Le riviste sostenitrici
Cartevive | 2007 | N. 2
Anno 2007 – Annata: 18 – N. 2 Mese: dicembre
A cura di Lia Gasbarra
Titolo articolo: Editoriale giocoso
In questo numero l’editoriale propone un gioco legato ad autori, opere ed attività degli archivi della Biblioteca cantonale di Lugano.
Lingua: ItalianoPag. 3-4
Etichette: Biblioteca Cantonale di Lugano, Biblioteca, Archivio, Duemila,
Titolo articolo: Incontri e riscontri, intervista a Marc de’ Pasquali
Lo scopo dell’intervista a Marc de’Pasquali è quello di arrivare a una biografia estetico-culturale. Si parla di ruoli, identità sessuali, forma dell’espressione letteraria, estetica, editoria e politica.
Lingua: ItalianoPag. 5-27
Etichette: De’ Pasquali, Marc, Biografia, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Elémire Zolla nel Fondo senza fondo di Guido Ceronetti
Il Fondo senza fondo di Guido Ceronetti si è arricchito di alcune lettere a cartoline della corrispondenza tra Ceronetti e Zolla. Nelle missive si intrecciano scambi di idee e richieste di materiale, i due amici sono accomunati da una coerenza interiore costata cara a entrambi.
A pag. 29 foto Elémire Zolla e Guido Ceronetti nel 2000 a Cetona, a pag 33 lettera di Elémire Zolla a Guido Ceronetti, a pag. 35 due cartoline inviate da Zolla a Ceronetti dal Giappone.
Pag. 28-37
Etichette: Elémire Zolla, Guido Ceronetti, Archivio, Biblioteca cantonale di Lugano, Fondo senza fondo, Novecento, Duemila, Carteggio, Amicizia,
Titolo articolo: Il cinema di Guido Ceronetti: trittico sulla religione
L’articolo esamina tre soggetti cinematografici del Fondo Ceronetti che riguardano la religione. Il tratto comune è quello di mostrare quanto poco rassicuranti siano certi aspetti della nostra vita che con presunzione diamo per scontati. La scrittura cinematografica di Ceronetti spicca per l’assenza assoluta di clichè narrativi, con storie scomode e per niente consolatorie. I tre soggetti sono Jeshùa il Vampiro (1960), La pluie (23 maggio 1963) e Le diavolerie (1961?).
A pag. 40 foto del frontespizio del racconto Il Risorto di Guido Ceronetti, a pag. 51 l’incipit del sogetto La Pluie.
Lingua: ItalianoPag. 38-62
Etichette: Ceronetti Guido, Novecento, Cinema, Soggetto cinematografico, Jeshùa il Vampiro, La Pluie, Le diavolerie, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Prezzolini, Salvemini, la Casa italiana e l’intelligence americana
Una delle costanti del soggiorno americano (1929-1962) di Prezzolini fu la presenza e lo scontro con uno degli intellettuali che lo aveva affiancato nell’esperienza vociana: Gaetano Salvemini. Durante gli anni americani a Prezzolini furono mosse accuse di fascismo, mentre l’altro era incolpato di essere un calunniatore, iniziatore di una caccia alle streghe contro alcuni connazionali.
A pag. 65 foto di Gaetano Salvemini degli anni Dieci-Venti. La polemica tra i due vociani non si concluse con le dimissioni di Prezzolini e la caduta del regime, ma continuò per altri due decenni.
A pag. 45 è riportata l’immagine di una lettera autografa di Luigi Lavizzari.
Pag. 63-83
Etichette: Prezzolini Giuseppe, Salvemini Gaetano, Politica, Fascismo, Archivio Prezzolini, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Un Prezzolini maccheronico, mezzo secolo di maccheroni & company
Non sono pochi gli intellettuali italiani che hanno parlato di pastasciutta, Marinetti nel suo Manifesto della cucina futurista del 1930 la accusa di fiacchezza, inattività nostalgica e neutralismo. Giuseppe Prezzolini non condivideva affatto questa posizione e durante il suo lungo soggiorno negli Stati Uniti nasce l’idea di dedicare un libro a questo alimento, Spaghetti dinner del 1953, in cui esplora il mondo e la cultura delle paste alimentari.
A pag. 86 copertina di Spaghetti dinner. A pag. 89 Giuseppe Prezzolini con Letizia Caironi Buitoni a New York negli anni Cinquanta.
Pag. 84-93
Etichette: Prezzolini Giuseppe, Gastronomia, Spaghetti dinner, Novecento,
Titolo articolo: Prezzolini consigliere editoriale
Nel 1925 Giuseppe Prezzolini si trasferì a Parigi dopo essere stato nominato rappresentante per l’Italia all’Institut international de coopération intellectuelle della Società delle Nazioni. A quel periodo risalgono due lettere indirizzate da Prezzolini a Curzio Malaparte, il primo infatti aveva fatto da mediatore tra Malaparte, una traduttrice dall’italiano al francese e un editore perché si realizzasse un’edizione francese del libro L’Europa vivente.
A pag. 95 una fotografia che ritrae Curzio Malaparte
Pag. 94-97
Etichette: Prezzolini Giuseppe, Malaparte Curzio, Carteggio, Editoria, L’Europa vivente, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Le giornate di Prezzolini a Pontigny
Nell’agosto del 1922 Prezzolini è inviato a Pontigny a una riunione internazionale tra intellettuali, per la prima volta riuniti dalla volontà del Professor Desjardins a discutere problemi europei. Nonostante l’avvicinarsi del conflitto, le pagine del suo diario parlano di una situazione d’anteguerra, un convegno spirituale.
A pag. 119 una fotografia che ritrae Julien Luchaire e a pag. 129 foto dell’ingresso dell’Institut international de coopération intellectuelle de la Societé des nations
Pag. 98-131
Etichette: Prezzolini Giuseppe, Congresso, Institut international de coopération intellectuelle de la societé des nations, Diario, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Alla ricerca delle ragioni. Il mondo artistico e umano di Francesco Rosi attraverso le carte del suo archivio
Il contributo illustra l’attività dell’artista dagli inizi attraverso il suo complesso documentario. Si tratta di una raccolta imponente, una fonte straordinaria per lo studio del cinema e della storia del regista che ha da sempre coniugato arte e impegno civile. La sua opera esplora e ricerca la realtà e l’umanità, il malessere e le domande provocano riflessione, in una continua ricerca delle ragioni.
A pag. 135 una fotografia del 1947 che ritrae Francesco Rosi al lavoro con dei colleghi e a pag. 139 una foto del 1962 dove il regista è sul set
Pag. 132-145
Etichette: Rosi Francesco, Cinema, Teatro, Sceneggiatura, Regia, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Che cosa fanno gli uomini quando sanno di dover morire. La lezione di Tucidide in Se questo è un uomo
In Primo Levi il riferimento alla cultura classica ha lo scopo di operare quel salto di qualità che consente di passare dal particolare all’universale. L’esperienza del Lager non può restare confinata all’individualità, raccontata soltanto come propria, ma per la sua unicità deve contemplare una sfera più ampia, deve coinvolgere l’universo intero e questa autorità la posseggono i classici.
A pag 149 ritratto fotografico di Primo Levi.
Pag. 146-153
Etichette: Levi Primo, Letteratura classica, Se questo è un uomo, Olocausto, Novecento,