Cahiers d’études italiennes | 2014 | N. 19

Anno 2014 – N. 19
A cura di Francesco Bonelli

Autore/i articolo: PATRIZIA DE CAPITANI
Titolo articolo: Présentation

L’introduzione spiega come la nozione di ‘tragico’ presa in esame nel fascicolo non debba essere ricondotta a un genere letterario particolare, ma vada piuttosto considerata all’interno di una prospettiva più ampia e variegata. Viene inoltre definito l’arco cronologico sul quale insistono i singoli contributi (dall’Umanesimo fino all’inizio del XIX secolo) e il contesto culturale analizzato, prevalentemente italiano, pur con qualche incursione in ambito francese.

Lingua: Francese
Pag. 5-10
Etichette: Tragedia, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento, Italia, Francia,

Autore/i articolo: ALESSANDRA STAZZONE
Titolo articolo: “Fidélité”. Remarques sur l’exemplum tragique dans le ”Volgarizzamento del libro de’ costumi e degli offizii de’ nobili sopra il giuoco degli scacchi’ di frate Iacopo da Cessole” (XIVe siècle)

Il contributo analizza la funzione pedagogica del ‘tragico’ all’interno del ”Volgarizzamento del libro de’ costumi e degli offizii de’ nobili sopra il giuoco degli scacchi di frate Iacopo da Cessole”, traduzione anonima del ”Liber de Moribus hominum super ludos scacchorum” che risale al 1300 circa. Gli exempla contenuti nel volgarizzamento sfruttano spesso la dimensione del ‘tragico’ per veicolare, attraverso la metafora degli scacchi, un modello sociale fondato sull’armonia e l’interdipendenza delle classi. L’autrice mostra come gli ‘exempla’ tragici della versione toscana siano funzionali alla tematizzazione di un concetto di ‘fides’, tanto religioso quanto sociale, la cui trasgressione ingenera sanzioni e conseguenze nefaste. In tal modo il ‘tragico’ diventa strumento retorico col quale illustrare un paradigma di coesione sociale.

Lingua: Francese
Pag. 13-27
Etichette: Volgarizzamento del libro de’ costumi e degli offizii de’ nobili sopra il giuoco degli scacchi di frate Iacopo da Cessole, Liber de Moribus hominum super ludos scacchorum, Tragedia, Trattato, Trecento,

Autore/i articolo: PAULINE PIONCHON
Titolo articolo: Style, matière et morale tragiques dans un diptyque de nouvelles attribué à Leonardo Bruni (1370-1444)

L’articolo svolge l’esame del dittico bilingue attribuito a Leonardo Bruni, composto dalla ”Fabula Tancredi”, versione latina della novella IV 1 del ”Decameron” di Boccaccio, e da una novella in volgare, ispirata a diverse fonti classiche, che narra la vicenda di Seleuco e Antioco. Se nella ”Fabula Tancredi” l’eros si risolve in tragedia, rinviando al pensiero morale greco, e in particolare al concetto di hybris col suo necessario castigo, il ”Seleuco” sfrutta la passione amorosa per promuovere un’ideologia sociale della famiglia, in linea col contesto culturale fiorentino di inizio Quattrocento. L’autrice, in ultimo, si sofferma sulle novità stilistiche e ideologiche introdotte dal dittico di Bruni.

Lingua: Francese
Pag. 29-43
Etichette: Fabula Tancredi, Seleuco, Bruni Leonardo, Decameron, Boccaccio Giovanni, Tragedia, Hybris, Famiglia, Quattrocento,

Autore/i articolo: ENRICA ZANIN
Titolo articolo: Pourquoi la tragédie finit mal ? Analyse des dénouements dans quelques tragédies de la première modernité

L’articolo prende in esame l’evoluzione del concetto di ‘tragedia’, precisando in via preliminare come la ”Poetica” di Aristotele non prescrivesse affatto lo scioglimento funesto quale tratto costitutivo del genere, ma la identificasse piuttosto come ”rappresentazione di un’azione nobile”. Da possibilità, quindi, l’epilogo doloroso diventa progressivamente elemento topico della casistica tragica. La studiosa rintraccia le cause di questo fenomeno nella lettura che, prima i commentatori italiani, quindi quelli francesi e spagnoli, svolsero della ”Poetica” aristotelica sin dal primo Medioevo. Le interpretazioni, in particolare, dei grammatici Diomede ed Evanzio del IV secolo, fissarono per la prima volta una definizione del genere tragico basata non sullo stile, ma sul contenuto. Questo cambiamento di prospettiva informerà l’evoluzione successiva della nozione di tragico lungo il Medioevo, conservandosi piuttosto stabile fino a tutto il Rinascimento, come dimostra la tragedia ”Orbecche” di Giraldi Cinzio (1541).

Lingua: Francese
Pag. 45-59
Etichette: Tragedia, Poetica, Aristotele, Diomede, Evanzio, Orbecche, Giraldi Cinzio, Medioevo, Rinascimento,

Autore/i articolo: FILIPPO FONIO
Titolo articolo: Tradizione, temi e ‘topoi’ della tragedia agiografica barocca in Italia

Il contributo analizza dapprima la tragedia agiografica del Barocco italiano nella sua natura di ‘caso limite’ per lo sviluppo del genere, che marca delle differenze sostanziali rispetto alla tradizione precedente del ‘mystère’ o della sacra rappresentazione. L’autore si sofferma quindi sul ”Tommaso in Contorbia” del gesuita Ortensio Sciammacca, tragedia agiografica che riscrive la vicenda del martirio di Thomas Becket in ottica militante. Viene in ultimo rilevato come l’estetica che informa il genere a quest’altezza cronologica risulti spesso contraddittoria dal punto di vista concettale e ricettivo, producendo una messa in scena della sofferenza che attira lo spettatore più per il suo contenuto spettacolare che per il messaggio morale e confessionale che si proponeva di veicolare.

Lingua: Italiano
Pag. 61-79
Etichette: Tragedia, Agiografia, Rappresentazione teatrale, Mistero, Sacra rappresentazione, Tommaso in Contorbia, Sciammacca Ortensio, Barocco,

Autore/i articolo: CECILE TERREAUX-SCOTTO
Titolo articolo: Le tragique des guerres d’Italie dans les sermons de Savonarole et de ses émules

L’articolo prende in esame la dimensione del ‘tragico’ all’interno della retorica savonaroliana, attraverso i discorsi pronunciati dal predicatore domenicano tra il primo novembre 1494 e il 18 marzo 1498. Nelle parole di Savonarola, come dimostra la studiosa, il tragico assume le forme di una catastrofe imminente, foriera di eventi nefasti e flagelli divini, che interpretevano in maniera profetica il clima della stagione delle Guerre d’Italia. La tragica minaccia di un pericolo esterno, diventa in tal modo per i fiorentini occasione di pentimento e di riforma della città.

Lingua: Francese
Pag. 83-109
Etichette: Tragedia, Savonarola Girolamo, Guerre d’Italia, Predica, Firenze, Quattrocento, Cinquecento,

Autore/i articolo: JEAN-CLAUDE ZANCARINI
Titolo articolo: “Questa miseranda tragedia”. Le sac de Rome, la providence, la politique

Dopo aver sottolineato all’inizio del contributo come la storia d’Italia tra gli anni 1494 e 1527 sia stata spesso letta come ‘tragedia’, lo studioso offre un confronto di quale fu la percezione degli storici dell’epoca di fronte al Sacco di Roma (1527). Se nell’opera ”Sacco di Roma” Luigi Guacciardini interpreta questo tragico evento secondo un’ottica che resta provvidenzialistica, Francesco Guicciardini nella ”Storia d’Italia”, così come Niccolò Machiavelli nel ”Principe”, propongono invece una lettura laica di questi avvenimenti. La tragicità degli eventi che contraddistinsero le guerre d’Italia, diventa quindi stimolo per l’uomo saggio ad assumere una condotta razionale di fronte alle alterne vicende dalla ‘fortuna’.

Lingua: Francese
Pag. 111-125
Etichette: Tragedia, Storiografia, Sacco di Roma, Guicciardini Luigi, Storia d’Italia, Guicciardini Francesco, Principe, Machiavelli Niccolò, Fortuna, Quattrocento, Cinquecento,

Autore/i articolo: MARIANGELA MIOTTI
Titolo articolo: De l’Italie à la France, de la France à l’Italie: l’histoire tragique de la femme “cathenoise”. Boccace, Pierre Matthieu (1563-1621), Virgilio Malvezzi (1595-1654)

Nel 1617 Pierre Matthieu pubblicò l”’Histoire des prosperitez malheureuses d’une femme Cathenoise, grand Seneschalle de Naples”. Traendo ispirazione da una biografia contenuta nel ”De casibus virorum illustrium” di Boccaccio, il racconto mette in scena l’ascesa e la caduta di una donna ambiziosa, ma dalle modeste origini. Il risvolto tragico di questo racconto, negli intenti di Matthieu, andava messo in relazione con le vicende altrettanto tragiche di Concino Concini e di sua moglie, Eleonora Galigai. Analizzando quindi la grande fortuna del testo di Matthieu in Italia, dove fu tradotto per la prima volta a Ferrara nel 1619, e poi riedito a più riprese a Milano, Venezia, e in altre città della penisola, il contributo evidenzia una sostanziale differenza nella fruizione del testo negli ambienti delle Accademie italiane: mentre Matthieu aveva letto nella storia di Boccaccio uno specchio capace di leggere anche l’attualità, gli editori e i lettori italiani di Matthieu (come Virgilio Malvezzi, storico dell’Accademia dei Gelati), ricavavano da questa novella a soggetto tragico preziose indicazioni sulla natura didattica ed edificante del genere tragico.

Lingua: Francese
Pag. 127-147
Etichette: Tragedia, Storia, Traduzione, Matthieu Pierre, Histoire des prosperitez malhereuses d’une femme Cathenoise grand Senechalle de Naples, Boccaccio Giovanni, De casibus illustribus, Concini Concino, Galigai Eleonora, Accademia dei Gelati, Malvezzi Emilio, Se,

Autore/i articolo: AGNES MORINI
Titolo articolo: Aspects du tragique dans les “Cento Novelle Amorose” des “Incogniti” (1641-1651)

Le ”Cento Novelle Amorose de’ Signori Accademici Incogniti” (Venezia, 1651), vengono esaminate attraverso gli esiti tragici o macabri cui conduce, in buona parte di esse, la passione amorosa. Lungi dal proporre una rappresentazione del tragico che si risolva in un esclusivo intento moralizzatore, le ”Cento Novelle” offrono semmai una casistica spettacolarizzata delle conseguenze cui un eros non debitamente controllato può trascinare l’individuo. Ne risulta, come sottolinea l’autrice, un’estetica del numero che cerca di sfruttare una concezione del tragico superlativizzata.

Lingua: Francese
Pag. 149-162
Etichette: Cento Novelle Amorose de’ Signori Accademici Incogniti, Tragedia, Novella, Seicento,

Autore/i articolo: FRANCOISE DECROISETTE
Titolo articolo: “Pleurez mes yeux !” Le tragique autoréférentiel de Luigi Groto, l’aveugle d’Adria (1541-1585)

Il contributo prende in esame la singolare figura di Luigi Groto (1541-1585), drammaturgo assai prolifico della fine del XVI secolo. L’autore si sofferma, in particolare, sul nuovo paradigma tragico proposto da Groto che risulta, anche sul piano più teorico, dall’analisi delle prefazioni ai testi. Il modello di catarsi proposto dal tragediografo di Adria, oltre a privilegiare l’elemento spettacolare e la reazione del pubblico, si caratterizza anche per la carica autobiografica di cui si fa portatore.

Lingua: Francese
Pag. 165-184
Etichette: Groto Luigi, Tragedia, Teatro, Cinquecento,

Autore/i articolo: EUGENIO REFINI
Titolo articolo: “Quasi una tragedia delle attioni humane” : le tragique entre allégorie et édification morale dans l’œuvre de Fabio Glissenti (1542-1615)

Il presente studio prende in esame la figura del medico e filosofo Fabio Glissenti (1542-1615), autore di un trattato in forma di dialogo intitolato ”Discorsi morali” (1596) e di alcune pièces teatrali a carattere allegorico dagli intententi educativi. L’analisi comparata di questo doppio corpus mostra come, all’interno di un più vasto progetto di ‘theatrum mundi’ che l’autore persegue, la nozione di ‘tragico’ venga sfruttata drammaticamente da Glissenti per produrre nello spettatore una forma di catarsi assai diversa da quella aristotelica, ma finalizzata piuttosto alla meditazione.

Lingua: Francese
Pag. 185-198
Etichette: Glissenti Fabio, Discorsi Morali, Teatro, Tragedia, Dialogo, Theatrum mundi, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: ALESSANDRO BIANCHI
Titolo articolo: Personaggi (e questioni) femminili nelle versioni drammatiche secentesche del libro di Ester. I. Vasti

Il contributo si concentra sulle versioni drammatiche del libro biblico di ”Ester” nel XVI e XVII secolo, e cioè prima della moltiplicazione che produrrà, intorno a questo argomento, la tragedia di Racine. In particolare, viene analizzato il personaggio di Vasti a partire dalle tragedie di Leone Modena e Ciro di Pers, che le concedono molto spazio. Ne risulta il profilo di un personaggio, quello di Vasti, alternativo ad Ester, nonostante quanto sia stato spesso sostenuto dalla critica. Nelle due pièces si pone l’accento, in particolar modo, sul pudore e sul ruolo subordinato che spetta alla donna.

Lingua: Italiano
Pag. 199-214
Etichette: Ester, Bibbia, Tratro, Tragedia, Vasti, Donna, Modena Leone, Di Pers Ciro, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: CELINE FRIGAU MANNING
Titolo articolo: La leçon tragique d’Antonio Morrocchesi (1768-1838)

L’articolo analizza la figura di Antonio Morrocchesi, attore, drammatugo e pedagogo del XIX secolo, spesso indebitamente associato a uno stucchevole accademismo (soprattutto per le sue ”Lezioni di declamazione e d’arte teatrale” del 1832). Il contributo evidenzia, in realtà, come il sistema di segni proposto da Morrocchesi abbia apportato un contributo decisivo al rinnovamento della recitazione tragica del primo Ottocento.

Lingua: Francese
Pag. 215-229
Etichette: Morrocchesi Antonio, Lezioni di declamazione e d’arte teatrale, Teatro, Tragedia, Attore, Settecento, Ottocento,