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Contemporanea | 2020 | N. 18
Anno 2020 – N. 18
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Parodia come categoria? Agamben e l’Accanto dell’Isola
Il punto di partenza di questo saggio è un testo di Giorgio Agamben in cui il filosofo cerca di definire il concetto retorico e letterario di parodia come categoria culturale, con particolare attenzione alla letteratura italiana. In Parodia di Agamben (2005) è assolutamente centrale il romanzo L’isola di Arturo, esempio principale di un’idea di parodia che è allo stesso tempo totalmente moderna e antichissima. Il presente articolo si propone di verificare l’ipotesi di Agamben sull’Isola di Arturo (possiamo considerare il romanzo di Elsa Morante un testo parodico?) e, più in generale, di analizzare la possibilità di una parodia di tipo non classico. Inoltre, nel saggio utilizzo alcuni testi critici di Pier Paolo Pasolini sulla narrativa di Morante, cercando di mostrare come il pensiero dei tre autori (Pasolini, Morante e Agamben) sia strettamente correlato.
Lingua: ItalianoPag. 9-20
Etichette: Parodia, Romanzo, XXI secolo, Giorgio Agamben, Pier Paolo Pasolini,
Titolo articolo: Giudizi a caldo su L’isola di Arturo dall’Archivio Morante della Biblioteca nazionale centrale di Roma
Dopo un breve inquadramento dei materiali relativi a L’isola di Arturo conservati nell’Archivio Morante della Biblioteca nazionale centrale di Roma, il saggio analizza la ricezione del romanzo appena edito attraverso le lettere inviate a Elsa Morante nei mesi successivi alla pubblicazione. Si tratta di una documentazione significativa che permette di mettere in luce le reazioni immediate alla prima lettura del libro da parte di amici, scrittori, intellettuali e critici, vicini alla scrittrice.
Lingua: ItalianoPag. 21-27
Etichette: Epistolario, XX secolo, Elsa Morante, L'isola di Arturo,
Titolo articolo: Tra passioni, attrazioni e rifiuti: Arturo adolescente come figura letteraria
Un’attenta rilettura de L’isola di Arturo ci riporta all’epoca che precede la notorietà di Morante. Mettendo in relazione il romanzo con gli scritti del Diario 1938, con il carteggio con Luchino Visconti e con la corrispondenza mantenuta con Alberto Moravia in precedenza, ritroveremo la figura dell’adolescente come personaggio, carico di speranze nella ricerca di cambiamenti. Anche l’ammirazione nei confronti di Umberto Saba, che la scrittrice provò per la pubblicazione di Ernesto, crea un filo conduttore che legittima la presenza sovrapposta di Arturo nell’iter evolutivo di Morante come persona e come scrittrice, nei suoi contrasti sentimentali e nelle difficoltà di autoaffermazione.
Lingua: ItalianoPag. 29-36
Etichette: Adolescenza, Biografia, XX secolo, Elsa Morante, L'isola di Arturo,
Titolo articolo: Povera isola! La messinscena allo specchio di Corsicato
In questo saggio si riflette sulla ricezione creativa dell’Isola di Arturo. Il caso prescelto è quello, finora non indagato dalla critica, di Carmela, secondo episodio del film Libera di Pappi Corsicato (1993). È un esempio affatto originale che non può essere compreso come una traduzione intersemiotica del romanzo, com’è per L’isola di Damiano Damiani (1962), ma si tratta di una prova di ricezione estetica. L’analisi mette in evidenza gli elementi spaziotemporali, di genere, narratologici e, soprattutto, quelli estetici che, nella loro eccentricità rispetto al modello, ne esaltano la discendenza.
Lingua: ItalianoPag. 37-47
Etichette: Estetismo, XX secolo, Elsa Morante, Pappi Corsicato, L'isola di Arturo,
Titolo articolo: «Di Elsa Morante ho molte parole in testa». Percorsi di formazione nell’Isola di Arturo e nell’Amica geniale
Tra i tanti possibili motivi di comparazione tra Elsa Morante e Elena Ferrante, si focalizza una comune accezione del racconto di formazione come attraversamento e superamento del mistero, del fiabesco, del materno. Si individua nell’Isola di Arturo e nel primo volume dell’Amica geniale una comune concezione junghiana, secondo la quale l’infanzia attiva il “processo d’individuazione” e la propulsione vitale e creativa. Si sottolinea in entrambi i romanzi il nesso tra Bildung, acquisizione del linguaggio individuale, formazione alla scrittura.
Lingua: ItalianoPag. 49-56
Etichette: Formazione culturale, Linguaggio, XX secolo, XXI secolo, Elena Ferrante, Elsa Morante,
Titolo articolo: Nessun padre
L’inadeguatezza delle figure paterne rappresentate da Morante in Menzogna e sortilegio e L’isola di Arturo si accentua ne La storia e Aracoeli, dove la Storia pubblica e collettiva irrompe nelle vite individuali cancellando ogni speranza di redenzione. I protagonisti degli ultimi due romanzi non hanno patronimico e io istituisco una relazione fra tale cancellazione e le colpe dei “Padri della Patria” (Hitler, Mussolini, Francisco Franco) che nella storia del Novecento si sono macchiati di delitti imperdonabili trascinando nella rovina i loro popoli.
Lingua: ItalianoPag. 57-63
Etichette: Padre, Storia, XX secolo, Elsa Morante,
Titolo articolo: Le prove del principe e i desideri del paggio : paradigmi mozartiani e ascendenze romanzesche del fanciullo Arturo
Il protagonista dell’Isola di Arturo risulta influenzato da due modelli mozartiani: come il principe Tamino di Die Zauberflöte, supera delle dolorose prove iniziatiche per accedere alla maturità; come il paggio Cherubino delle Nozze di Figaro, è attratto da molteplici e intercambiabili oggetti del desiderio. A partire da questo secondo paradigma, è possibile approfondire l’interpretazione del romanzo alla luce della teoria del desiderio triangolare, anche attraverso un rapido confronto tra Arturo e alcuni personaggi di Cervantes, Flaubert, Shakespeare, Stendhal, già al centro della riflessione girardiana.
Lingua: ItalianoPag. 65-72
Etichette: XX secolo, Elsa Morante, Wolfgang Amadeus Mozart,
Titolo articolo: L’isola di Arturo. Memorie di un fanciullo: un romanzo di ‘formazione’ attraverso gli scherzi tragici del tempo
Il saggio analizza L’isola di Arturo di Elsa Morante attraverso i diversi passaggi del Bildungsroman novecentesco, dolente e tragicomico. L’eroismo del protagonista è principalmente studiato tramite l’inversione antagonistica della deformazione paterna, perché Wilhem Gerace è una figura tragica, malgrado il suo aspetto più grottesco. Perciò Arturo deve arrivare alla sua maturazione, attraverso il lutto e la separazione, momento in cui troverà la scrittura e la poesia, l’autentico traguardo eroico della contemporaneità. Il protagonista del romanzo morantiano compie, dunque, tramite le sue memorie elegiache, la parabola della propria maturazione sapienziale.
Lingua: ItalianoPag. 73-80
Etichette: Formazione culturale, Poesia, Scrittura, XX secolo, Elsa Morante, L'isola di Arturo,
Titolo articolo: L’isola che non c’è: lo spazio di Arturo tra infinito e limite
Il saggio affronta la questione della spazialità nell’ Isola di Arturo e del suo collegamento al processo di creazione del mondo da parte del protagonista. La nozione di spazio viene analizzata da un punto di vista tematico e stilistico : tanto lo spazio geografico esterno, teatro della trama, quanto quello più trasversale della metafora che permette di tenere insieme il discorso sulla psicologia del personaggio. Dal punto di vista metodologico viene individuata una possibile ascendenza leopardiana nei motivi che strutturano il testo, soprattutto per quel che riguarda le suggestioni sull’“infinito” del protagonista; vengono inoltre utilizzate alcune categorie di Francesco Orlando per misurare il passaggio dal registro
realistico a quello fiabesco.
Pag. 81-89
Etichette: Isola, XIX secolo, XX secolo, Elsa Morante, Francesco Orlando, Giacomo Leopardi,
Titolo articolo: La vita e le strane sorprendenti avventure di Arturo. Per un confronto con Robinson Crusoe
Nell’intervento si propone una lettura comparata di L’isola di Arturo con Robinson Crusoe di Daniel Defoe, sullo stimolo di un paragone suggerito proprio da Elsa Morante poco dopo la vittoria del Premio Strega nel 1957. In primo luogo, viene studiata la ricezione del romanzo e vengono cercati eventuali paragoni con Robinson nella stampa italiana e straniera. Poi si cerca di ricostruire, sulla base di ricerche in Fondi e biblioteche, se Morante avesse effettivamente tenuto in considerazione il romanzo di Defoe nello scrivere la sua opera. Infine viene proposto uno studio della possibile influenza di Robinson sull’Isola di Arturo attraverso alcuni elementi: l’impostazione narratologica, un’analogia possibile fra Nunziata e Venerdì, il rapporto col padre e col denaro, il percorso di formazione, il conflitto fra realismo del novel e rifiuto del realismo nel romance.
Lingua: ItalianoPag. 91-99
Etichette: Formazione culturale, XVIII secolo, XX secolo, Daniel Defoe, Elsa Morante,
Titolo articolo: Dal romanzo alla novella. Un caso di transcodifica di genere nella preistoria de L’isola di Arturo
Attraverso l’analisi della travagliata genesi del racconto Lo scialle andaluso è possibile ricostruire la storia della nascita dell’identità di genere maschile che E. Morante assegna al protagonista del romanzo L’Isola d’Arturo. Soccorrono in questa ricerca i materiali dell’archivio e del fondo Elsa Morante, conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele di Roma.
Lingua: ItalianoPag. 101-110
Etichette: XX secolo, Elsa Morante, L'isola di Arturo, Lo scialle andaluso,
Titolo articolo: La preistoria dell’Isola di Arturo
L’obiettivo complessivo dell’articolo è di investigare l’‘autotranstestualità’ messa in atto da Elsa Morante nell’Isola di Arturo in modo tale da mostrare come funzioni l’immaginario modulare della scrittrice. Innanzitutto, si propone una nuova cronologia del romanzo sulla scorta di un documento acquisito nel 2016 dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma che è datato 5 ottobre 1949 e contiene la storia di un eroe della Seconda Guerra Mondiale che ritorna alla sua isola natale. Dopodiché, si prende in esame quella che può essere definita la preistoria del romanzo nei termini di una migrazione di espressioni, oggetti e personaggi dai lavori giovanili di Morante all’Isola di Arturo.
Lingua: ItalianoPag. 111-120
Etichette: Eroismo, Intertestualità, Manoscritto, Romanzo, XX secolo,
Titolo articolo: A ciascuno il suo Giuda. Il tema del tradimento nell’Isola di Arturo
Il saggio prende in esame il ruolo fondamentale che, a partire dall’enunciazione delle Certezze Assolute, il tema del tradimento riveste nel romanzo di Morante pubblicato nel 1957. Alla luce di una conferenza di James Hillman sul tradimento, L’isola di Arturo si rivela un apologo sulla necessità di tradire e di essere traditi per crescere. Si dimostra altresì come Morante intrecci le sue trame romanzesche incentrate sul tradimento riecheggiando il Vangelo.
Lingua: ItalianoPag. 121-128
Etichette: Tradimento, XX secolo, L'isola di Arturo,
Titolo articolo: L’isola di Arturo negli scritti teorici di Elsa Morante sul romanzo
Nell’estate del 1959, la rivista « Nuovi Argomenti » propone una inchiesta articolata in nove domande sul romanzo. Le domande riguardano la crisi del romanzo, il romanzo saggistico, la realtà visiva nel romanzo, l’uso della prima persona, il realismo, la lingua, l’uso del dialetto, il romanzo storico. Elsa Morante, a soli due anni dalla trionfale uscita de L’isola di Arturo, scrive un vero e proprio saggio, che può essere letto come una sorta di corrispettivo teorico del romanzo di Arturo. Il contributo legge in parallelo lo scritto teorico con l’opera letteraria, anche in relazione all’impegno e alla componente ideologica del successivo testo di Morante: la conferenza Pro e contro la bomba atomica del 1965.
Lingua: ItalianoPag. 129-136
Etichette: Dialetto, Lingua, Poesia, Realismo, Romanzo, Elsa Morante,
Titolo articolo: Scrivere l’ultimo Bildungsroman e uccidere il genere? Un’ipotesi per L’isola di Arturo
Rendere ambiguo il modello stabilito – non per sorprendere il lettore, bensì per mettere a prova gli schemi di genere, aprirli, dare loro un’altra vita – è la strategia morantiana nota a partire dalla stesura di Menzogna e sortilegio. Partendo da una ricognizione del panorama critico dell’Isola di Arturo, che ha fatto il punto dello schema da Bildung o, viceversa, da anti-Bildung presente nel romanzo, si afferma che L’isola di Arturo rimane sulle posizioni ambigue tra i due poli. Pur apparendo un classico romanzo di formazione, lo schema di Bildung è contrastato da: assenza di una figura in grado di promuovere la maturazione dell’adolescente; mancanza delle dimensioni realistiche della vita che impediscono la (tras)formazione; letture che bloccano la crescita del personaggio. L’isola sembra un limbo pietoso, adibito dalla scrittrice per proteggere il personaggio, ma manca le caratteristiche di un’isola ‘fortunata’, e l’utopia è sostituita dall’eterotopia che non prepara ad affrontare il mondo. Il Bildungsroman è avversato perché riservato al racconto della formazione maschile. Nei romanzi scritti dalle donne si tratterebbe invece di un divenire (Fortini e Bono) che ha le caratteristiche del viaggio interiore e del mettersi alla prova nel conflitto tra norma e ribellione. Insieme al passaggio dal protagonista femminile (Elisa) a quello maschile (Arturo) Morante punta su un personaggio meglio accreditato nella letteratura, ma gli infligge una sorte di fanciulla: gli toglie la libertà di viaggiare, conoscere il mondo e crescere.
Lingua: ItalianoPag. 137-147
Etichette: Formazione culturale, XX secolo, Elsa Morante,
Titolo articolo: In classe con Arturo. Appunti aggiornati sulla fortuna scolastica dell’Isola morantiana
Con lo scopo di riflettere criticamente sulla fortuna scolastica dell’Isola di Arturo, l’intervento mira a verificare la presenza del romanzo nelle Antologie scolastiche e nei manuali di letteratura più recente pubblicazione, attualmente in uso nella Scuola secondaria di primo e secondo grado. Analizzando i volumi editi dalle maggiori case editrici italiane si evidenziano le specifiche scelte testuali, gli eventuali procedimenti di intervento linguistico, la tipologia di apparato didattico che correda il testo morantiano proposto. Infine vengono riportate analisi e riflessioni di alcuni elaborati svolti nelle classi campione.
Lingua: ItalianoPag. 149-158
Etichette: Antologia, XX secolo, Elsa Morante, L'isola di Arturo,
Titolo articolo: «Liberi dall’Eden». Motivi edenici e immagini di prigionia nell’opera di Elsa Morante
Il contributo è dedicato alla ricorrenza di motivi edenici nell’opera letteraria di Elsa Morante. In primo luogo viene descritta la frequenza di immagini e situazioni che rimando al mito biblico del giardino dell’Eden; successivamente, si mostra come questo mito è spesso legato, in Morante, a condizioni di prigionia; infine, si riflette sulla personale reinterpretazione di questo mito da parte dell’autrice. Il mito del Giardino simboleggia per Morante una felicità originaria, irrimediabilmente perduta dagli umani all’atto stesso di gustare del frutto proibito della conoscenza.
Lingua: ItalianoPag. 159-166
Etichette: Eden, XX secolo, Elsa Morante,