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Collection de l’ÉCRIT | 2021 | N. 20
Anno 2021 – N. 20
Numero monografico: Paolo Revelli: L’Italia nella Divina Commedia (a cura di Jean Nimis e Jean-Luc Nardone)
A cura di Jean Nimis
Titolo articolo: «Le cose tutte quante hanno ordine tra loro». Cosmografia dantesca
A cento anni di distanza e in occasione di un nuovo centenario dantesco decisamente diverso nel suo orizzonte ideologico e culturale – tra gli elementi che più colpiscono c’è soprattutto la globalità delle manifestazioni celebrative –, e tuttavia in una condizione pandemica in parte tragicamente simile a quella di un secolo fa, ci possiamo chiedere se valga ancora la pena rileggere Revelli. Nonostante alcune interpretazioni poi superate dalla critica successiva e nonostante alcuni passaggi eccessivamente legati alla scottante attualità del tempo in cui l’opera nacque, il suo libro merita un posto nella biblioteca storica dantesca per avere tra i primi affrontato con i metodi della geografia storica la dimensione spaziale della Divina Commedia che è uno degli aspetti più rilevanti dell’interpretazione del poema. (Donato Pirovano, Università di Torino, 2021)
Lingua: ItalianoPag. 2-24
Etichette: Commento, Critica letteraria, Dantismo, Editoria, XIV secolo,
Titolo articolo: L’Italia nella Divina Commedia
Questo volume di Paolo Revelli (Torino 1871-Genova 1956), professore di geografia (Università di Genova), pubblicato nel 1922 in occasione del sesto centenario della morte di Dante, era fuori catalogo. «Il Laboratorio», gruppo di ricerca dell’Università di Tolosa II, ha potuto ottenere, grazie ai discendenti di Paolo Revelli, e in particolare al nipote Paolo Revelli-Beaumont, l’autorizzazione a ripubblicare questo testo nel quadro del settimo centenario della morte del poeta, in una riedizione che abbiamo voluto il più vicino possibile al testo del 1922.
Il lettore moderno non deve stupirsi di trovare, nel testo del geografo e membro dell’illustre Accademia dei Lincei, la cura di segnare alcuni accenti tonici sulle parole proparossistiche, di preferire agli accenti alti quelli bassi su alcune finali (perchè, nè, ecc.) secondo un uso antico, nonché alcuni latinismi che sono uniformi in tutto il testo (come “immaginare”, “imaginare”, ecc.). Abbiamo anche mantenuto le oscillazioni ortografiche di Revelli (traccie/tracce; vari/varii/varî; sufficente/sufficiente; ecc.) I nostri rari interventi e correzioni erano di due tipi. Da un lato, abbiamo armonizzato alcune forme ortografiche come, per esempio, i nomi dei secoli (Revelli scrive a volte trecento, a volte Trecento: abbiamo optato per quest’ultima forma con una lettera maiuscola).
Infine, il libro riproduce due mappe. La prima indica i luoghi d’Italia citati nella Divina Commedia. La seconda, il planisfero di Pietro Vesconte, è conservata nella Biblioteca Vaticana sotto il riferimento ms. Pal.lat.1362A. Nel 1922, P. Revelli ne propose una riproduzione in bianco e nero. La presente edizione propone al lettore una riproduzione a colori di questo splendido manoscritto degli inizi del XIV secolo.
Qui di seguito si riporta l’elenco dei capitoli di cui questo testo è composto
Paolo REVELLI, L’Italia nella Divina Commedia
Introduzione (26-36)
I. Le terre che Dante vide (37-50)
II. La cultura geografica di Dante (51-64)
III. Dante e le carte del suo tempo (65-76)
IV. La carta portolanica del 1311 e il planisfero del 1320-1321 di Pietro Vesconte (77-96)
V. Confini e regioni d’Italia nel pensiero di Dante (97-114)
VI. “Fiorenza” e Roma (115-128)
VII. Da Turbìa al Carnaro (129-176)
VIII. Da “La Cattólica” a Catona (177-220)
IX. Da “Cariddi” all’isola dei “Corsi” (221-236)
X. L’Italia nella Divina Commedia (237-254)
Nota illustrativa (255-270)
Indice dei luoghi, delle persone e delle cose notevoli (271-307)
Pag. 33-307
Etichette: Commento, Critica letteraria, Critica semiologica, Dantismo, Editoria, Filologia romanza, Geografia, Immaginario, Italianistica, Letteratura, Letteratura italiana, Poesia lirica, XIV secolo,