Le riviste sostenitrici
Contemporanea | 2017 | N. 15
Anno 2017 – N. 15
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Tre: prosa + poesia (× esperienza) = poesia
Il presente saggio si propone di indagare lo statuto della scrittura poetica di Roberto Bolaño e i suoi rapporti con le opere in prosa dello scrittore cileno, a partire dalla più recente traduzione italiana di Tres (Sur a cura di, 2017). Come è noto, ha dedicato un’attenzione particolare alla poesia nei suoi romanzi più famosi (Los detectives salvajes e 2666), ma anche in diversi racconti (come quelli della raccolta Llamadas telefónicas). Attraverso l’analisi delle tre sezioni di Tres – Prosa del otoño a Girona, Los Neochilenos e Un paseo por laliteratura – questo lavoro intende delineare alcune caratteristiche peculiari della poetica di Bolaño, soffermandosi in particolare su l’indistinzione tra prosa e poesia che determina una peculiare configurazione poetica delle composizioni nelle sezioni in prosa di Tres. Lì il carattere lirico dei testi non è determinato dai procedimenti stilistico-retorici tipici del genere ma da un particolare approccio della voce narrante. Si ipotizza infine l’ascendenza simbolista-baudelariana della poesia di Bolaño, e ciò è confermato – almeno in parte – dalla lettura del saggio Literatura + enfermedad = enfermedad.
Lingua: Italiano/SpagnoloPag. 11-25
Etichette: Poesia, Postmodernismo, Romanzo, XXI secolo, Roberto Bolaño, Literatura + enfermedad = enfermedad, Llamadas telefónicas, Los detectives salvajes, Tres, Cile
Titolo articolo: Forme dell’immaginazione melodrammatica: La Storia di Elsa Morante e Fratelli d’Italia di Alberto Arbasino
Forme dell’immaginario melodrammatico: La Storia di Elsa Morante e Fratelli d’Italia di Alberto Arbasino · Nel dibattito culturale italiano del dopoguerra il melodramma era una presenza nascosta. A causa della sua associazione con i nuovi media dell’epoca (cinema, televisione, riviste) fu concepito il melodramma come forma negativa e quindi esclusa da un dibattito intellettuale serio e imparziale. Questa situazione si riflette nei due casi studio esaminati nel presente articolo: La Storia di Elsa Morante e Fratelli d’Italia di Alberto Arbasino. Non direttamente influenzata da loro ma in sintonia con le opere contemporanee seminali sul melodramma di Brooks ed Elsaesser, Elsa Morante utilizza consapevolmente le tecniche melodrammatiche nel suo romanzo per scrivere una narrativa autenticamente popolare, sfidando gli scrittori sperimentali della neoavanguardia e aprendo a un ritorno alle forme narrative più tradizionali. Il romanzo di Arbasino, invece, è un esempio di antimelodramma, in cui ogni elemento drammatico e popolare è stato volontariamente rimosso. Tuttavia, attraverso una lettura attenta del testo, sostengo che l’esplicita negazione del melodramma nasconde un “ritorno del rimosso” (Orlando) che emerge nel suo stile “Camp” e nei riutilizzi delle tecniche narrative tradizionali. Pur operando in modi diversi, in entrambi i romanzi la modalità melodrammatica funziona come una forma di immaginazione morale, che cerca di dare un senso alla storia attraverso la memoria soggettiva.
Lingua: ItalianoPag. 27-44
Etichette: Melodramma, Memoria, Modernità, Storia, XX secolo, Alberto Arbasino, Elsa Morante, Fratelli d'Italia, La Storia,
Titolo articolo: Il cono d’ombra. Prosa e poesia in Pagliarani
Il seguente articolo si propone di affrontare il tema della prosa poetica, della sua struttura, della sua metrica, attraverso le più recenti teorie del genere, per lo più relative al tardo Novecento italiano. Il caso particolare della poesia La ragazza Carla di Elio Pagliarani aiuta a definire i confini incerti di uno sperimentalismo che ultimamente ha attirato l’attenzione della critica, soprattutto verso una specifica definizione e catalogazione dei suoi tratti principali come ritmo, prosodia e abbassamento del linguaggio poetico. Un discorso teorico sulle nozioni di poesia a verso lungo e libero vaglia i singoli elementi di una cornice che è apertamente conosciuta come bifronte: è sia prosa che poesia. Rivelando così le sue possibili connessioni con la forma classica della satira menippea e la sua struttura, che ha dimostrato di aver influenzato la poesia neo-avanguardista italiana verso una rottura del canone letterario, ovvero il cambiamento di generi e generi già preimpostati.
Lingua: ItalianoPag. 45-58
Etichette: Metrica, Poetica, Prosa, Satira, XX secolo, Elio Pagliarani, La ragazza Carla, Italia
Titolo articolo: Il magistero letterario di Pasolini su Volponi tra «Officina» e Olivetti e la polemica intorno a Corporale
Questo articolo ricostruisce ed esamina il dibattito tra Paolo Volponi e Pier Paolo Pasolini intorno all’elaborazione e alla pubblicazione di Caporale (1965-1974), e lo fa riconsiderando l’insegnamento letterario di Pasolini (“magistero letterario”) e quello industriale di Adriano Olivetti (“magistero industriale”). Da un lato, l’articolo suggerisce una comprensione più restrittiva e specifica della durevole influenza di Pasolini sull’opera di Volponi – evidenziando l’importanza del ruolo della rivista «Officina» (1955-1959), e sottolineando l’importanza del le posizioni di due autori nel campo letterario degli anni Cinquanta e Sessanta. D’altra parte, l’articolo mira a dimostrare che Volponi propone il modello democratico di industria dell’Olivetti, mentre quel modello cominciava già a rivelarsi sempre più problematico (se non irraggiungibile, irrealistico) e che Caporale è il romanzo in cui la crisi dell’utopia olivettiana Il paradigma industriale è più esplicito e rilevante. Inoltre e in conclusione, l’articolo riconsidera la recensione di Pasolini su Caporale alla luce di una nota inedita scritta da Pasolini, in cui riconsidera Caporale, propone una breve teoria del romanzo e ammette la sua vicinanza al punto di vista di Volponi sul potere e sulla le trasformazioni della società italiana negli anni Sessanta.
Lingua: ItalianoPag. 59-75
Etichette: Epistolario, Letteratura, Modernità, Utopia, XX secolo, Paolo Volponi, Pier Paolo Pasolini, Caporale, Italia
Titolo articolo: Il Minotauro e la doppia Arianna: spazio liminale, labirinto urbano e città femminile ne L’amica geniale di Elena Ferrante
Questo articolo propone la città come quadro di riferimento per l’analisi dei romanzi di Elena Ferrante. Sostengo che la città nei testi di Ferrante funzioni come un labirinto simbolico e letterale, come un’incarnazione architettonica dell’ordine patriarcale che struttura e governa il corpo femminile. Dopo aver discusso i primi tre romanzi di Ferrante che raffigurano e allo stesso tempo resistono al potere totalizzante della città sul corpo femminile, mi concentro sui romanzi napoletani e in particolare sul primo volume, L’amica geniale (L’amica geniale, 2011). Io sostengo che ne L’Amica Geniale Elena Ferrante articola un corpo femminile che sovverte il sistema culturale, sociale e architettonico dell’ordine patriarcale negoziare la topografia urbana in modi nuovi. Traccio questo nuovo movimento del corpo femminile in tre passi che si intersecano: leggo la città di Napoli e il rione come un labirinto simbolico e architettonico; poi sostengo che le due protagoniste Elena e Lila attraversano il labirinto dell’edificio oscuro di Don Achille affinché Don Achille diventi il Minotauro; e, infine, mostro come il loro ritorno nella doppia veste di Arianna-Dido riconfigura il labirinto come femminile, riscrivendo così sia il mito greco che il poema epico di Virgilio da una prospettiva femminile.
Lingua: ItalianoPag. 77-88
Etichette: Architettura, Città, Corpo, Femminismo, Elena Ferrante, L'amica geniale, Napoli
Titolo articolo: Il 1866 sulla pagina e sullo schermo: Senso tra Boito e Visconti
L’articolo mette a confronto il film di Visconti, Senso, e il racconto omonimo di Boito da cui è tratto il film. Facendo tesoro delle diverse sceneggiature pubblicate, ho voluto evidenziare alcuni aspetti non ancora indagati dalla critica riguardanti personaggi, luoghi, dispositivi simbolici, e soprattutto la concezione della Storia dello scrittore e del regista. Un esempio importante è il cambio di nome del protagonista maschile: il tenente tirolese Remigio Ruiz diventa l’austriaco Franz Mahler. Si perde così la vitale ambiguità – austriaca e italiana allo stesso tempo – che caratterizzava il personaggio letterario. L’eliminazione da parte di Visconti della questione degli “austriacanti” sembra dettata dalla volontà di concentrarsi più sull’aspetto psicologico del personaggio che su quello politico. In entrambe le rappresentazioni storiche compaiono però alcuni anacronismi che consideriamo scelte distintive di una poetica. Più che riscrivere in chiave letteraria o cinematografica l’esperienza storica del 1866, Boito e Visconti intendono offrirne una rappresentazione simbolica.
Lingua: ItalianoPag. 91-102
Etichette: Adattamento, Risorgimento, Sceneggiatura, XIX secolo, XX secolo, Camillo Boito, Luchino Visconti, Senso, Italia
Titolo articolo: La narrativizzazione del delitto: lo spettacolo della cronaca nera tra letteratura e racconto televisivo
Lo scopo di questo articolo è mostrare l’influenza della struttura narrativa sulla narrazione del crimine. Lo studio analizza il modo in cui il discorso giornalistico di cronaca nera viene coinvolto nella retorica finzionale, con particolare riguardo sia alla selezione che alla dispositio degli elementi. L’autore cerca di spiegare la trasformazione della notizia in spettacolo attraverso l’approccio critico di Debord: lo spettacolo, secondo il filosofo, non è solo un contenuto visivo, ma una “relazione sociale” tra le persone, che nasce dalle immagini. L’articolo esamina due modi principali in cui la detective fiction influenza profondamente la cronaca nera: il primo riguarda il contenuto della cronaca nera e mostra come la cronaca criminale si evolve in mito e ideologia (ad esempio, osservando l’epopea criminale degli assassini di Uno bianca); il secondo riguarda le strategie di comunicazione utilizzate dai reporter quando si trovano ad affrontare episodi di cronaca nera.
Lingua: ItalianoPag. 103-115
Etichette: Criminalità, Giornalismo, Saggistica, XX secolo, XXI secolo,
Titolo articolo: Libri cartacei ipertestuali di narrativa, oggi. Testi geneticamente modificati tra fumetto e letteratura, verso l’arte
Questo saggio analizza quattro libri rilevanti pubblicati nell’ultimo decennio: il romanzo S. di J. J. Abrams e Doug Dorst (2013) e i fumetti Here di Roger McGuire (2014), Building Stories di Chris Ware (2012) e Come svanire completamente di Alessandro Baronciani (2016). Sono finzioni ipertestuali libri di carta e mostrano tutti una modificazione concettuale e materiale del libro tradizionale, sia di prosa che di fumetto. Sperimentano nuove tecniche, approcci e materiali. Offrono una nuova idea di libro, di scrittura, di narrazione e chiedono al lettore un’elevata interazione. Questo saggio definisce gli elementi concettuali, strutturali e retorici di questi libri di narrativa ipertestuale fatti di carta, ne individua le relazioni e li colloca tutti come evoluzione della tradizione letteraria del XX secolo, suggerendo la nascita di una nuova potenziale tradizione testuale.
Lingua: ItalianoPag. 119-135
Etichette: Ipertesto, Narrativa, XXI secolo,
Titolo articolo: Letteratura 2.0, forme e metamorfosi della serialità
Il presente contributo si propone di evidenziare le nuove dinamiche di confronto e scambio tra letteratura e world wide web. Presuppone l’idea di una letteratura centrata sulle relazioni tra testo e contesto, tesa ad esaltare la propria disposizione “sociale” e mediatica. In questa prospettiva, questo articolo indaga brevemente la complessa relazione tra letteratura e serialità e i suoi cambiamenti e sviluppi dal feuilleton al romanzo seriale nel panorama web 2.0. L’approccio analitico si muove tra letteratura comparata e critica culturale, in un ambito molto noto nell’ambito degli studi letterari tradizionali e un settore molto importante nella strutturazione dell’immaginario contemporaneo: il rapporto tra letteratura e nuovi media e il nuovo insieme di fluttuanti regole secondo le quali scrittore e lettore interagiscono oggi. La metodologia adottata utilizza le dinamiche comparative tipiche della semiotica testuale, per evidenziare categorie di scambio, tra linguaggi e codici diversi, che risultano fluidi, aperti e in continua evoluzione. L’articolo evidenzia ed esplora nuove possibilità nel rapporto tra romanzi contemporanei e serialità 2.0, indagandole sulla base delle attuali osservazioni sulla nozione di testo; ciò spiega anche l’urgenza di una rivalutazione semantica del concetto di “romanzi seriali” nella semiosfera contemporanea dominata dai social network e dai nuovi media.
Lingua: ItalianoPag. 137-147
Etichette: Letteratura seriale, Mass media, Social network, Web, XXI secolo,