Le riviste sostenitrici
Contemporanea | 2021 | N. 19
Anno 2021 – N. 19
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Landolfi e gli usi dello Zibaldone di Leopardi nel Novecento
Landolfi e gli usi dello Zibaldone di Leopardi nel Novecento analizza e contestualizza l’appendice de La pietra lunare (1939) di Tommaso Landolfi, pastiche tratto dallo Zibaldone di Leopardi e aggiunto dall’autore all’edizione postuma della novella. Questo contributo osserva l’operazione testuale di Landolfi e la mette in relazione con l’ambiente letterario italiano degli anni trenta, in particolare con i dibattiti contemporanei su natura e ragione, spontaneità e artificiosità. Inoltre, questo saggio mette a confronto l’appendice di Landolfi con analoghi riusi ‘strumentali’ delle note leopardiane, sia in ambito letterario (Testamento letterario di Giacomo Leopardi edito da « La Ronda » nel 1921) che in campo politico (la rubrica Pensieri di Leopardi pubblicata da « La difesa della razza » dal 1938 al 1940). Questo saggio, infine, ipotizza che Landolfi metta in discussione le interpretazioni predominanti di Leopardi come poeta del formalismo razionale e dei valori nazionalisti, evidenziando le componenti irrazionali e marginali della sua ispirazione poetica.
Lingua: ItalianoPag. 11-25
Etichette: Classicismo, Romanticismo, XX secolo, Giacomo Leopardi, Tommaso Landolfi, Zibaldone,
Titolo articolo: “Passate in quelle stanze come un fuoco”: le gemelle celesti di Laura Pugno
Negli ultimi vent’anni c’è stata un’incredibile proliferazione di gemelli nella letteratura e nelle arti, almeno in Italia. In questo saggio cercheremo di illustrare, tra psicoanalisi e mito, cosa si cela dietro la meravigliosa e funebre coppia di gemelle chiamate in scena nella Ragazza selvaggia di Laura Pugno. Seguendo le ipotesi di Freud, Lacan, Neumann e Vernant, tra gli altri, le supersorelle Nina e Dasha Held, colte dal loro creatore in tableau vivant ricchi di significati allegorici, stupiscono e stordiscono il lettore. Chi decide di farsi catturare dalle pagine della Ragazza selvaggia si trova di fronte nientemeno che a una riedizione del mito di Leda, perfettamente immerso in un terzo millennio ai suoi primissimi albori (ma forse già decrepito), una sorta di nenia per la morte dell’uomo nell’era delle macchine.
Pag. 27-46Etichette: Amore, Mito, Psicoanalisi, XXI secolo, Ragazza Selvaggia,
Titolo articolo: Una «topografia sentimentale»: la valenza dei toponomi e la narratività della mappa nei romanzi di attraversamento
Sebbene il mapping letterario e la rivalutazione di uno spatial turn in letteratura siano una tendenza critica ormai già ben definita ed esplorata, molto meno si è studiato un avvicinamento fra la dimensione spaziale e il sentimento ecologico. Riproponendo l’idea che lo spazio è ambiente, questo studio desidera iniziare ad esplorare le possibili combinazioni che possono avvenire fra più codici del sapere, quali la geografia, la letteratura e l’ecologia. Attraverso le letture di Baldanzi, Wu Ming 2, Ferrucci e Rumiz si vedrà come la mappa e il toponimo diventano espedienti narrativi principali nella struttura testuale ma anche strumenti per la trasmissione di un messaggio ecologico. Entrambi infatti innescano nel lettore due approcci distinti alla lettura : il primo geografico-esplicativo, che fornisce al lettore una rinnovata cartina dell’Italia minore in cui potersi muovere e il secondo narrativo-creativo. Il primo dispositivo di narrativizzazione dello spazio incita il lettore a conoscere e verificare la realtà del luogo: l’effetto di reale che genera il nome proprio si combina alle potenzialità dei nuovi mezzi digitali, primo fra tutti Google maps, innescando nel lettore il desiderio di andare oltre la lettura, spingendolo a crearsi percorsi autonomi o a ripercorrere quelli suggeriti dall’autore. Il secondo si basa sulla capacità evocativa e immaginifica del nome di luogo: a seconda della sua funzione di referenzialità il nome avrà una maggiore o minore libertà inventiva e possibilità di creare percorsi metonimici diversi volti alla risignificazione del luogo. Lo studio desidera mostrare come il nome di luogo, nel contesto letterario, genera una nuova concezione di appartenenza: non più legata necessariamente ad un effetto localizzante quanto ad una compartecipazione attiva alla tutela dei territori.
Lingua: ItalianoPag. 47-61
Etichette: Letteratura italiana, Poetica, XXI secolo,
Titolo articolo: La paura del contagio, il contagio della paura
Il romanzo White Noise (1985) di DeLillo è la svolta di un topos letterario dalla longue durée: il Contagio o Contaminazione (da Sofocle e Boccaccio, a Camus e Saramago). Il Saggio analizza la rappresentazione del paesaggio emozionale tardo-moderno, e la connessa dissoluzione della dimensione della realtà.
Lingua: ItalianoPag. 65-70
Etichette: Paura, XX secolo, Don De Lillo, White Noise,
Titolo articolo: Forme originarie della paura. Insicurezza e cura del mondo
Il saggio ricostruisce il fil rouge di una filosofia moderna e antropologia della paura: da Hobbes a Kant, da Heidegger a Canetti, approfondisce la fenomenologia della paura, attraverso i passi di un “Horror metaphysicus”, e di un Erfahrung della paura, alla ricerca di una dimensione positiva di “paura per” e non “contro” l’umanità.
Lingua: ItalianoPag. 71-80
Etichette: Modernità, Paura, XX secolo, XXI secolo,
Titolo articolo: Paure virali
Parini presenta una “auto-analisi sociale” dello “scenario” delle paure contemporanee. Il saggio analizza la copertura della paura nei social, nei media e nella politica, partendo dall’“exemplum” della recente pandemia, ma prendendo in considerazione più in generale la storia culturale e politica del Novecento.
Lingua: ItalianoPag. 81-87
Etichette: Paura, Società, Sociologia, XX secolo,
Titolo articolo: Quanto costa la fine del mondo? Su Zero K di Don DeLillo
Un recente proverbio dice che è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo. Il romanzo Zero K di DeLillo è usato come punto di svolta nell’immaginario occidentale dell’Apocalisse, come un tutt’uno con la filosofia di Derrida e Jameson.
Lingua: ItalianoPag. 89-96
Etichette: XXI secolo, Zero K,
Titolo articolo: Paura e desiderio
La fabbrica della Paura è nel sistema dei media: Cinema, tv, Arti visive manipolano lo schema narrativo di apocalisse e distruzione, in un continuo equilibrio di desiderio e paura della fine del mondo, come Debord e Zizek – nella teoria contemporanea – continuano a mostrarci.
Lingua: ItalianoPag. 97-107
Etichette: Cinema, Desiderio, Paura, Social network, XXI secolo,