; quindi si accenna alle ragioni della sua composizione; infine, si formula un’ipotesi sulle circostanze della confezione del testimone unico.
Lingua: ItalianoPag. 207-217
Etichette: Bibbia, Cronaca, Etnologia, XIII secolo, Moses ben Abraham,
Titolo articolo: From Alexander to Caesar: the “Roman de Perceforest”
L’articolo ripercorre l’evoluzione delle relazioni intertestuali del “Roman de Perceforest” con la ‘materia d’Alessandro’ (“Voeux du Paon” di Jacques de Longuyon), la ‘matière de Rome’ (Horose, “Faits des Romains”) e la cronaca britannica (Geoffrey of Monmouth’s “Historia Regum Britanniae”). Questi legami letterari con la materia dell’antichità successivamente forgiati e spezzati dall’autore del romanzo seguono uno schema genealogico che consente al testo di dispiegare il suo contenuto narrativo in accordo con la concezione tradizionale di ‘translatio imperii et studii’. Allo stesso tempo, l’originale riconfigurazione del romanzo della dicotomia tra ‘greci’ e ‘troiani’ consente una profonda riscrittura degli stessi intertesti, portando all’ellenizzazione della storia europea contro le narrazioni tradizionali di fondazione troiana.
Lingua: InglesePag. 219-234
Etichette: Intertestualità, Romanzo, XIII secolo, XIV secolo,
Titolo articolo: Rinaldo conquista l’Oriente: figure antiche e storia contemporanea nella “Trabisonda” (1483)
Il saggio propone una lettura del poema cavalleresco intitolato “Trabisonda” sullo sfondo dei rapporti tra la penisola Italiana (e l’Europa) e l’Oriente nella seconda metà del Quattrocento, in particolare nel contesto dell’offensiva turca contro l’Occidente a partire dalla caduta di Costantinopoli nel 1453. I contenuti propagandistici nella “Trabisonda” sfruttano la materia cavalleresca carolingia, e il poema nel suo complesso formula una valutazione della situazione politica e delle strategie dell’Occidente contro i nemici (i pagani), in modi che riecheggiano la propaganda antiturca a favore di una crociata; Trabisonda (o Trebisonda), antico impero caduto nelle mani dei turchi, viene, nella finzione del poema, riconsegnato ai cristiani, nonostante la gestione del potere pusillanime e personalistica attribuita nel poema a Carlo Magno; Trabisonda rappresenta la possibilità di sconfiggere il nemico puntando dritto al cuore del suo impero, e di recuperare gli avamposti commerciali e poi militari che dalla caduta di Costantinopoli in poi ì cristiani avevano perduto.
Lingua: ItalianoPag. 235-248
Etichette: Crociata, Letteratura cavalleresca, Poema eroico, XV secolo, Trabisonda,