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Cahiers d’études italiennes | 2013 | N. 17
Anno 2013 – N. 17
A cura di Francesco Bonelli
Titolo articolo: Présentation
In questa introduzione viene presentata la prospettiva comparatista degli studi proposti, la presenza di traduzioni tanto dall’italiano al francese che dal francese all’italiano, e l’ampia estensione cronologica delle opere prese in esame, con una particolare preferenza accordata al XVI secolo. Dopo una rapida rassegna storica circa l’evoluzione della traduzione in Francia e in Italia, i curatori del fascicolo sottolineano come all’interno del numero le pratiche traduttive siano state privilegiate rispetto alla riflessione più generale sulla traduzione, per quanto questo secondo aspetto accompagni talvolta il primo.
Lingua: FrancesePag. 5-19
Etichette: Traduzione, Comparatistica,
Titolo articolo: Interpretazione, trascrizione o traduzione? I ‘dicta testium’ e il ruolo di mediazione linguistica dei notai (secc. XII-XIV)
L’articolo analizza i ‘dicta testium’, ovvero le deposizioni di testimoni, con riferimento particolare alla documentazione pergamenacea milanese che va dalla seconda metà del XII secolo all’inizio del XIV. Questa tipologia documentaria, il cui interesse viene spesso riconosciuto nella sua natura storica, viene invece esaminata nel contributo come il risultato di una mediazione linguistica in cui grande importanza riveste la figura del notaio. A questo proposito vengono suggerite dall’autore tre possibili forme di mediazione rispetto al testo, tutte molto vicine tra loro e talvolta addirittura sovrapponibili: quelle dell’interpretazione, della trascrizione e della traduzione.
Lingua: ItalianoPag. 21-36
Etichette: Dicta testium, Traduzione, Origini, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Le “Detto del Gatto lupesco” : traduire l’intraduisible ?
L’analisi del poema anonimo il “Detto del Gatto lupesco” risalente alla fine del XIII secolo, viene sviluppata a partire dalla traduzione francese del testo che viene proposta all’inizio del contributo. Dopo aver presentato in maniera generale quest’opera enigmatica, l’articolo passa alla spiegazione delle scelte compiute in sede di traduzione. Vengono esplicitate in particolare le difficoltà che il passaggio al codice linguistico del francese odierno ha posto al traduttore, la volontà di restare il più fedele possibile alla forma originale, così come l’esigenza di rendere il testo comprensibile per il pubblico dei moderni lettori.
Lingua: FrancesePag. 37-55
Etichette: Detto del Gatto lupesco, Quattrocento, Bestiario, Viaggio, Traduzione,
Titolo articolo: ‘Aristophanes venetus’: i fratelli Rositini e la prima traduzione italiana del poeta comico greco (1545)
Il contributo prende in esame la traduzione italiana delle undici commedie di Aristofane pubblicata a Venezia da Pietro e Bartolomeo Rosiniti nel 1545. Attraverso un confronto con la traduzione francese delle “Nuvole” realizzata da Madame Dacier nel 1684, l’autore analizza il lavoro dei due traduttori mettendone in rilievo le caratteristiche principali. Ne risulta un’operazione che nonostante i difetti e il carattere talvolta ‘naif’, ha senz’altro avuto il merito di inaugurare la traduzione dell’opera del commediografo greco in Italia, opera che sarà invece a lungo espunta dal canone classico nei secoli successivi.
Lingua: ItalianoPag. 57-70
Etichette: Rosiniti Pietro, Rosiniti Bartolomeo, Traduzione, Aristofane, Le Nuvole, Madame Dacier, Seicento, Settecento,
Titolo articolo: Sulla ricezione cinquecentesca del “Furioso” nelle arti: traduzioni possibili?
La traduzione dell'”Orlando Furioso” viene analizzata dal contributo secondo il punto di vista dello scambio con le altre arti. Il poema ariostesco diede infatti luogo, lungo tutto il XVI secolo, a una cospicua serie di trasposizioni pittoriche, illustrazioni o composizioni musicali in forma di madrigale che interagirono tra loro. Dentro questa dinamica di reciproca influenza tra le varie arti, viene mostrato come il processo di traduzione non si configuri necessariamente come tradimento, ma si riveli piuttosto estremamente indicativo di quali fossero le modalità di ricezione dell’opera.
Lingua: ItalianoPag. 71-91
Etichette: Orlando Furioso, Ariosto Ludovico, Pittura, Madrigale, Illustrazione, Ricezione, Cinquecento,
Titolo articolo: “De la version”: sulla traduzione come ‘labeur’ e ‘imitatio’ nelle riflessioni di Thomas Sébillet (1548)
La traduzione di due brevi testi di Thomas Sébillet, il primo tratto da un’indicazione al lettore della sua traduzione degli “Avvedimenti Civili” di Francesco Lottini, e il secondo dal suo saggio “Art poétique françois” del 1548, fornisce all’autrice del contributo l’occasione per un’analisi delle teorie di traduttologia che in questi due scritti sono enunciate. Da questo punto di vista le riflessioni di Sébillet sembrano fornire indicazioni non troppo dissimili da quelle formalizzate nell’èra moderna, quali ad esempio l’autonomia del genere della traduzione rispetto al testo di partenza e lo statuto di autorialità che a tali pratiche va riconosciuto.
Lingua: ItalianoPag. 93-103
Etichette: Sébillet Thomas, Avvedimenti Civili, Lottini Francesco, Art poétique françois, Traduzione, Cinquecento,
Titolo articolo: Tradurre in italiano l'”Histoire memorable de la ville de Sancerre” dell’Ugonotto Jean de Léry (1574)
Nel contributo viene proposta la traduzione italiana del capitolo X dell'”Histoire memorable”, opera composta nel 1574 dal pastore ugonotto Jean de Lery sull’assedio della città di Sancerre. Proprio del capitolo proposto viene sottolineato nel contributo il particolare debito nei confronti della tradizione. La stessa opera sarà poi fonte d’ispirazione per altre personalità di spicco dell’epoca, come il poeta e scrittore protestante Agrippa d’Aubigné.
Lingua: ItalianoPag. 105-141
Etichette: De Lery Jean, Histoire memorable, Traduzione, Seicento, D’Aubigné Agrippa,
Titolo articolo: ‘Era da Venetia et haveva nome Gasparo Balbi’. Traduire en français le “Viaggio dell’Indie Orientali” de Gasparo Balbi
Nel contributo vengono proposte alcune possibilità di traduzione del racconto del gioielliere veneziano Gasparo Balbi il “Viaggio dell’Indie Orientali”, risalente al 1590. Resoconto geografico e commerciale estremamente dettagliato, il “Viaggio” di Balbi è un’opera interessante anche dal punto di vista etnografico per quanto riguarda il rapporto e la conoscenza delle Indie Orientali a quest’altezza cronologica. L’autore si interroga inoltre sulle sfide che tali tipologie testuali, quelle per l’appunto dei viaggi scritti da mercanti, possono porre allo studioso in sede di traduzione.
Lingua: FrancesePag. 143-165
Etichette: Balbi Gasparo, Viaggio dell’Indie Orientali, Racconto, Viaggio, Traduzione, Cinquecento,
Titolo articolo: Goldoni aujourd’hui en France. Expériences de traduction et d’atelier théâtral universitaire
L’autrice del contributo propone una riflessione metodologica partendo da un’esperienza diretta di traduzione alla prova della scena, quella di un laborario teatrale dell’UFR di italiano dell’Università Paris Sorbonne incentrato sull’adattamento della “Trilogia della villeggiatura” di Carlo Goldoni.
Precisati i punti cardine che hanno strutturato il lavoro (traduzione in lingua odierna, destinazione orale del testo, nomi italiani conservati, conservazione delle asprezze dell’originale, resa delle sfumature psicologiche dei personaggi) e le differenti fasi del laboratorio, il contributo mette in rilievo l’efficacia che tale metodologia possiede per la traduzione e messa in scena dei testi teatrali.
Pag. 167-188
Etichette: Goldoni Carlo, La Trilogia della villeggiatura, Traduzione, Pedagogia, Teatro,
Titolo articolo: De l’autre côté du miroir: libertés et contraintes dans le métier de traducteur
Il rapporto tra restrizioni e libertà cui viene sottoposto il traduttore si trova al centro di questo articolo. Al di là degli obblighi posti al lavoro di traduzione dall’esigenza di fedeltà al testo di partenza, così come dalle limitazioni che possono derivare dall’editore o dalle convenzioni editoriali, l’essenza di una buona traduzione viene rintracciata innanzitutto nella libertà del traduttore. Tale libertà va però dosata e amministrata, come viene suggerito, al fine di non cadere nell’eccesso contrario. Essa consisterà allora nel tenere la giusta distanza dal testo e dall’autore, dall’editore e dal lettore cui ci si rivolge, così come dall’immaginazione e dagli strumenti di ricerca ai quali il traduttore può fare ricorso.
Lingua: FrancesePag. 189-208
Etichette: Traduzione, Editoria, Lettore,