Critica del testo | 2013 | N. 3

Anno 2013 – Annata: XVI – N. 3
A cura di Marcello Ciocchetti

Autore/i articolo: PAOLO CANETTIERI E ARIANNA PUNZI
Titolo articolo: Premessa

“Boccaccio autore e lettore” è il titolo assegnato a questo fascicolo di “Critica del testo”, contenente una raccolta di saggi dedicati al grande scrittore toscano. I due curatori ritengono che la modernità del Boccaccio ‘autore’ consista nell’aver assunto la letteratura “come qualcosa che parla dell’uomo, anche nella sua dimensione emotiva e affettiva”; al contempo “ragionare sul Boccaccio ‘lettore’ significa riflettere sulla tradizione che egli elegge e nella quale il testo si colloca e prende senso e valore”.

Lingua: Italiano
Pag. VII-IX
Etichette: Boccaccio Giovanni, Trecento,

Autore/i articolo: ROBERTO ANTONELLI
Titolo articolo: Il “Decameron” oggi

Il “Decameron” ha avuto enorme successo nel mondo anche per l’attenzione dedicata alla sfera amorosa e sensuale. Sensualità, stile e profondità letteraria formano però un sistema unitario e complesso e non sono scindibili. L’articolo tenta di individuarne i nessi profondi, a partire dalle dichiarazioni dello stesso Boccaccio nel “Proemio” e nella “‘Introduzione” alla IV giornata, mostrando anche le relazioni intertestuali e culturalmente agonistiche con Dante e Petrarca.

Lingua: Italiano
Pag. 3-13
Etichette: Boccaccio Giovanni, Dante Alighieri, Petrarca Francesco, Trecento,

Autore/i articolo: CHARMAINE LEE
Titolo articolo: La cultura a Napoli al tempo di Boccaccio

La dinastia angioina che resse il Regno di Napoli per quasi due secoli nel tardo Medioevo è spesso vista come una sfortunata parentesi nella storia e nella cultura dell’Italia meridionale. Se da un lato è vero che durante questo periodo Napoli non si distinse per una produzione letteraria originale, è comunque innegabile che la città si affermò come un vivace centro culturale, soprattutto durante il regno di Roberto il Saggio (1309-1343). Il contributo considera i diversi aspetti della cultura (latina e soprattutto francese) nella Napoli dell’epoca e mostra come questi interessi siano riflessi nelle opere di Boccaccio, sia in quelle giovanili scritte mentre viveva nel Regno sia nelle successive.

Lingua: Italiano
Pag. 15-31
Etichette: Boccaccio Giovanni, Cultura, Napoli, Trecento,

Autore/i articolo: MARCO CURSI
Titolo articolo: Boccaccio architetto e artefice di libri: i manoscritti danteschi e petrarcheschi

Per tutta la vita Giovanni Boccaccio fu un instancabile copista di manoscritti e in più occasioni si misurò con il problema di quale fosse la forma-libro più adatta per trasmettere le opere in latino e in volgare degli altri due grandi autori della letteratura trecentesca. La ricerca esamina la fisionomia paleografica e codicologica dei suoi manoscritti danteschi e petrarcheschi, con l’obiettivo di ricostruire le tecniche di copia e di decodificare il valore simbolico delle innovative scelte di messa in pagina attuate da Boccaccio.

Lingua: Italiano
Pag. 35-62
Etichette: Boccaccio Giovanni, Dante Alighieri, Petrarca Francesco, Manoscritto, Copista, Trecento,

Autore/i articolo: CARLO PULSONI
Titolo articolo: Rassettare il rassettato: le avventure di un postillato del “Decameron” di Salviati (1582)

Il contributo analizza un postillato della ‘princeps’ dell’edizione Salviati del Decameron (1582). Le postille ivi presenti – che si propongono di risanare il testo dopo la rassettatura del Salviati – vengono ricondotte alla prima metà del Settecento e potrebbero essere un riflesso della IV edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca.

Lingua: Italiano
Pag. 63-82
Etichette: Boccaccio Giovanni, Salviati Leonardo, Trecento, Censura, Cinquecento,

Autore/i articolo: PAOLO CHERCHI
Titolo articolo: Gli ‘inventori delle cose’ nelle “Genealogie” di Boccaccio

La letteratura eurematica, trattante il tema degli ‘inventori delle cose’, ebbe una forte vitalità nel mondo antico grazie all’evemerismo; il cristianesimo, negando l’esistenza degli dei, spazzò via quella letteratura ma essa rinacque nella cultura protoumanistica. Boccaccio riprese il tema nel “De genealogia deorum”, limitandolo però solo alle invenzioni che fecero progredire la civiltà (l’aratura, la musica, l’architettura, ecc.). Il tema dimostra la veridicità dei racconti mitologici ed offre una testimonianza di come la mentalità ‘mitologica’ crei le favole mitiche. La struttura delle ‘genealogie’ contribuisce a far capire tale mentalità: il modo boccacciano di considerare gli ‘inventori’ nel contesto storico o della mentalità che li produsse contribuì a fare rivivere la letteratura eurematica nel Rinascimento.

Lingua: Italiano
Pag. 85-118
Etichette: Boccaccio Giovanni, Mitologia, Trecento,

Autore/i articolo: ROBERTO MERCURI
Titolo articolo: Il Proemio del “Decameron”

Il saggio dimostra come “Proemio” e “Introduzione” alla prima giornata siano due ipertesti fortemente relati a un ipotesto di riferimento; la “Commedia” di Dante ed in particolare ai Canti in cui protagonisti sono Dante in quanto ‘auctor’ e ‘dramatis persona’ (“Inferno” I e II), Francesca eroina d’amore (“Inferno”, V) e Ulisse eroe dell’avventura (“Inferno”, XXVI): personaggi che continueranno a essere importanti punti di riferimento anche nell'”Introduzione” alla prima giornata.

Lingua: Italiano
Pag. 119-130
Etichette: Boccaccio Giovanni, Dante Alighieri, Trecento,

Autore/i articolo: FILIPPO PETRICCA
Titolo articolo: Ghismonda e Beatrice. Il cuore mangiato e l’idea dell’amore tra Boccaccio e la “Vita Nuova”

Il motivo tradizionale del ‘cuore mangiato’, contenuto nella “vida” di Guillem de Cabestanh, unisce il primo sonetto della “Vita Nuova” dantesca, “A ciascun’alma presa e gentil core”, a due novelle della IV giornata del “Decameron” (IV, 9 e IV, 1). Una sostanziale rielaborazione del tema è al centro della novella di Tancredi e Ghismonda, esposizione della teoria d’amore e nuovo inizio del “Decameron” dopo l’intervento dell’autore. Partendo da un’analisi della visione e delle sue implicazioni nel libello dantesco, il saggio si propone di illustrare la centralità della novella e i suoi rapporti intertestuali con la “Vita Nuova”.

Lingua: Italiano
Pag. 131-161
Etichette: Boccaccio Giovanni, Dante Alighieri, Guillem de Cabestanh, Amore, Trecento,

Autore/i articolo: ROBERTO REA
Titolo articolo: Dante ‘passionato’ secondo Boccaccio

II saggio si propone di esaminare l’interpretazione offerta da Boccaccio nelle “Esposizioni” del controverso sentimento di pietà mostrato da Dante-personaggìo nell'”Inferno” di fronte ad alcuni dannati. Boccaccio, muovendo da una lettura ‘biografica’ del poema, condivisa da buona parte degli esegeti precedenti, sviluppa un’interpretazione coerente ed originale della pietà dantesca, che si fonda sul riconoscimento della dimensione etica delle passioni del protagonista all’interno del suo personale cammino di redenzione.

Lingua: Italiano
Pag. 163-183
Etichette: Boccaccio Giovanni, Dante Alighieri, Pietà, Trecento,

Autore/i articolo: ILARIA TUFANO
Titolo articolo: Boccaccio e la letteratura religiosa: la Prima e la Seconda Giornata del “Decameron”

È già stato dimostrato come le prime tre novelle della Prima Giornata abbiano stretti legami con la letteratura religiosa, anche se in funzione comica o parodistica. Anche la Seconda Giornata, i cui debiti con la categoria del romanzesco sono evidenti, rivela una dipendenza nei confronti della letteratura religiosa: a iniziare dalle due novelle incipitarie, che trattano esplicitamente di ‘cose catoliche’, alle molte altre narrazioni che utilizzano le agiografie in chiave soprattutto ma non esclusivamente parodica.

Lingua: Italiano
Pag. 185-207
Etichette: Boccaccio Giovanni, Letteratura religiosa, Trecento,

Autore/i articolo: VALENTINA ATTURO
Titolo articolo: Passione negata, redenta, riscritta. Boccaccio e le emozioni di Didone

Il saggio analizza la figura di Didone nella produzione boccacciana, con particolare interesse per il versante delle emozioni che il personaggio incarna. Rispetto alla tradizione doppia che contraddistingue la trasmissione del mito dì Elissa/Didone in Occidente e nelle letterature romanze, Boccaccio compie delle scelte innovative: l’istanza autoriale si esercita attraverso la rimozione delle passioni femminili (come rappresentate nella ‘fabula’) e il maggior risalto dato alla logica razionale (sottesa all’‘historia’).

Lingua: Italiano
Pag. 211-240
Etichette: Boccaccio Giovanni, Amore, Passione, Mitologia, Trecento,

Autore/i articolo: ALFONSO D’AGOSTINO
Titolo articolo: Da cappa a cappa. L’autodistruzione di frate Alberto (“Decameron”, IV 2)

In questa lettura della novella di frate Alberto (“Decameron”, IV 2) si cerca di precisare il senso della parodia nei confronti dell’intertesto sacro (l’Annunciazione a Maria) e dei racconti ad esso ascrivibili; si riesamina inoltre il tema del rapporto, nel “Decameron”, fra ideologia cortese e società contemporanea all’autore e si svolgono considerazioni sulla struttura della novella, mostrandone i vincoli intertestuali con altre sezioni dell’opera. Si aggiungono infine appunti critici su tempi, luoghi e altri elementi artistici in genere trascurati, cercando di pervenire a una nuova chiave di lettura del testo.

Lingua: Italiano
Pag. 241-272
Etichette: Boccaccio Giovanni, Intertestualità, Parodia, Sacro, Trecento,

Autore/i articolo: ROBERTA MOROSINI
Titolo articolo: ‘Quell’antica pazzia’ di Alessandro e i ‘passaggi’ di Olimpiade. Dal “De casibus” e “De mulieribus” alle “Genealogie”

Nel XIV secolo la maggior parte dei narratori italiani privilegiava i racconti fantastici su Alessandro Magno: il suo viaggio in India, negli abissi del mare e in cielo; Petrarca utilizzò invece le gesta del Macedone per costruire il mito politico di Alessandro-Roma. L’articolo riflette sulla presenza di Alessandro nelle opere ‘politiche’ di Boccaccio mostrando come allo scrittore del “Decameron” non interessi né l’Alessandro favoloso né quello ideologico di Petrarca, ma una rappresentazione plausibile e ‘utile’ a vantaggio della polis. Dal “De casibus” e “De mulieribus” emerge un ritratto unico del Macedone, grazie allo spazio che Boccaccio riserva a sua madre Olimpia. La vicenda umana di Olimpia serve a Boccaccio politico per mostrare le tragiche conseguenze dell’‘antica pazzia’ di Alessandro (“Genealogie”, XIII LXXI, 1), cioè il rischio di desiderare la gloria per affiliazione con gli dei e non di acquisirla con azioni valorose.

Lingua: Italiano
Pag. 273-305
Etichette: Boccaccio Giovanni, Alessandro il Macedone, Politica, Trecento,

Autore/i articolo: MARCO RUFFINI
Titolo articolo: Boccaccio e l’immagine mimetica

L’interesse di Boccaccio per le arti visive – reso palese nel “Decameron” da una presenza di opere d’arte ed artisti che non ha precedenti in letteratura – è innanzitutto legato allo sperimentalismo letterario dell’autore sulla forma della novella. Ciò risulta evidente da un’analisi comparata fra la novella di Giotto e Forese (VI, 5), in cui Boccaccio spiega al lettore la natura e il funzionamento delle immagini dipinte da Giotto, e la novella di Lidia, Pirro e Nicostrato (VII, 9) che non si occupa di artisti e opere d’arte ma appare incentrata sull’esperienza del vedere.

Lingua: Italiano
Pag. 3’7-322
Etichette: Boccaccio Giovanni, Arte, Trecento,

Autore/i articolo: MARIA SERENA SAPEGNO
Titolo articolo: Il discorso dell’’auctor’ nella “Elegia di Madonna Fiammetta”

L'”Elegia di Madonna Fiammetta” rappresenta uno straordinario primo esempio volgare di costituzione di una voce autoriale al femminile: Boccaccio la costruisce attraverso una complessa strategia di uso delle fonti incastonata in un fitto tessuto di riflessioni metaletterarie che ne fanno un piccolo manifesto.

Lingua: Italiano
Pag. 323-334
Etichette: Boccaccio Giovanni, Trecento,

Autore/i articolo: JINGJING LI
Titolo articolo: Il “Decameron” e i primi traduttori cinesi

In Cina il “Decameron” gode oggi di una grande notorietà e può essere letto in una decina di traduzioni risalenti agli anni Venti del secolo scorso. Vengono qui analizzate le prime quattro, cronologicamente abbastanza vicine: il confronto e la collazione aiutano a capire le soluzioni testuali adottate dai quattro traduttori e a comprendere come il capolavoro di Boccaccio sia stato interpretato al momento del suo ingresso nel mondo letterario cinese.

Lingua: Italiano
Pag. 337-349
Etichette: Boccaccio Giovanni, Traduzione, Cina, Trecento, Novecento,

Autore/i articolo: MARCIAL RUBIO ÁRQUEZ
Titolo articolo: Boccaccio en el “Cancionero General”: de la “Amorosa visione” a la “Visión deletable”

Sebbene sia ben nota l’influenza di Boccaccio sulla letteratura medievale e rinascimentale spagnola, in questa non si rilevava traccia della sua “Amorosa visione”, probabilmente perché l’opera non era stata tradotta in spagnolo. Nel presente contributo si cerca di dimostrare come l'”Amorosa visione” di Giovanni Boccaccio potrebbe avere direttamente influenzato la composizione intitolata “Vision deletable”, presente nella seconda edizione del “Cancionero generale” (Valencia 1514).

Lingua: Spagnolo
Pag. 351-369
Etichette: Boccaccio Giovanni, Intertestualità, Spagna, Trecento,