Critica del testo | 2004 | N. 2

Anno 2004 – Annata: VII – N. 2
A cura di Ilaria de Seta

Autore/i articolo: ROBERTO ANTONELLI
Titolo articolo: Per “Madonna, dir vo voglio”

Si propone una nuova edizione di “Madonna, dir vo voglio” con commento integrale.

Lingua: Italiano
Pag. 563-603
Etichette: Giacomo da Lentini, Madonna, dir vo voglio, Canzone, Duecento, Scuola siciliana, Poesia lirica, Edizione,

Autore/i articolo: FABRIZIO BEGGIATO
Titolo articolo: Adonare/adunare: ‘verbum dicendi’, proposta interpretativa e inventario

Partendo dalla constatazione del valore di ‘verbum dicendi’ che l’afr. ‘aduner’ in “Sequenza di Sant’Eulalia”, v. 15 ed in altri testi (cfr. F. Beggiato in “Critica del Testo”, III/2, 2000, pp. 563-586), l’indagine sulle possibili ulteriori occorrenze di tale valore semantico si allarga ad esiti di ADUNARE presenti in altri testi, cominciando da alcune liriche della scuola poetica siciliana.

Lingua: Italiano
Pag. 605-615
Etichette: Giacomo da Lentini, Bonvesin de la Riva, Chrétien de Troyes, Sequenza di Sant’Eulalia, Duecento, Scuola siciliana,

Autore/i articolo: FURIO BRUGNOLO
Titolo articolo: Da don Denis a Raimbaut de Vaquerais

Don Denis è il trovatore galego-portoghese maggiormente influenzato da Raimbaut de Vaquerais: lo mostra in particolare la pastorella “Vi oj’ cantar d’amor”, in cui agisce il ricordo del contrasto bilingue “Domna, tant vos ai preiada”.

Lingua: Italiano
Pag. 617-636
Etichette: Raimbaut de Vaquerais, Don Denis, Lirica, Duecento, Filologia romanza, Bilinguismo,

Autore/i articolo: ETTORE FINAZZI-AGRÒ
Titolo articolo: Il tempo pre-occupato. Ipotesi per una storia della letteratura brasiliana

Il saggio, dopo aver passato in rassegna alcuni ‘usi’ del tempo e della memoria nella teoria e nella pratica storiografiche novecentesche, affronta la questione del ‘fare storia’ in un contesto letterario post-coloniale come quello brasiliano. La rilettura di testi esemplari, avanzate da intellettuali e artisti nel transito fra Otto e Novecento, consente di formulare l’ipotesi di una storia letteraria che tenga conto della non-consequenzialità del tempo brasiliano, all’interno di una lettura ‘figurale’ e ‘intempestiva’ di tematiche che lo attraversano.

Lingua: Italiano
Pag. 637-650
Etichette: Ottocento, Novecento, Colonialismo, Storiografia,

Autore/i articolo: LUCIANO FORMISANO
Titolo articolo: La più antica (?) traduzione italiana del “Corano” e il “Liber Habentometi” di Ibn Tumart in una compilazione di viaggi del primo Cinquecento

Nel 1547 il “libraio” in odore di eterodossia Andrea Arrivabene stampa, a Venezia, quella che fino ad oggi è stata considerata la più antica traduzione del Corano non solo in italiano, ma in una lingua moderna: traduzione dovuta allo stesso stampatore e basata sulla fortunata versione latina di Roberto di Ketten, proprio in quegli anni tornata in auge grazie all’edizione procuratane, col patrocinio di Lutero, dal teologo calvinista Theodor Buchmann (Bibliander). Esiste, tuttavia, una traduzione più antica, condotta sulla redazione latina di Marco da Toledo e fin qui, salvo errore, sfuggita agli specialisti, probabilmente perchè conservata in un contesto insospettabile quale il codice Riccardiano 1910: manoscritto di ambiente mercantile, in cui il fiorentino Piero Vaglienti ha raccolto alcune tra le più importanti relazioni di viaggio tra Quattro e Cinquecento non solo in assoluto (vedi le lettere in volgare attribuite ad Amerigo Vespucci), ma anche nella prospettiva della storia delle relazioni tra Firenze e il Portogallo nell’età delle grandi scoperte. Ma c’è di più: nel codice, il volgarizzamento della versione di Marco (il proemio e una scelta di sure) è seguito da quello del “Liber Habentometi”, traduzione latina del “Libro dell’Unione” di Ibn Tumart, Mahadi degli Almoadi. Anche in questo caso la traduzione latina che funge da intermediario è dovuta a Marco da Toledo, mentre la versione italiana è datata all’ottobre 1461 e firmata da un Niccolaio di Berto, a cui, con ogni probabilità, andrà attribuito anche il volgarizzamento del Corano che immediatamente la precede.

Lingua: Italiano
Pag. 651-696
Etichette: Ibn Tumart, Corano, Liber Habentometi, Quattrocento, Cinquecento, Traduzione, Letteratura di viaggio, Lingua araba,

Autore/i articolo: ANNALISA LANDOLFI
Titolo articolo: “Saur ab lo peyl cum de peysson”. Una proposta d’interpretazione per il v. 60 del “Frammento di Alessandro”

Il saggio è dedicato allo studio di un luogo problematico del del frammento laurenziano su Alessandro. Attraverso l’analisi dei due termini del verso “saur e peyl”, apparentemente irrilevanti, si è cercato di risalire al significato del termine ‘peysson’, comunemente recepito come il punto più oscuro del verso. Non sembrando plausibile quella corrente, l’A. propone pertanto una diversa interpretazione.

Lingua: Italiano
Pag. 697-719
Etichette: Alberico di Besançon, Frammento di Alessandro, Origini, Letteratura provenzale, Filologia romanza,

Autore/i articolo: MARIÑA ARBOR ALDEA E CARLO PULSONI
Titolo articolo: Il “Cancioneiro da Ajuda” prima di Carolina Michaëlis (1904)

L’articolo si compone di due parti: nella prima si dà conto del ritrovamento di una copia del “Cancioneiro dea Ajuda” nella Biblioteca Jagiellonska di Cracovia. Si tratta della prima trascrizione finora nota del codice ed è particolarmente significativa, da un lato perchè è l’apografo dell’edizione Stuart di Ajuda (Paris 1823), dall’altro perchè è grazie ad essa che Raynouard entra in contatto con la lirica galego-portoghese. Nella seconda parte si analizza come la copia di Cracovia e quella di Lisbona permettono di evidenziare due momenti della fisionomia materiale di ajuda, finora sconosciuti, prima del lavoro di ricostruzione filologica del codice compiuta dalla Michaëlis (1904).

Lingua: Italiano
Pag. 721-789
Etichette: Carolina Michäelis, Cancioneiro da Ajuda, Poesia, Filologia romanza, Origini,

Autore/i articolo: MARIA ANA RAMOS
Titolo articolo: “Hestorja dell Rej dom Ramjro de lleom…” Nova versão de “A Lenda de Gaia”

Edizione diplomatica e studio d’un testo inedito: l'”Hestorja dell Rej dom Ramjro de lleom”…Nova versao de “A lenda da Gaia”. Si tratta di un ms. degli inizi del sec. XVI (BN Cod. 13182), recentemente acquisito dalla Biblioteca Nazionale di Lisbona e proveniente da una delle biblioteche private più importanti del Portogallo. La nuova versione della celebre “Lenda de Gaia” costituisce un’autentica trouvaille, che permette di ricostruire in maniera più adeguata e convincente uno dei testi più affascinanti della narrativa romanza delle origini, gettando una nuova luce sulla composizione di tale racconto e sulla sua grande fortuna europea.

Lingua: Portoghese
Pag. 791-843
Etichette: Lenda de Gaia, Origini, Cinquecento, Filologia romanza, Edizione,

Autore/i articolo: PETER T. RICKETTS
Titolo articolo: Deux petits textes occitans: une oraison de la Vierge et une lettre du Christ, tombées du ciel

I due piccoli testi qui editi sono l’uno un’orazione alla Vergine per chiedere protezione e l’altro una lettera di Cristo indirizzata ai fedeli per ricordare loro di osservare il precetto del riposo domenicale. Il primo trova riflesso in molte tradizioni, mentre il secondo esiste in molte lingue. I due si trovano, l’uno dietro l’altro, nel ms. Auch, Archives Departementales du Gers, I, 4066.

Lingua: Francese
Pag. 845-849
Etichette: Origini, Letteratura provenzale, Filologia romanza, Letteratura religiosa,

Autore/i articolo: LUCIANO ROSSI
Titolo articolo: Alain de Lille, Jean de Meun, Dante: ‘nodi’ poetici e d’esegesi

Nella prima parte del saggio sono sinteticamente presentate nuove acquisizioni documentarie e storico-letterarie sia ad Alain de Lille, sia a Jean de Meun. Tali dati evidenziano la ricchezza e complessità della preparazione culturale di entrambi i poeti, le cui opere dovranno esser sottoposte a un’analisi più raffinata che dovrebbe consentire di coglierne anche la dimensione ludica e ironica. Nella seconda parte, viene esaminato il rapporto che Dante intrattenne con Alain e Jean, in particolare in merito al problema del ruolo dell’Auctor e alla definizione dello Stil Novo

Lingua: Italiano
Pag. 851-875
Etichette: Alain De Lille, Jean de Meun, Dante, Duecento, Trecento, Stil Novo,

Autore/i articolo: ENRICO ZIMEI
Titolo articolo: Sulla divisione della catena grafica in antico occitano. Scritture documentarie

L’articolo, che è il primo studio sistematico centrato su scritture in lingua d’oc, ha per oggetto la descrizione della divisione in parole praticata da quattro scrivani attivi in Rouergue nella seconda metà del secolo XII. Nel settore analizzato emergono già in azione alcune delle tendenze che saranno dominanti nei secoli successivi, come la segmentazione analitica delle parole piene e l’agglutinazione grafica dei ‘mots-outils’, pur nella diversità degli stili grafici praticati dai singoli scribi.

Lingua: Italiano
Pag. 877-903
Etichette: Origini, Letteratura provenzale, Filologia romanza,