Carte di viaggio | 2023 | N. 16

Anno 2023 – N. 16
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Pietro Trifone
Titolo articolo: Ritorno alla degeminazione di rr nel romanesco

Il contributo discute sull’attendibilità linguistica di due esempi secenteschi di degeminazione della vibrante (chitarabbia ‘chitarra’, secorisci ‘soccorri’) evidenziati in un recente articolo, ribadendo che l’enorme sviluppo del fenomeno nel romanesco si deve essenzialmente all’eccezionale dinamismo demografico della città dopo il 1870, quando Roma ha assunto il ruolo di capitale del nuovo Regno e di suo principale magnete migratorio. Nell’età post-belliana la popolazione di Roma è cresciuta vertiginosamente, passando dai 175.00 abitanti del 1850 ai 650.000 del 1920: una quota rilevante dei nuovi inurbati – al netto di un 22-25% di settentrionali costituzionalmente refrattari a qualsiasi geminazione consonantica – proviene non solo dalle province del Lazio (22-23%), ma anche da altre regioni della fascia centrale che conoscono il fenomeno, come la Toscana (9%), l’Umbria (7-8%) e le Marche (17%). Le inevitabili tensioni esercitate da queste forti spinte centrifughe attive nella società urbana possono certamente aver favorito mutamenti linguistici finalizzati a restituire coerenza e stabilità al sistema.

Lingua: Italiano
Pag. 9-16
Etichette: Dialetto,

Autore/i articolo: Nicoletta Della Penna
Titolo articolo: Il vignarolo velletrano nell’Amor fido di Marcantonio Bassi (1633)

Il presente contributo propone l’analisi linguistica delle battute di Retruso Loffa, personaggio de L’amor fido, commedia scritta da Marcantonio Bassi, ambientata a Velletri e pubblicata nel 1633 a Ronciglione. Il dialetto velletrano del vignarolo Retruso è denso di tratti locali, spesso iperestesi, e presenta alcuni elementi estranei alla varietà di partenza utilizzati per caratterizzare il personaggio nella sua dimensione rustica. Alla descrizione della commedia, che si inserisce nel contesto delle ridicolose seicentesche, pur con delle particolarità, segue un inquadramento dialettologico e documentario del dialetto velletrano ; il contributo prosegue con l’analisi linguistica, sviluppata sul piano fonetico, morfologico, testuale e lessicale, e si conclude con la pubblicazione delle battute di Retruso.

Lingua: Italiano
Pag. 17-36
Etichette: Commedia, Dialetto, XVII secolo, Italia mediana, Velletri

Autore/i articolo: Beatrice Perrone
Titolo articolo: La storia di un nome per antonomasia: Circe e le sue metamorfosi nella lingua italiana

Il valore archetipico della figura di Circe in quanto rappresentazione dell’eterno femminino nelle sue connotazioni più torbide e ambigue si riflette nella varietà degli usi per antonomasia legati al suo nome, che può dirsi corrispondere al più antico e famoso luogo letterario presso il quale si definisce quello spazio semantico negativo che la storia ha assegnato al mondo femminile. Il saggio si propone primariamente di restituire, nei suoi tratti più salienti, la storia semantica dell’uso antonomastico del suo nome nella lingua italiana (con particolare riguardo agli sviluppi per antonomasia vossianica), indagandone le attestazioni, il valore semantico che il nome assume in esse e il contesto storico-letterario a cui risalgono, tenendo così conto della storia culturale del mito e della sua evoluzione simbolica nei secoli, dalle origini fino alle moderne reinterpretazioni.

Lingua: Italiano
Pag. 37-56
Etichette: Lingua italiana, Mito, Circe,

Autore/i articolo: Giuseppe Zarra
Titolo articolo: L’italiano di Gogol’

Il saggio propone uno studio filologico e linguistico della lettera in italiano scritta da Nikolaj Vasil’eviè Gogol’ a Marija Petrovna Balabina. Il contributo si apre con una rassegna delle principali edizioni del testo, a cominciare dall’editio princeps del 1860 ; nello spoglio linguistico si dedica particolare attenzione al lessico e alle espressioni idiomatiche con l’obiettivo di chiarire la conoscenza e la percezione dell’italiano da parte dello scrittore russo.

Lingua: Italiano
Pag. 57-65
Etichette: Epistolografia, Lingua italiana, Gogol,

Autore/i articolo: Andrea Gialloreto
Titolo articolo: L’arte del dispatrio: influenze italiane nella narrativa di Juan Rodolfo Wilcock (da Tommaso Landolfi ad Alberto Arbasino)

Juan Rodolfo Wilcock, emigrato in Italia da Buenos Aires, è stato un passeur tra la cultura d’origine e quella europea : egli ha contribuito alla diffusione della letteratura argentina in Italia come traduttore e come pubblicista, mentre la sua opera narrativa, poetica e drammaturgica ha scardinato le convenzioni della rappresentazione realistico-mimetica guardando ai modelli del modernismo europeo e americano. Meno indagato è il suo rapporto con la letteratura italiana coeva, dalla quale ha ricavato elementi utili allo sviluppo della sua poetica inclassificabile. L’articolo si propone di studiare le motivazioni che hanno orientato Wilcock nella scelta di tradurre in spagnolo alcuni romanzi del Novecento italiano e di vagliare l’influenza esercitata sull’argentino da parte di Landolfi e di Arbasino, tra i pochi narratori italiani, insieme con Flaiano, Palazzeschi e Frassineti, cui abbia dedicato recensioni ed elogi.

Lingua: Italiano
Pag. 67-74
Etichette: Traduzione, Alberto Arbasino, Juan Rodolfo Wilcock, Tommaso Landolfi,

Autore/i articolo: Maurizio Trifone
Titolo articolo: Cecoslovacco e iugoslavo sono ancora parole di base? Appunti sul nuovo vocabolario di base della lingua italiana

Nel 2016 è uscito il Nuovo vocabolario di base della lingua italiana (NVdB), a distanza di tredici anni dall’ultima edizione del Vocabolario di base (VdB). Nel NVdB la classificazione dei lemmi avviene secondo i criteri adottati dal GRADIT e dal Nuovo De Mauro; questa impostazione comporta che per ogni lemma siano indicate tutte le categorie morfologiche, anche quelle non idonee a comparire in un lessico di base. Per es. abitare è inserito tra le parole fondamentali ed è qualificato come verbo e come sostantivo, ma soltanto l’uso come verbo è fondamentale. Un altro punto critico è la registrazione dei verbi pronominali: di fronte a verbi con una duplice forma, pronominale e non pronominale, il NVdB pone per lo più a lemma l’infinito in -re (ribellare, rifugiare, scontrare, ecc.) anche quando l’infinito in -si ha una maggiore diffusione. Suscitano perplessità alcune scelte che non rispettano la coerenza interna: per es. maggiore è escluso dal lemmario, mentre minore continua a essere classificato come FO. Nonostante le molte espunzioni, rimangono nel lessico di base diverse parole che non sembrano possedere i requisiti per farne parte: etnici come cecoslovacco e iugoslavo, verbi come addrizzare e pittare, sostantivi come bottegaio e toletta. Viene invece cancellato un sostantivo femminile dell’importanza di amica, eliminazione tanto più sorprendente se si pensa che vengono mantenuti nomi femminili come pazza o sanitaria.

Lingua: Italiano
Pag. 75-97
Etichette: Lessico, Lessicografia,

Autore/i articolo: Giorgio Furfaro
Titolo articolo: Una prospettiva intergenerazionale nella didattica dell’italiano a cittadini di provenienza migratoria

Considerando le proposte di formazione linguistica rivolte ad immigrati adulti, nel dibattito scientifico si osservano problematiche di coinvolgimento di questo settore della popolazione nei processi d’inclusione sociale. Con l’obiettivo di proporre alternative formative efficaci, il presente contributo sviluppa un metodo glottodidattico intergenerazionale e cooperativo che può valorizzare ed elicitare le competenze glottomatetiche dei minori con retroterra migratorio nella facilitazione all’apprendimento linguistico di adulti stranieri. Otto minori supervisionati hanno facilitato l’apprendimento dell’italiano per sei adulti loro familiari, principalmente in un ambiente d’apprendimento all’aperto a Reggio Calabria. Il percorso analizzato potrebbe essere rilevante per valutare modelli operativi d’insegnamento e integrazione culturale da implementare e proporre a costi ridotti. I risultati consentono d’intravedere opportunità di replicabilità in altri contesti d’immigrazione.

Lingua: Italiano
Pag. 99-126
Etichette: Lingua, Metodologia,

Autore/i articolo: Andrea Testa
Titolo articolo: Diari di viaggio a fumetti. Il caso di Zerocalcare tra italiano neostandard e dialetto romanesco

Il contributo analizza la lingua di due romanzi a fumetto di Zerocalcare (nome d’arte di Michele Rech), autore tra i più noti nel panorama attuale del graphic novel italiano. Si tratta dei fumetti Kobane calling. Oggi (Bao Publishing, 2020) e No sleep till Shengal (Bao Publishing, 2022), che presentano un aspetto comune trattandosi di resoconti di viaggio, entrambi esperimenti originali di graphic journalism dal forte autobiografismo. L’indagine sui due testi si sofferma sugli aspetti peculiari dell’italiano neostandard e del romanesco messi in campo dall’autore, con particolare riguardo al piano della costruzione del testo, al piano lessicale e a quello sintattico, i tre livelli che riproducono maggiormente le schematizzazioni e le movenze mimetiche del parlato colloquiale.

Lingua: Italiano
Pag. 127-146
Etichette: Dialetto, Fumetto, XXI secolo, Zerocalcare,

Autore/i articolo: Gianluca Biasci
Titolo articolo: A Natale vado giù a Bolzano. Un’interpretazione sull’uso ‘rovesciato’ del giù cartografico

Partendo dalla presenza di espressioni quali A Natale torno giù o Questa estate scendo dai miei, in cui giù e scendo si riferiscono chiaramente a spostamenti verso sud lungo l’asse spaziale, il contributo analizza in particolare i casi in cui l’avverbio giù si riferisce a luoghi situati non a sud ma a nord del centro deittico. I casi, cioè, in cui sembrerebbe logico dire su a Bolzano e invece viene prodotto giù a Bolzano. Tale rovesciamento della prospettiva cartografica può essere dovuto a una differenza del prestigio percepito fra il luogo in cui viene prodotto l’enunciato e quello a cui si riferisce il locutore, oppure ai casi in cui l’avverbio giù riveste il valore di ‘a casa’, che diventano particolarmente significativi quando la casa si trova a nord del locutore. Il significato di giù ‘a casa’ sarà nato nell’ambiente dei migranti perché la maggioranza di loro proveniva effettivamente da sud ; poi giù avrà parzialmente perso i riferimenti spaziali, diventando disponibile per indicare ‘casa’ anche da parte di coloro che provenivano da direzioni diverse dal sud.

Lingua: Italiano
Pag. 147-157
Etichette: Lingua italiana, Sociolinguistica,