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Critica del testo | 2011 | N. 1
Anno 2011 – Annata: XIV – N. 1
A cura di Marcello Ciocchetti
Titolo articolo: Premessa
Il Direttore della rivista delinea la struttura dei tre volumi dell’annata 2011: in essi vengono raccolti i materiali precedentemente pubblicati via internet e in ‘preprint’ e discussi nel Convegno “Dante, oggi” tenutosi a Roma il 9 e 10 giugno 2011. Articolati in sei sezioni (1. Problematiche; 2. Le opere e la ricezione; 3. Questioni. 4. Immagini; 5. Dante nella letteratura italiana del Novecento e in Europa; 6. Dante negli USA, in America latina e in Oriente), questi Atti tentano di offrire lo stato dei lavori intorno all’edizione, all’interpretazione e alla ricezione dell’opera dantesca. Si sottolinea la valenza internazionale dell’iniziativa, che ha visto coinvolti alcuni tra i migliori specialisti italiani, europei e statunitensi.
Lingua: ItalianoPag. VII-IX
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Come (e perché) Dante ha scritto la “Divina Commedia”?
L’Autore si chiede attraverso quali modalità sia stata composta la “Divina Commedia”: secondo una stesura progressiva e in evoluzione oppure secondo un progetto già ben delineato. Antonelli ritiene che Dante avesse elaborato sin dall’inizio un piano molto preciso e orientato, utilizzando gli insegnamenti dell’arte della memoria. La struttura, i molteplici richiami intratestuali e intertestuali e la poesia stessa del poema non si spiegano tuttavia soltanto attraverso l’uso della ‘memoria rerum’: Dante dimostra di avere ben presenti e di applicare anche i principi della ‘memoria verborum’, l’altra tecnica prevista dall’ ‘ars memoriae’. La visione dantesca del mondo e la sua realizzazione poetica debbono dunque essere interpretate come parti di un unico progetto.
Lingua: ItalianoPag. 3-23
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Die Ethik der “Göttlichen Komödie”
La “Divina Commedia” di Dante è caratterizzata da una coesistenza di differenti sistemi etici. La giustapposizione di almeno due concezioni del peccato nell’ “Inferno” e nel “Purgatorio” e l’assenza di un sistema etico per i beati nel “Paradiso” mostrano che non esiste una comune base filosofica o teologica per la definizione dei peccati e delle virtù. L’autore tenta di comprendere e di spiegare le ragioni di tale divergenza.
Lingua: TedescoPag. 25-79
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Etica, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Dante ‘poeta’ e ‘lector’: ‘poesia’ e ‘riflessione tecnica’ (con divagazioni sulla “Vita nova”)
L’articolo prende in esame l’impatto che l’ “Introduzione” (1938) di Gianfranco Contini alla sua edizione delle “Rime” di Dante ha avuto sullo sviluppo degli studi danteschi in campo internazionale a partire dal secondo dopoguerra. Particolare attenzione è rivolta all’intuizione continiana dell’auto-coscienza di Dante scrittore. Come la disamina della “Vita Nova” spera di dimostrare, la ‘riflessione tecnica’ di Dante ha fatto sì che il poeta elaborasse un nuovo modello di letteratura e di analisi letteraria.
Lingua: ItalianoPag. 81-110
Etichette: Alighieri Dante, Contini Gianfranco, Rime, Vita Nova, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Il metodo intertestuale nella lettura della “Commedia”
L’Autore intende verificare il metodo intertestuale della sua esegesi dantesca, fondata sulla ricostruzione dei processi della memoria e del riuso tipici della scrittura di Dante. La strategia di scrittura della “Comedìa” è volta alla fondazione di un nuovo genere letterario, basato sulla mescolanza degli stili e delle forme letterarie, che prefigura il romanzo moderno: la figura retorica della ‘transumptio’ costituisce uno degli strumenti più importanti per realizzare questo intento. Dante supera la definizione tradizionale medievale che considerava la ‘transumptio’ soltanto come una metafora estesa: infatti, nella “Comedìa” tale figura ha una funzione prettamente semantica e costituisce il fondamento strutturale e narrativo del poema.
Lingua: ItalianoPag. 111-151
Etichette: Alighieri Dante, Intertestualità, Divina Commedia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Tradurre l’allegoria: “Convivio” II, I
Il saggio offre una lettura del Capitolo II del “Convivio” ed intende da un lato affermare l’importanza di studi interpretativi accurati delle cosiddette opere minori di Dante e dall’altro dimostrare come in quest’opera dottrinale Dante ‘traduca’ due distinte modalità di lettura e di scrittura allegoriche della cultura latina ‘alta’ in strumenti per legittimare la nascente tradizione in volgare e il proprio posto al suo interno. L’autore si propone inoltre di riorientare l’annosa querelle intorno all’innovativa applicazione dantesca del modello esegetico biblico, allo scopo di sottolineare invece la sua altrettanto nuova insistenza sul ruolo cruciale del senso letterale, sia poetico sia scritturale, per la comprensione di qualsiasi testo.
Lingua: ItalianoPag. 153-175
Etichette: Alighieri Dante, Convivio, Allegoria, Esegesi, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Dante’s Sympathy for the Other, or the Non-Stereotyping Imagination: Sexual and Racialized Others in the “Commedia”
Nella “Commedia” Dante assume posizioni sorprendentemente anticonformiste in ambito storico e sociale, ravvisabili nella sua rappresentazione dell’alterità sia sessuale sia razziale. L’anticonformismo dantesco, che scaturisce da un’immaginazione non stereotipata e attratta dalla differenza, può essere pienamente valutato solo se ricondotto al suo contesto storico. L’originalità di Dante viene messa in evidenza dal confronto con immagini dell’iconografia medievale e testi moralistici coevi.
Lingua: InglesePag. 177-204
Etichette: Alighieri Dante, Alterità, Sessualità, Moralità, Divina Commedia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: “Le rime”
Dopo l’edizione critica di Domenico De Robertis (2002), si è avuto un riaccendersi d’interesse nei confronti delle “Rime” di Dante. Il punto di discussione fondamentale oggi è quello che riguarda l’ordinamento dei testi: la nuova edizione infatti rilancia quello antico ‘a norma di tradizione’. Questo intervento propone una diversa prospettiva di interpretazione dell’intera silloge, costituita da un lato da una serie ordinata e conservata dei metri maggiori, sicuramente riconducibile all’autore; dall’altro da rime estravaganti, dalla tradizione varia e frammentaria, che non è possibile ridurre ad un ordine fisso ed omogeneo. Appare pertanto non praticabile un eventuale intervento critico-interpretativo volto a sovrammettere ai testi e al loro diverso statuto un ordinamento ideale, unico e complessivo.
Lingua: ItalianoPag. 207-232
Etichette: Alighieri Dante, Rime, De Robertis Domenico, Edizione critica, Duecento,
Titolo articolo: La “Vita nova”: questioni di ecdotica
L’Autore esamina il dibattito critico che ha interessato il testo della “Vita nova” negli ultimi quindici anni, proponendo nuovi dati e riflessioni sui principali problemi ecdotici. In particolare, mostra come le ‘lectiones singulares’ ravvisabili nel manoscritto Chigiano, più numerose di quelle elencate da Michele Barbi, non siano né indebite né banalizzanti, bensì rivelino nell’insieme una ‘ratio’ coerente. La testimonianza del Chigiano, sulla linea degli interventi di Paolo Trovato e Stefano Carrai, viene rivalutata anche dal punto di vista linguistico, giacché il sospetto di demoticità, avanzato per primo da Barbi, essendo in realtà limitato a tre o quattro occorrenze, non può in alcun modo comprometterne la scelta come manoscritto base.
Lingua: ItalianoPag. 233-277
Etichette: Alighieri Dante, Vita nova, Barbi Michele, Trovato Paolo, Carrai Stefano, Filologia, Duecento,
Titolo articolo: Il “De vulgari eloquentia” fra linguistica, filosofia e politica
Alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, il contributo focalizza l’attenzione sull’istanza politica e filosofica portata avanti nel “De vulgari eloquentia”, a partire dal ragionamento proposto nel primo libro. In particolare, la riflessione è incentrata sul valore politico e aristotelico del concetto di ‘locutio’ elaborato da Dante: esso non solo costituisce il fondamento teorico per la ricostruzione storico-sacra della diversificazione delle lingue e per la definizione del volgare illustre, ma orienta anche il significato della storiografia letteraria e della poetica offerte all’interno del secondo libro.
Lingua: ItalianoPag. 279-343
Etichette: Alighieri Dante, De vulgari eloquentia, Linguistica, Lingua volgare, Filosofia, Politica, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Dante oggi: il “Convivio” tra poesia e ragione
Il primo commento del “Convivio”, ad opera di padre Giovanni Busnelli e Giuseppe Vandelli, ha sin dall’inizio compromesso una corretta comprensione del testo. Attribuendo a Dante, per ragioni ideologiche, influenze dottrinali e dirette da San Tommaso d’Aquino, Busnelli ha obbligato la critica del Novecento a una disputa intorno al tomismo di Dante, ridottasi in gran parte a disputa di fonti esterne a Dante. L’autore propone e motiva le ragioni di una interpretazione del “Convivio” che prescinda totalmente dall’ingombrante accumulo di fonti lasciato da queste dispute e che torni ad ascoltare, più che a leggere, la parola di Dante.
Lingua: ItalianoPag. 345-399
Etichette: Alighieri Dante, Convivio, Filologia, Esegesi, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Le “Epistole” di Dante: un approccio al ‘corpus’
L’Autore traccia un quadro complessivo dell’attività epistolare di Dante. Partendo dalla storia editoriale del corpus delle lettere, si propongono alcuni aggiustamenti al testo critico, che non è ancora giunto a una sistemazione scientificamente soddisfacente. Approfondendo la trasmissione manoscritta delle epistole, viene affrontato la questione dei volgarizzamenti: le epistole V e VII, infatti, furono precocemente volgarizzate forse già verso la metà del Trecento, ed ebbero in questa forma un’abbondante circolazione. Si danno inoltre i primi elementi di analisi della tradizione manoscritta, che si intrecciano con il ruolo che la produzione letteraria ed epistolare di Dante ebbe nel nascente umanesimo.
Lingua: ItalianoPag. 401-457
Etichette: Alighieri Dante, Epistole, Epistolografia, Volgarizzamento, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Sulla tradizione manoscritta della “Commedia”: metodo e prassi in centocinquant’anni di ricerca
Il saggio propone una lettura critica degli studi sulla tradizione manoscritta della “Commedia” e delle principali edizioni critiche, mettendo in rilievo i problemi di razionalizzazione stemmatica sia in una prospettiva storica sia in una prospettiva metodologica. Ne risulta l’ipotesi di più tradizioni, e di più archetipi, dove lo stemma non può più basarsi su una linearità dei rapporti genetici tra i codici, all’interno dei quali si intersecano infatti diverse tradizioni.
Lingua: ItalianoPag. 459-518
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Filologia, Edizione critica, Duecento, Trecento, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Il “Fiore” e il “Detto d’Amore”
Si ripercorre il problema attributivo del “Fiore” e del “Detto d’Amore” sulla base di un approccio ‘neutrale’ fondato sulla teoria dell’informazione. L’esito della rilevazione conduce a negare l’attribuzione a Dante dei due poemetti; tra i candidati alla paternità del “Fiore”, il software utilizzato sembra suggerire invece il nome di Brunetto Latini; l’ipotesi è avanzata con estrema cautela ed andrà sottoposta ad ulteriori riscontri linguistici e filologici.
Lingua: ItalianoPag. 519-530
Etichette: Alighieri Dante, Filologia, Esegesi, Latini Brunetto, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: “La natura delle cose aromatiche” e il sapore della “Commedia”: quel che ci dicono gli antichi commenti a Dante
Il saggio mostra, con alcuni esempi, come i più antichi commenti alla “Commedia” possano dare importanti indicazioni in merito ad alcuni nodi interpretativi essenziali del poema; tali commenti vanno tuttavia contestualizzati e criticamente considerati. Alla luce di tali premesse, vengono prese in esame le chiose medievali al Proemio e al Canto V dell’ “Inferno”, con particolare attenzione ai giudizi espressi dai contemporanei sulla figura di Francesca da Rimini.
Lingua: ItalianoPag. 531-553
Etichette: Alighieri Dante, Divina Commedia, Inferno, Francesca da Rimini, Commento, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Da Beatrice a Fiammetta. Prime risposte boccacciane al modello autobiografico dantesco
Le sequenze narrative su cui è strutturata l’autobiografia dantesca nella “Vita Nuova” (l’incontro, l’innamoramento e la dolorosa separazione dalla donna amata) si ritrovano in buona parte delle opere giovanili di Giovanni Boccaccio. L’analisi si sofferma in particolare su alcuni luoghi del “Filocolo” e del “Trattatello in laude di Dante”: l’intento è di evidenziare affinità e differenze ideologiche tra questi due testi e ricostruire il rapporto genealogico tra Boccaccio e il suo maestro: risultano evidenti sia l’esigenza di autoriconoscimento sia quella di differenziazione.
Lingua: ItalianoPag. 555-580
Etichette: Alighieri Dante, Beatrice, Fiammetta, Boccaccio Giovanni, Autobiografia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: “La divinità di Dante”: The Problematics of Dante’s Critical Reception from the Fourteenth to the Sixteenth Centuries
Il saggio si propone di indagare alcune questioni metodologiche concernenti l’impostazione e la valutazione della ‘fortuna’ critica dantesca dalla metà del Trecento alla fine del Cinquecento. Esso offre, inoltre, una riflessione sul valore di svariati aspetti della sua ricezione nella prospettiva della critica dantesca di oggi.
Lingua: InglesePag. 581-603
Etichette: Alighieri Dante, Fortuna, Trecento, Quattrocento, Cinquecento,