Le riviste sostenitrici
Collection de l’ÉCRIT | 2005 | N. 10
Anno 2005 – N. 10 Mese: novembre
Numero monografico: Construction et déconstruction du genre chevaleresque (a cura di Dominique Fratani e Jean-Luc Nardone)
A cura di Jean Luc Nardone
Titolo articolo: Introduction
Presentazione del fascicolo che reca come sottotitolo: “Diffusion et reception du genre chevaleresque”.
Lingua: FrancesePag. 1-4
Etichette: Poema cavalleresco, Convegno,
Titolo articolo: Testo e pretesto nel “Morgante” di Luigi Pulci
All’interno del “Morgante” è possibile individuare tre grandi fratture, che
corrispondono non soltanto ai tempi di redazione del poema cavalleresco, ma
altresì a punti di svolta dell’attività poetica di L. Pulci, il quale
progressivamente si allontana da un riuso convenzionale delle fonti, per
proporsi in prima persona quale auctor, fonte garante della veridicità del
proprio testo e dei suoi sensi sottintesi, con allusione (polemica o
maliziosa) all¹intertestualità praticata da umanisti quali Acciaiuoli,
Ficino o Poliziano.
Pag. 7-20
Etichette: Pulci Luigi, Morgante, Quattrocento, Poema cavalleresco,
Titolo articolo: “Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore “. Dante e Pulci
La massiccia presenza dantesca nei versi del “Morgante” si avverte sia nel
registro linguistico-stilistico, sia in provverbi e sentenze, in citazioni,
sia ancora nel settore delle giunture narrative. Più che di allusività, si
tratta di un fitto dialogo con la Commedia, che costituisce un¹altra forma
dell¹intertestualità cavalleresca. Così facendo il Morgante ubbidisce a un
preciso disegno di innalzamento tonale, di promozione del genere
cavalleresco e contribuisce a forgiare la figura del narratore che a poco a
poco viene ad assumere un tono da profeta.
Pag. 21-53
Etichette: Alighieri Dante, Pulci Luigi, Il Morgante, Poema cavalleresco, Quattrocento, Intertestualità,
Titolo articolo: Construction ou déconstruction? Le Quatrième livre de Niccolò degli Agostini
Il Quarto libro di Niccolò degli Agostini conferma la persistenza del
successo del romanzo cavalleresco all¹inizio del Cinquecento. La sua
dipendenza dall¹Orlando Innamorato è palese, ma numerose aggiunte o
l¹integrazione di elementi estranei al genere letterario codificato da
Pulci, Boiardo e l¹Ariosto contribuiscono a farne un’opera alquanto
meccanica, spesso ripetitiva e monotona, e perfino moralizzatrice.
L¹ambiguità di questa giunta, da cui l¹Ariosto prenderà le distanze,
risiede nel divario esistente fra la promesse editoriale e la degradazione
narrativa a cui si assiste.
Pag. 55-82
Etichette: Degli Agostini Niccolò, Poema cavalleresco, Boiardo Matteo Maria, Quattrocento,
Titolo articolo: Homo alludens. La part du jeu dans l¹écriture de l’Arioste
Se si considera che vi è nella cultura del Rinascimento una fondamentale
inclinazione al gioco (Huizinga), il romanzo cavalleresco e l'”Orlando
furioso” dell¹Ariosto in particolare, può occuparvi un posto emblematico.
L¹Ariosto scrive per il piacere della corte, gioca col proprio materiale
narrativo, lo trasforma in uno spazio ” transizionale ” (Winnicot) fra
realtà e immaginario. Ma si prende anche gioco dei propri lettori, eludendo
continuamente i loro desideri, e alludendo mediante il linguaggio. E se
gioca incessantemente, è probabilmente per non essere burlato a sua volta,
per realizzare nel ” sogno ad occhi aperti ” del romanzo il fantasma della
castrazione paterna evocato nella III Satira.
Pag. 83-107
Etichette: Ariosto Ludovico, Poema cavalleresco, Satire, Orlando Furioso, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: La critica letteraria in ottave: cataloghi di letterati nei testi romanzeschi in ottava rima prima e dopo il “Furioso”
Vengono esaminati le caratteristiche specifiche ed il diverso atteggiamento,
sotto il profilo storico-culturale, di cataloghi di letterati, veri
“incunaboli” della critica letteraria, presenti in una serie di testi in
ottava rima collocati prima e dopo l'”Orlando Furioso”: l'”Amazonida” dello
Stagi, il “Viridario” dell¹Achillini, la “Morte del Danese” di Cassio da Narni,
la “Marfisa bizzarra” di Giovan Battista Dragoncino e infine l'”Angelica
innamorata” di Vincenzo Brusantino e il “Valoroso Ruggiero” di Cesare Galluzzo.
Pag. 109-132
Etichette: Critica letteraria, Orlando Furioso, Poema cavalleresco, Quattrocento, Cinquecento, Catalogo,
Titolo articolo: Sulla fortuna dei proemi ariosteschi: il Discorso sopra al principio di tutti i canti d¹Orlando Furioso di Laura Terracina
Il “Discorso sopra il principio di tutti i canti d’Orlando Furioso” redatto da
Laura Terracina è un’opera composta da quarantasei canti in ottave,
esemplati sui corrispondenti proemi del poema di Ariosto.
La poetessa napoletana giunge all¹elaborazione di un nuovo testo, frutto di
un¹accorta rielaborazione di alcune tematiche del Furioso. In una
prospettiva encomiastica e celebrativa, il Discorso mira ad attenuare gli
aspetti talvolta eticamente ambigui dei proemi ariosteschi e la Terracina
costruisce un suo percorso a sfondo prevalentemente morale, in cui tutti gli
elementi romanzeschi vengono progressivamente ridotti e banalizzati.
Pag. 133-152
Etichette: Terracina Laura, Ariosto Ludovico, Orlando furioso, Poema cavalleresco, Cinquecento,
Titolo articolo: “Tutta al contrario l¹istoria converti”: storia e parodia nel “Furioso”
Sulla base di un¹interpretazione del “Furioso” fondata su uno stretto
rapporto con la storia – negli anni delle guerre d¹Italia, da Carlo VIII al
sacco di Roma – si analizza la dimensione parodica che questa assume in
particolare nell¹episodio lunare (XXXV) e nell¹episodio di Rinaldo nella
Selva Calidonia (IV). Il mito cavalleresco si sovrappone alla dimensione
critica di demistificazione della storia, affidata alla parodia, come
strumento di scarto, di straniamento e di conoscenza.
Pag. 155-163
Etichette: Ariosto Ludovico, Orlando furioso, Poema cavalleresco, Parodia, Cinquecento,
Titolo articolo: Sconvolgere gli stereotipi: la caratterizzazione del traditore e della donna guerriera nel “Mambriano”
Si esamina la presentazione dei personaggi di Bradamante e di Gano nel
“Mambriano” di Francesco Cieco. Dall’analisi risulta che nella costruzione di
questi personaggi il poeta Cieco inserisce particolari originali e finisce
per sconvolgerne la caratterizzazione tradizionale, presentando invece una
Bradamante boccaccesca ed un Gano ‘buono’. Tramite l’enfasi messa sull’uso
dell’ingegno e dell’astuzia, allinea i suoi personaggi del mondo
contemporaneo del Machiavelli e della fiorente tradizione novellistica.
Pag. 165-182
Etichette: Cieco Francesco, Mambriano, Poema cavalleresco, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: “Avino, Avolio, Ottone e Berlinghieri”. Du “Roland furieux” au “Poemone”: notes sur une parodie chevaleresque du XVIIe siècle
Poema cavalleresco del Seicento, il “Poemone” si presenta come una parodia che
s¹inserisce nel genere del poema eroicomico pur con una spiccata dipendenza
dalle opere del Boiardo e dell¹Ariosto. Il suo interesse risiede nella
confrontazione sistematica dell¹universo cavalleresco con quello burlesco e
in una vera e propria opera di frantumazione del mito cavalleresco,
appoggiato all¹autorità del “Morgante” a scopo di divertimento, ma che serba
tuttavia un intento morale teso a limitare il ruolo sovversivo del
linguaggio.
Pag. 185-213
Etichette: Poema cavalleresco, Seicento, Poemone,
Titolo articolo: La bataille de Rhodes: un poème chevaleresque inédit d¹Oddo Savelli
Il marchese romano Oddo Savelli Palombara (morto nel 1648) ha lasciato un
bellissimo canzoniere che rimase a lungo considerato come perduto. La
recente scoperta del manoscritto dimostra che Savelli che fu un amico di
Pompeo Colonna e Antonio Bruni e quindi alle prese coi dibattiti romani sul
marinismo e l¹antimarinismo. Il canzoniere contiene tra l¹altro un poema
epico di 58 ottave che descrive la caduta di Rodi presa da Solimano nel
1522.
Pag. 215-247
Etichette: Savelli Oddo, Poema cavalleresco, Poesia, Seicento,
Titolo articolo: Chant et contre-chant chevaleresques dans le Poème “héroïque des sottises et folies de Roland amoureux” de Quevedo
Partendo da un confronto fra il “Poema heroico de las locuras y necedades de
Orlando el enamorado”, del poeta spagnolo Francisco de Quevedo ( 1580-1645 ),
e l¹ipotesto parodiato, l'”Orlando innamorato” del Boiardo, quest’articolo
mette in evidenza le modificazioni strutturali subite dal poema italiano.
L¹amplificazione del discorso diretto e l’elaborazione di netti effetti di
contrasto appaiono in questo modo come due meccanismi fondamentali nella
creazione di un canto e di un controcanto cavalleresco che rappresentano
l¹aspetto forse più singolare di questo travestimento burlesco.
Pag. 249-266
Etichette: De Quevedo Francisco, Poema cavalleresco, Orlando Innamorato, Boiardo Matteo Maria, Quattrocento, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Calvino et la littérature chevaleresque : Pulci, Boiardo, l¹Arioste et les autres…, dans “Il cavaliere inesistente”
Il nostro studio su “Il cavaliere inesistente” e su quanto attinge alla
letteratura cavalleresca intende mostrare come Calvino abbia fatto circolare
in questo romanzo, in modo alquanto palese, numerosi echi di opere anteriori
e in modo prioritario di poemi cavallereschi.
Vedremo infatti che, in quest¹opera, l¹interpretazione calviniana del genere
cavalleresco assume varie forme: imitazione della diegesi, ripresa puntuale
di procedimenti narrativi, trasformazione di personaggi, straniamento
parodico e travestimento burlesco di situazioni e di topoi, con anche
qualche inserto di personaggi incongrui e anacronici, estranei alla
tradizione letteraria cavalleresca. Quest¹opera, di divertimento
intellettuale innegabilmente, conferma la fama goduta dal genere
cavalleresco anche oltre il Cinquecento italiano.
Pag. 269-293
Etichette: Calvino Italo, Il cavaliere inesistente, Narrativa, Poema cavalleresco, Novecento, Cinquecento, Intertestualità,
Titolo articolo: La littérature chevaleresque à travers le double filtre du théâtre des Pupi et de l¹introspection dans “Il Guerrin Meschino” de Gesualdo Bufalino
La letteratura cavalleresca attraverso il doppio filtro del teatro dei Pupi
e dell¹introspezione in “Il Guerrin Meschino” di Gesualdo Bufalino.
Il romanzo di Gesualdo Bufalino si ricollega alla tradizione cavalleresca e
in particolare al Guerino detto il Meschino d¹Andrea Da Barberino che viene
proposto ai lettori tramite il filtro del teatro dei Pupi. Ma tenta
soprattutto di rispondere ad una complessa serie di interrogativi
sull¹identità, la non identità o la non esistenza. Questo romanzo
pessimistico in cui il desiderio di morte finisce spuntandola nasce dal
pervertimento di una tradizione letteraria e di una tradizione popolare.
Pag. 295-311
Etichette: Bufalino Gesualdo, Guerin Meschino, Poema cavalleresco, Cinquecento, Novecento,