Le riviste sostenitrici
Carte di viaggio | 2011 | N. 4
Anno 2011 – Annata: IV – N. 4
A cura di Gianluca D’Elia
Titolo articolo: Verso il Nord. Il Grand Tour tra borealismo e demitizzazione
Il contributo è l’introduzione agli Atti del seminario di studi internazionale (Università di Bergen, 19-20 novembre 2010) dal titolo “Scandinavian Grand Tour. Il lontano nord visto dal sud dell’Europa”, con una panoramica ai singoli contributi dei relatori e che affrontano tematiche legate al concetto culturale e geo-politico del “Nord geografico”. Tale contributo iniziale fornisce al lettore le coordinate storico-culturali e letterarie circa il concetto del “Nord geografico”, a partire dal Medioevo (con Severino Boezio), fino all’età contemporanea con il romanzo di Simona Vinci “Nel bianco” del 2009.
Lingua: ItalianoPag. 11-15
Etichette: Duemila, Medioevo, Convegno di studi, Lingua, Lettura, Immaginario, Letteratura, Letteratura di viaggio, Viaggio, Mito,
Titolo articolo: “Le cose di Settentrione” e il Cinquecento italiano
Il contributo è l’analisi esegetica di un una pagina dei “Dialoghi” e di alcuni passi della “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso che riguarda il concetto di settentrione in cui vengono esplicitati concetti quali l’attrazione per l’ignoto, l’esotismo ed i contatti dell’Europa centrale con le regioni nordiche con i loro contesti socio-culturali differenti e ricchi di immagini poetiche che furono molto care al Tasso stesso ed a molti poeti dalla scoperta dell’America in poi.
Lingua: ItalianoPag. 17-26
Etichette: Cinquecento, Letteratura, Letteratura di viaggio, Letteratura medievale, Lingua italiana, Dialogo, Territorio, Umanesimo, Utopia, Viaggio, Letteratura di viaggio, Immaginario, Esotismo, Isola, teologia, Poema cavalleresco, Scoperta dell’America,
Titolo articolo: Sull’idea di ‘Grand Tour’ e sul “Grand Tour alla rovescia” di Giuseppe Acerbi
Il contributo analizza il pensiero del poeta romantico ed esploratore Giuseppe Acerbi (1773-1846) dedotto dai suoi resoconti di viaggio attraverso la Svezia, la Finlandia e la Lapponia fino a Capo Nord, nei quali registra le sue osservazioni sui costumi delle popolazioni, editi a Londra nel 1802, e dalla “Prefazione” autografa dell’opera stessa conservata presso la Biblioteca comunale di Mantova. L’Acerbi rimane un punto di riferimento per la letteratura di viaggio, per la meticolosità, la precisione e l’oculatezza delle descrizioni pur nelle sue fasi più critiche, tanto da poter essere considerato l’ispiratore dei numerosi poeti italiani che si sono rifatti al mito del “Gran Tour”.
Lingua: ItalianoPag. 27-36
Etichette: Settecento, Ottocento, Letteratura italiana, Letteratura inglese, Biblioteca, Folklore, Immaginario, Lingua italiana, Mare, Mito, Paesaggio, Natura, Romanticismo, Sogno, Viaggio,
Titolo articolo: Verso il mito del nord. I viaggi dei fratelli Zeno
Nel 1558 Nicolò Zeno pubblica a Venezia il libro intitolato “Dello scoprimento dell’isole Frislanda, Eslanda, Engrouelanda, Estotilanda e Icaria fatto sotto il Polo artico da due fratelli Zeni, Messer Nicolò il Cavaliere e Messer Antonio”. Il discendente dei fratelli navigatori veneziani Nicolò ed Antonio Zeno, capostipite della letteratura di viaggio, fu redatto prendendo spunto dalle lettere che Niccolò inviò durante il suo primo viaggio. Il contributo presente analizza il suddetto testo incluso l’epistolario, mettendo in risalto componenti particolarmente interessanti per la critica, sia da un punto di vista filologico, che esegetico e linguistico. Si evince in sostanza che l’autore abbia arricchito le poche notizie che realmente possedeva sul viaggio descritto e ne abbia rielaborato altre prese direttamente da racconti di qualche mercante dell’Europa settentrionale.
Lingua: ItalianoPag. 37-44
Etichette: Cinquecento, Letteratura italiana, letteratura di viaggio,,
Titolo articolo: Il viaggio in Svezia del conte Raimondo Montecuccoli nel 1654
Il contributo analizza il diario di viaggio in Svezia del conte Raimondo Montecuccoli alla luce della critica attuale che vuole gli italiani del Seicento popolo di numerosissimi viaggiatori, esploratori e desiderosi di contatti culturali specie con i Paesi del Nord. In questo contesto l’opera del Montecuccoli si attesta come caposaldo della letteratura di viaggio e della cronaca odeporica del Seicento, con un’interessante digressione sugli ultimi anni di regno della sovrana protestante Cristina di Svezia fino all’abdicazione di quest’ultima.
Lingua: ItalianoPag. 45-52
Etichette: Seicento, Cattolicesimo, Cronaca, Dottrina religiosa, Fede, Folklore, Guerra, Letteratura di viaggio, Lingua italiana, Potere, Religione, Protestantesimo, Territorio, Viaggio,
Titolo articolo: Nel secondo Seicento in solitaria verso Capo Nord: il ‘Viaggio settentrionale’ di Francesco Negri letto secondo le categorie del vero, del fantastico e del sublime
Il “Viaggio settentrionale” è un’opera letteraria odeporica di Francesco Negri da Ravenna. Di fatto è una narrazione appassionata del viaggio da lui compiuto in solitudine in Scandinavia, per poi raggiungere il punto più settentrionale d’Europa. Negri compie una descrizione minuziosa delle esperienze vissute, da cui si coglie abbondanza di entusiasmo, tenacia, curiosità e cultura soprattutto letteraria, ricca di richiami al mondo antico, nel suo itinerario fino a Capo Nord attraverso la Svezia, Norvegia e Finlandia e da cui traspare una realtà di fatto più immaginifica che reale per l’uomo del Seicento, ma senza dubbio di profondo interesse e curiosità.
Lingua: ItalianoPag. 53-61
Etichette: Seicento, Letteratura di viaggio, Viaggio, Lingua italiana, Alienazione, Ambiente, Cultura, Esotismo, Leggenda, Isola, Mare, Medioevo, Mito, Paura, Paesaggio, Società,
Titolo articolo: Sullo stato delle scienze e delle arti in Danimarca dopo la metà del secolo XVIII di Isidoro Bianchi. Conoscenza non stereotipata della Scandinavia nell’Italia dei Lumi
Il contributo è uno studio della genesi e dei contenuti del volume pubblicato nel 1808 dall’abate Isidoro Bianchi a Cremona dal titolo “Sullo stato delle scienze e delle arti in Danimarca dopo la metà del secolo XVIII”, pubblicato alla luce delle esperienze compiute nei Paesi Nordici, in relazione altresì con le sue “Meditazioni” che dimostra il notevole interesse per erudizione, istituzioni e cultura giornalistica della Danimarca, riportandola senza quegli stereotipi tipici raffigurati nella cultura italiana di allora. La sua analisi è da considerarsi genuina particolarmente in virtù della libertà con cui egli vi si recò, scevro da pregiudizi e senza particolari aspettative. Dal resoconto ne emerge il profilo di un Paese ligio alle leggi, civilizzato e florido seppur governato da sovrani assoluti, un vero e proprio modello per la civiltà europea.
Lingua: ItalianoPag. 63-70
Etichette: Settecento, Ottocento, Letteratura italiana, Letteratura religiosa, Illuminismo, Viaggio, Folklore, Giornalismo, Ordine religioso, Esotismo,
Titolo articolo: Perso ed arso. Appunti sulla nordicità pirandelliana anteriore alla stagione teatrale
L’immagine stereotipata di un Nord dalle connotazioni negative si ritrova nel primo Pirandello, in particolare le regioni luterane della Renania settentrionale e la città di Bonn, come l’affresco del Pomarancio rappresentante l’Aquilone nella cosiddetta “Torre dei venti” della Città del Vaticano, in cui il Nord sembra essere il luogo da cui provengono tutti i mali e luogo per antonomasia uggioso e freddo. Un’analisi esegetica puntuale su alcuni brani tratti da “Il fu Mattia Pascal”, “L’Esclusa”, “La Fuga”, “Gli Spettri”. Emerge un omaggio polemico ai Paesi scandinavi dove la moralità è dubbia e regna un alone di follia e morbosità.
Lingua: ItalianoPag. 71-76
Etichette: Novecento, Alienazione, Ambiente, Critica teatrale, Esotismo, Etica, Folklore, Follia, Immaginario, Malinconia, Novella, Protestantesimo, Rappresentazione teatrale, Romanzo, Teatro, Vaticano, Viaggio,
Titolo articolo: Dalla Sicilia alla Scandinavia: le note di viaggio di Natale Condorelli
Nel 1896 uscirono sui periodici catanesi “Unione” e “Gazzetta di Catania” alcune corrispondenze inviate dall’avvocato catanese Natale Condorelli narranti l’esperienza effettuata l’anno prima in un viaggio di piacere in Danimarca, Svezia e Norvegia fino a Capo Nord. Tali corrispondenze confluirono in seguito in due testi: “Settentrione. Note di viaggi” (1899) e “Nei due emisferi. Viaggi illustrati” (1902). Il genere letterario è quello del reportage che assume la forma di diario di viaggio e in cui si alternano vari punti di vista (storico, geografico, paesaggistico, politico) ed in cui il Condorelli descrive i luoghi visitati dal punto di vista raccontando sia la propria esperienza che quella delle persone che incontra, gli eventi a cui assiste, in un sapore che ha di suggestioni positivistiche e romantiche sulle capacità dell’uomo e sulle forze della natura.
Lingua: ItalianoPag. 77-84
Etichette: Ottocento, Novecento, Giornalismo, Letteratura di viaggio, Prosa, Romanticismo, Positivismo, Viaggio, Esotismo, Isola, Mare,
Titolo articolo: Curzio Malaparte e la Scandinavia. L’immagine del lontano nord in ‘Kaputt’ e in alcuni suoi articoli a stampa
Vengono presentate qui diverse considerazioni circa il celebre romanzo dello scrittore e giornalista Curzio Malaparte “Kaputt” del 1945 ed in alcuni suoi articoli giornalistici in modo particolare sui Paesi di Finlandia e Svezia, in cui lo scrittore dispiega avventura, stereotipo, pregiudizio, sogno e idealizzazione. Ne emerge la figura di un uomo che vive con il suo modo di pensare al di fuori del pensiero comune, come “combattente individuale”, al di fuori di ogni convenzione, tendenza o corrente, che si è costruito in gran parte da sé e la cui opinione per gli stessi finlandesi, pur molto positiva e benevola, si rivela alquanto caricata, ma che lo rende comunque un caposaldo della letteratura europea del Novecento.
Lingua: ItalianoPag. 85-93
Etichette: Novecento, Prosa, Letteratura italiana, Viaggio, Esotismo, Guerra, Ambiente, Esotismo, Fascismo, Folklore, Fonetica, Formazione culturale, Giornalismo, Identità, Immaginario, Isola, Letteratura di viaggio, Libertà, Mito, Olocausto, Positivismo, Romanzo, S,
Titolo articolo: Fisiognomica del preumano: Giorgio Manganelli e l’ermeneutica dell’estremo Nord
Il concetto di viaggio in Giorgio Manganelli, uno dei più significativi autori avanguardisti italiani e che conduce alla riflessione sul concetto di “arrivo” come tradimento, usurpazione di un inalienabile diritto alla deviazione del cammino, il quale deve rimanere nella mente del viaggiatore come autocoscienza del tragitto svolto e che si viene a trasformarsi in ricordi fumosi propri della letteratura odeporica. Per Manganelli il mondo nordico è un “bersaglio della fantasia” di poeta; sono le terre inospitabili per antonomasia letteraria, su cui si estrinseca la fantasia, perché la natura selvaggia e diversa viene in qualche modo provocata e messa alla prova e la cui lingua, per la sua diversità radicale, rievoca ricordi ancestrali. In particolare il suolo islandese che, con la sua caratteristica vulcanica, rievoca nell’uomo la sua fragilità ma al tempo stesso la sua curiosità.
Lingua: ItalianoPag. 95-100
Etichette: Novecento, Giornalismo, Prosa, Letteratura di viaggio, Viaggio, Avanguardia, Ambiente, Allusione, Alienazione, Cultura, Esotismo, Filosofia del linguaggio, Fonetica, Infanzia Lessico, Lingua, Linguistica, Memoria, Natura, Paura, Spaesamento,
Titolo articolo: Raccontare la Groenlandia negli anni zero: ‘Nel bianco’ di Simona Vinci
La rappresentazione universale del cosiddetto nord estetico che sembra resistere ai mutamenti del tempo trova nell’odeporica italiana un esempio illustrativo nel resoconto di viaggio in Groenlandia “Nel bianco” (2009) di Simona Vinci. Il testo desta domande metaodeporiche in quanto concerne le riflessioni dell’autrice sul proprio viaggio. È uno scritto intriso di eterogeneità discorsiva, nel cui predominante resoconto diaristico sono immischiati frammenti narrativi, racconti in chiave allegorico-fiabesca, inchieste su fatti sociali e interviste con giovani scolari fornite di foto. Nel racconto della scrittrice si evince il paradosso di un Paese in cui l’assenza totale di confini si trasforma in auto-reclusione nel paesaggio immobile fatto di ghiaccio, nella sterminata distesa bianca che condiziona le esistenze di chi la vive.
Lingua: ItalianoPag. 101-106
Etichette: Duemila, Prosa, Paura, Viaggio, Esotismo, Alienazione, Ambiente, Cultura, Deserto, Identità, Immaginario, Io, Letteratura di viaggio, Lettura, Libro, Malinconia, Paesaggio, Racconto, Quotidiano, Solitudine, Sogno,
Titolo articolo: Per l’ ”italiano odeporico europeo”: il Serai Enderun di Alberto Bobovio (1665)
Il “Serai Enderun cioè Penetrale del Serraglio”, testo italiano del 1665 di Alberto Bobovio, rappresenta un caso tipico di “italiano odeporico europeo”. Il testo, di cui ne esistono unicamente tre copie, è scritto in italiano con numerosi influssi lessicali arabi e mediterranei, tipici di un testo che doveva viaggiare ed essere letto in più Paesi, caso abbastanza comune di testi in lingua italiana come lingua letteraria scelta da scrittori europei nella redazione del viaggio in Italia e in Levante nelle sue varie forme (descriptio, itinerario, pellegrinaggio in Terra Santa, etc.), strettamente legato sia alle mode italianizzanti europee che agli usi pratici dell’italiano del Mediterraneo (commerciali, diplomatici, consolari, eruditi, religiosi).
Lingua: ItalianoPag. 109-122
Etichette: Seicento, Letteratura di viaggio, Viaggio, Autore Biblioteca, Edizione, Esotismo, Fortuna editoriale, Immaginario, Islamismo, Latinità, Lessico, Lingua araba, Lingua italiana, Lingua turca, Linguistica, Religione,