Le riviste sostenitrici
Carte di viaggio | 2020 | N. 13
Anno 2020 – N. 13
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: La geografia linguistica di Dante. Varietà mediane e perimediane.
Il nucleo centrale del saggio prende in esame le osservazioni che Dante compie nel De vulgari eloquentia sulle vulgaris Ytalie variationes da lui individuate nella porzione centrale della Penisola, all’interno dei domini linguistici che oggi sono classificati come ‘area mediana’ e ‘area perimediana’. La definizione areale moderna e quella ricavabile dai volgari antichi per questi due domini sono sovrapposte alla geografia linguistica dantesca definita nel trattato, mostrando nelle partizioni qui proposte i riflessi di dati linguistici effettivi. La straordinaria anticipazione dell’area linguistica perimediana si affianca nel De vulgari eloquentia ad altre brillanti intuizioni, dalla nozione di vulgare latium a quella del principio di variazione delle lingue nello spazio e nel tempo, evidenziate nei primi due paragrafi del lavoro. Il saggio si sofferma infine sull’analisi dell’exemplum di parlato proposto da Dante per la Marca Anconitana, evidenziandone la complessa tradizione e aggiungendo delle ipotesi interpretative a quelle proposte finora.
Lingua: ItalianoPag. 9-33
Etichette: Linguistica, XIV secolo, Dante Alighieri, De vulgari eloquentia, Italia
Titolo articolo: Un’ombra ben presto sarai. Ovvero la (s)fortuna degli iberismi in italiano (antico).
Il contributo analizza dapprima i prestiti dalle lingue iberiche (e in particolare dal castigliano) in italiano, la distribuzione all’interno del lessico (con particolare attenzione al vocabolario di base) e il trattamento lessicografico degli iberismi. Focalizza poi l’attenzione alla fase antica della lingua e sui rapporti italo-iberici, sia per quanto riguarda gli aspetti commerciali, sia per quanto riguarda i volgarizzamenti italiani da un testo originariamente aragonese, castigliano o catalano.
Lingua: ItalianoPag. 35-66
Etichette: Iberismi, Lessicografia, XIII secolo, XIV secolo, XV secolo, Italia
Titolo articolo: Ramusio dopo Ramusio. Alcune oscillazioni fonomorfologiche in diacronia nelle Navigationi et viaggi (1550-1606)
Le Navigationi et viaggi di Giovanni Battista Ramusio sono un punto di riflessione fondamentale, a metà del xvi secolo, per la storia delle esplorazioni. Raccolgono decine di testi di viaggio, ormai da noi considerati letteratura, e testimoniano il primo ingresso in lingua italiana di molte parole nuove: non solo esotismi, ma anche molti iberismi. Il “Ramusio” è stato usato come miniera per ricavare molte di queste pietre preziose, ma l’effettivo apporto dello studioso, e il suo effettivo intervento sui testi, è in realtà molto limitato. Salvo casi recentemente documentati, come quello di Marco Polo, Ramusio spesso si limita a interventi per normalizzare la lingua in direzione toscaneggiante. Tuttavia, la sua morte precoce
(1557) ha lasciato un volume ancora inedito, ma quasi pronto in tipografia, e in seguito l’opera ha continuato a espandersi, legando al suo nome anche testi scritti dopo quella data. Il presente contributo è dedicato a una prima ricognizione delle edizioni successive alle principes, al fine di dare conto della tipologia degli interventi operati in tipografia a partire dagli anni ’60 del Cinquecento e fino al volgere del secolo successivo.
Pag. 67-79
Etichette: Fonologia, Stampa, Tipografia, XVI secolo, Giovanni Battista Ramusio, Navigationi et viaggi,
Titolo articolo: Indagini sul romanesco missionario del Seicento
L’articolo esplora l’uso dell’italiano di Roma nella lessicografia missionaria del Seicento. L’analisi di un primo corpus di dizionari bilingui, sia a stampa sia manoscritti, rivela l’uso e la diffusione dell’italiano di Roma tra i missionari cattolici attivi nell’Impero ottomano e safavide durante il Seicento. Si suggerisce uno studio comparato e connesso tra Propaganda Fide e l’Accademia della Crusca, le due maggiori istituzioni lessicografiche dell’Italia del Seicento.
Lingua: ItalianoPag. 81-93
Etichette: Accademia, Lessicografia, Propaganda, Viaggio, XVII secolo, Pietro della Valle,
Titolo articolo: L’Egitto nelle Memorie di Amalia Nizzoli
Nel 1841, presso la milanese Tipografia Pirotta e per diretto interessamento dello scrittore Francesco Cusani, viene pubblicato un documento odeporico straordinario, un testo illuminante di Amalia Nizzoli sull’Egitto, sui suoi paesaggi, sulle sue donne, sui suoi costumi. L’articolo analizza questo scritto singolare e dirompente per la capacità dell’autrice di proporre per la prima volta, dalla posizione privilegiata di osservatrice diretta, storie in gran parte ignote o conosciute in Occidente solo in modo distorto. Le Memorie, tra ribaltamento degli stereotipi ed esotismo romantico, si oppongono ad altri testi precedenti e coevi, rivelandone la tendenziosità delle tesi spesso precostituite.
Lingua: ItalianoPag. 95-104
Etichette: Letteratura femminile, Scrittura, XIX secolo, Amalia Nizzoli, Memorie, Egitto
Titolo articolo: Lingua e stile del De Sanctis giornalista
Il saggio esamina la lingua e lo stile degli articoli giornalistici di argomento politico pubblicati da Francesco De Sanctis tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta dell’Ottocento nei periodici « L’Italia », « Il Diritto » e « La Gazzetta di Torino ». Si tratta di una prosa colta che presenta un’ampia escursione tra registri diversi: nel lessico si osservano latinismi, francesismi, colloquialismi e regionalismi, oltre a tecnicismi scientifici usati in contesti metaforici; la sintassi e la testualità sono caratterizzate da periodi brevi e frasi nominali, da figure retoriche di vario tipo (tra cui spiccano le interrogative retoriche e didascaliche) e dalla ricorrenza di tratti del parlato riconducibili all’oralità tipica della lezione universitaria.
Lingua: ItalianoPag. 105-115
Etichette: Giornalismo, XIX secolo, Francesco De Sanctis,
Titolo articolo: Immagini e parole: percorsi di viaggiatrici italiane nella Finlandia indipendente
Durante la prima metà del xx secolo alcune turiste italiane raggiunsero la Finlandia; una sola di loro viaggiò fino all’estremo nord, mentre le altre visitarono solo la capitale, Helsinki, durante lo scalo dei piroscafi da crociera sui quali erano imbarcate. Tuttavia, i loro viaggi superano il semplice interesse turistico e i loro resoconti svelano le caratteristiche sconosciute e affascinanti della remota destinazione. Due di questi diari di viaggio sviluppano la narrazione su due livelli: uno descrittivo, che fornisce informazioni oggettive; e uno discorsivo, che accompagna gli itinerari, evidenziando un paese accogliente e una natura incontaminata. Entrambe le autrici associano i due livelli narrativi alle fotografie di una Finlandia lontana e quasi sconosciuta. Queste immagini intendono mostrare da un lato una nazione in rapido sviluppo, mentre dall’altro desiderano familiarizzare i lettori con una parte d’Europa al tempo ancora sconosciuta. Sebbene la narrazione mantenga un ruolo saldamente predominante, stimolando la curiosità dei lettori e creando una complicità emotiva con le autrici, le fotografie giocano un ruolo cruciale nel confermare e rafforzare la parola scritta, supportando efficacemente l’immaginazione dei lettori.
Lingua: ItalianoPag. 117-128
Etichette: Diario, Femminismo, XX secolo, Finlandia
Titolo articolo: Quando gli sfollati tornarono nei paesi scomparsi: il caso di Cancello Arnone, raso al suolo il 9 settembre 1943
Un bombardamento americano nel settembre 1943 distrusse completamente Cancello Arnone, un paese posto sul basso Volturno. Molti degli abitanti erano sfollati nei paesi vicini. Quando cominciarono a tornare dovettero ripartire quasi da zero, ricostruendo non solo le case e le attività commerciali, ma anche lo stesso tessuto sociale e culturale della loro comunità che rischiava di disperdersi. E oggi, a tanti anni di distanza, rischia di disperdersi la memoria di questa ricostruzione. Per questo, il Comune sta collaborando all’indagine registrando i ricordi degli anziani del paese, che allora erano bambini e ragazzi. I primi risultati saranno approfonditi in un convegno che si terrà a Cancello il 25 aprile 2021, anniversario della Liberazione.
Lingua: ItalianoPag. 129-144
Etichette: Guerra, Storia, XX secolo, Campania, Cancello Arnone
Titolo articolo: La lingua di Cocciamatte. Dialetto abruzzese e italiano popolare in Remo Rapino
Il presente contributo analizza il romanzo Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio di Remo Rapino (2019). L’opera è scritta in prima persona secondo il punto di vista del protagonista, Liborio, considerato un matto di paese e apostrofato come “Cocciamatte”: la lingua mostra alcuni caratteri propri della varietà dell’italiano popolare e altri propri del dialetto e dell’italiano regionale abruzzese dell’area chietina, oltre ad alcune creazioni individuali di Liborio, riscontrabili anche nel glossario collocato alla fine del romanzo.
Lingua: ItalianoPag. 145-156
Etichette: Dialetto, Letteratura popolare, XXI secolo, Remo Rapino, Vita morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, Abruzzo