Le riviste sostenitrici
Cahiers d’études italiennes | 2010 | N. 11
Anno 2010 – N. 11
A cura di Marco Maffioletti
Titolo articolo: “Nous sommes tous en danger”: Pasolini et la télévision
Inscrivendola nella riflessione più generale sullo sviluppo del neo-capitalismo in Occidente, Pasolini considerava che la televisione italiana fosse depositaria delle volgarità culturali, sociali e politiche di una nazione piccolo-borghese, nonché strumento del potere capitalista che in un quadro realista permetteva agli intellettuali una falsa libertà d’espressione. Eppure, grazie ai mass media e in soprammodo alla televisione egli acquisì una visibilità mediatica difficilmente raggiunta da altri intellettuali italiani del XX secolo. Attraverso la lettura di diversi testi critici di Pasolini pubblicati negli anni ’60 e ’70, l’autore ne analizza la riflessione provocatrice sulla televisione e il giudizio su di essa, considerata paternalista, autoritaria, edonista e, come la scuola conformista e moralista, aspetto di un sistema di diffusione della cultura piccolo borghese.
Lingua: FrancesePag. 5-17
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Televisione, Borghesia, Novecento,
Titolo articolo: “Il cervello comincia dall’occhio”. Le roman italien au seuil de l’époque de la première visibilité totale
L’autrice parte da un excursus storico sui rapporti tra immagine e narrazione, che approda alla contrapposizione tra gli autori che come Valéry e Baudelaire temevano il carattere spersonalizzato ed oggettivo della fotografia ed altri, come Robbe-Grillet e Butor, che sfruttavano invece il carattere narrativo della descrizione fenomenologica. Analizza quindi il giudizio sulla ‘civiltà dell’immagine’ di Italo Calvino, un autore che fondò sullo sguardo la propria produzione letteraria e che temette che il ‘diluvio di immagini’ prefabbricate e già lette avrebbe potuto anestetizzare la capacità di guardare in modo autonomo e cogitante. Un timore confermato da due eredi del sanremese, Del Giudice e De Carlo, che nei propri romanzi e saggi rappresentano il muro di immagini contro cui si scontra il soggetto della civilizzazione occidentale.
Lingua: FrancesePag. 19-33
Etichette: Calvino Italo, Civiltà dell’immagine, Novecento,
Titolo articolo: Il gergo freddo della democrazia contemplativa: scuola e mass media nel “Registro di classe” di Sandro Onofri
In un breve articolo, lo specialista di storia politica inserisce il libro di Onofri all’interno di un discorso sulla trasformazione della democrazia italiana, da partecipativa divenuta contemplativa. Una trasformazione iniziata negli anni ’60 con il miglioramento delle condizioni materiali e la progressiva personalizzazione del potere politico, che tende a cancellare le istituzioni intermedie e spinge i cittadini alla contemplazione passiva dello ‘spettacolo della politica’. Dal suo osservatorio della periferia capitolina, Onofri ha così registrato nel suo diario il tentativo di insegnare ai propri allievi il senso profondo della fine del Novecento, carico di contrapposizioni squisitamente politiche: democrazia e dittatura, ricchezza e miseria, modernità e barbarie, nonché il progresso della tecnologia e la sua incapacità di mettersi al servizio della società.
Lingua: ItalianoPag. 35-39
Etichette: Democrazia, Politica, Diario, Scuola, Novecento,
Titolo articolo: Diavoli bombe atomiche e mass media. Il punto di vista di Pasolini e Moravia
L’autrice analizza il giudizio ampiamente negativo di Moravia e Pasolini sulla televisione e più in generale sul mondo della comunicazione, che appariva loro irreale, astratto, espressione di un antiumanesimo che aveva ridotto l’uomo a mezzo e ad oggetto, che tendeva ad assoggettare al poter economico le passioni e la corporeità degli individui. Anche dei proletari, dei semplici, dei borgatari a cui Pasolini guardava come esempio di umanità spontanea, che tendevano ad uniformare i propri comportamenti e le proprie emozioni a quelle della piccola borghesia che attraverso i mass media mostrava la propria euforica ansia economica. Una condizione che nella letteratura contemporanea rendeva impossibile il tragico e che portò Moravia a fare della soggezione al potere politico, dell’edonismo e del consumo le nuove religioni della società capitalista.
Lingua: ItalianoPag. 41-51
Etichette: Moravia Alberto, Pasolini Pier Paolo, Mass media, Novecento,
Titolo articolo: Televisione e terrorismo nel romanzo “Nucleo Zero” di Luce d’Eramo
Dopo una presentazione del saggio “Cruciverba politico”, in cui Luce D’Eramo analizzò come la televisione e la stampa avessero trattato il caso Feltrinelli-Cederna, l’autrice si sofferma sul romanzo “Nucleo zero”, il secondo di una scrittrice che aveva conosciuto il successo editoriale grazie alla televisione. In quest’opera il terrorismo italiano della seconda parte degli anni ’70 è visto come effetto dell’adozione da parte dei gruppi eversivi di una mentalità massmediatica: ogni atto terroristico mira ad imporsi innanzitutto come atto di comunicazione, che tiene esplicitamente conto della reazione dei mass media e presume di potersene servire per costringerli a diffondere il loro messaggio rivoluzionario. “Nucleo zero” diventa così lo strumento narrativo di una riflessione sul compito dei media e sull’influenzabilità degli strati subalterni della popolazione.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 53-61
Etichette: D’Eramo Luce, Feltrinelli Giangiacomo , Terrorismo, Mass Media, Novecento,
Titolo articolo: La televisione nella prosa di Aldo Nove
Partendo dall’assunto che gli scrittori ‘cannibali’ riflessero nella propria scrittura il trash e il kitsch della cultura massmediatica, l’autrice analizza la presenza della televisione nelle opere di narrativa che Aldo Nove pubblicò tra la fine degli anni ’90 e i primi del nuovo millennio, per sottolineare l’evoluzione del suo rapporto con questo mezzo di comunicazione. Nove si sforzò per creare una realtà attanziale modellata dalla TV e dimostrare ironicamente come essa influisce sulla vita quotidiana, come gli individui sono progressivamente massificati e privi di autonomia, mentre la società è sempre più dominata dal consumismo e la cultura è innanzitutto cultura delle merce. Secondo Nove, la sempre maggiore superficialità della TV e della società che ne deriva avrebbe portato il pubblico intelligente a prenderne le distanze, giustificando quindi la fine della letteratura pulp.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 63-72
Etichette: Aldo Nove, Consumismo, Televisione, Pulp, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Aldo Nove, de “Woobinda” à “Superwoobinda”: l’éthique du trash et ses limites
L’autrice rivela come Nove denunciò con divertimento, con una capacità tutta italiana di ridere di se stessi, la società dominata dalla televisione, per denunciare essa stessa l’ingenuità del romanziere. L’esperta di letteratura postmoderna analizza i passaggi nei romanzi noviani della fine del XX secolo in cui i personaggi incarnano, con il loro registro linguistico basso e un orizzonte culturale limitato, la società della televisione e della pubblicità, e giunge ad affermare che l’universo televisivo si sostituisce per loro alla realtà, diviene più vero e credibile del reale. Un universo talmente invasivo che anche il soggetto si svuota della propria umanità e diviene un significante amorfo entro una catena comunicativa improntata agli schemi della pubblicità e della notorietà televisiva. Ma secondo l’autrice Aldo Nove ha esagerato nel gioco scherzoso e autoironico e, a forza di ‘sguazzare in una degradazione in cui si compiace’, ha anestetizzato lo spirito critico e diviene complice dell’alienazione che inizialmente voleva denunciare.
Lingua: FrancesePag. 73-89
Etichette: Aldo Nove, Televisione, Alienazione, Etica,
Titolo articolo: L’intellettuale e il computer: il gioco combinatorio e la riflessione sulla figura dell’intellettuale nel “Pendolo di Foucault” di Umberto Eco
L’articolo è un’interpretazione del tema della tecnologia e dell’immagine dell’intellettuale che esce dal “Pendolo di Foucault”, in cui Umberto Eco inserisce l’informatica nella tradizione cabalistica della combinatoria e sottolinea la capacità della nuova tecnologia di creare nuovi ed interminabili nessi fra i significati, capovolgendo l’associazione abituale tra tecnologia e razionalismo. Per i personaggi del romanzo, intellettuali eruditi come l’autore, diventa così possibile la redazione di un’enciclopedia slegata dalla logica e dal senso comune. Ambientato nei primi anni ’80, quelli del ‘riflusso’, il romanzo di Eco si eleva dunque a monito per gli intellettuali a non abbandonare il razionalismo, l’autoriflessione e il pensiero critico, che erano mancati anche durante gli anni successivi al ’68, dal quale l’autore era stato deluso.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 91-101
Etichette: Umberto Eco, Tecnologia, Razionalismo, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Riviste letterarie on line
L’autore parte da una considerazione sul valore radicalmente democratico che è stato affidato nella storia alle nuove tecnologie nell’ambito della comunicazione: telegrafo, cinema, radio, televisione e ora internet hanno comportato una fiducia cieca nella potenzialità del nuovo mezzo nel permettere lo scambio di conoscenze e la redistribuzione del potere. Conscio della disillusione implicita in tali speranze, l’autore afferma che meno costosa in tempo e in denaro, promettente spazio di incontro e di mescidanza, la rete ha permesso a diverse riviste accademiche specializzate nella cultura umanistica, e in particolare letteraria di proseguire le pubblicazioni e raggiungere un pubblico potenzialmente più vasto. Manai studia quindi il caso di GriseldaOnLine, Le Simplegadi e, El Ghibli, Sagarana e Kúmá, nell’ambito specifico della letteratura legata alla globalizzazione e alla migrazione.
Lingua: ItalianoPag. 103-111
Etichette: Tecnologia, Rivista, Immigrazione, Globalizzazione, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: La littérature dans l’empire des images: miroir ou écran ? “Jeunes cannibales” versus Wu Ming
Che integri i linguaggi e i simboli della comunicazione di massa o cerchi di sfruttarli senza esserne assorbiti, la letteratura italiana degli anni ’90 e 2000 porta l’autrice a chiedersi come il discorso dello scrittore possa essere ancora legittimo ed efficace, se la scrittura possa resistere di fronte all’immagine, spesso acriticamente diffusa dai mass media. La risposta viene dal confronto tra la generazione ‘cannibale’, che mise al centro del proprio universo le immagini televisive, impedendo all’immaginazione del lettore un’elaborazione autonoma, e Luther Blisset Project/Wu Ming. Il collettivo letterario elesse sin dalla fondazione la centralità della narrazione ed il rifiuto dell’immagine, scelse l’anonimato e l’invisibilità ai media. Proponendo immagini puramente letterarie, miti d’origine plurale, Wu Ming cerca così di modificare l’immaginario collettivo dal basso.
Lingua: FrancesePag. 113-124
Etichette: Wu Ming, Luther Blisset, Cannibali, Comunicazione, Mass media, Televisione, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Desiderio di realtà o realtà del desiderio? L’umanità catodica in “Troppi paradisi” di Walter Siti
È impossibile evadere dalla realtà “televisionata”, manipolata, modificata, resa presentabile per non sconvolgere il sistema precostituito. Questo è il significato più forte di “Troppi paradisi”, ultimo episodio della trilogia composta da “Scuola di nudo” e “Un dolore normale”, in cui Walter Siti afferma che la ricerca di paradisi artificiali caratterizza la civiltà occidentale. L’autrice analizza l’iperfinzionalità del romanzo e la trasformazione della realtà in schermo, spazio su cui proiettare le immagini stereotipate dell’arte e dell’immaginario comune e, al contempo, maschera apposta alla realtà fattuale. Evidenzia così che il romanzo di Siti scardina il principio naturalistico dell’autobiografia con palesi inserti di fiction, e conduce lo scrittore alla scelta conclusiva di non essere più personaggio ma solo autore dei propri testi.
Lingua: ItalianoPag. 125-135
Etichette: Televisione, Siti Walter, Autobiografia, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Scrittura e internet nel racconto “Evil live” (1997) di Daniele del Giudice
Dopo un’attenta analisi del racconto “Evil live”, raccolto in “Mania”, l’autrice afferma che, già attratto dalla individuazione tematica del limite tra scrittura e silenzio in “Stadio di Wimbledon” e “Atlante Occidentale”, che aveva messo al centro di una manifestazione di confronto interdisciplinare di cui è uno dei promotori (“Fondamenta”) il rapporto tra problematiche della scrittura e dell’epistemologia, Daniele Del Giudice mette narrativamente in scena il rapporto circolare tra scrittura e ricezione in internet. Ne risulta un esempio particolarmente esplicito della fragilità della comunicazione interpersonale, esposta alla condanna del tempo e del male esistenziale.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 137-146
Etichette: Del Giudice Daniele, Internet, Mass media, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Dalla colonna sonora alla colonna insonora: per uno studio tematico-culturale della “popolar music”?
Partendo dall’uso della musica rappresentato in “Boccalone” di Palandri, dove la pop music è identificata ad un supermercato in cui ognuno può stare ‘a modo suo’, l’autrice analizza il rapporto tra autenticità dell’esperienza e mercificazione dell’ascolto attraverso tre paragrafi, dedicati alla metodologia della ricerca, al repertorio musicale narrativizzato da un autore quale Tondelli e alle varianti tematiche della colonna sonora. Se nei romanzi di Tondelli la musica possiede ancora la capacità, scomparsa in quelli di Aldo Nove, di formare il carattere e il destino dei personaggi, l’autrice afferma che essa fa anche da colonna sonora alla narrazione e sottolinea il carattere finzionale, filmico, della vita ivi rappresentata.
Lingua: ItalianoPag. 147-156
Etichette: Palandri Enrico, Nove Aldo, Tondelli Pier Vittorio, Musica, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Du cyberpunk au connectivisme: la littérature de science-fiction comme outil d’analyse de la culture médiatique et source de contre-culture
L’autrice afferma che i pericoli della società dello spettacolo e della mediatizzazione del reale, indicati negli anni ’60 dagli intellettuali situazionisti e in Italia da Eco e Pasolini, in letteratura sono diventati essenza e materia narrativa della sola science-fiction. A partire da tale premessa, tramite l’analisi della lingua dei media italiani la ricercatrice franco-italiana mostra la realizzazione in corso di questi pericoli totalitari e si chiede se oggi, a trent’anni di distanza, è possibile avverare la proposta del movimento cyberpunk di rendere i media uno strumento di controllo del potere dominante. Conclude con un’analisi delle soluzioni proposte dagli autori italiani di science-fiction, in particolare da Evangelisti, per lottare contro la colonizzazione dell’immaginario imposta dai nuovi media.
Lingua: FrancesePag. 157-169
Etichette: Eco Umberto, Pasolini Pier Paolo, Evangelisti, Media, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Il regime mediatico in Italia: 1994-1995
Dopo un excursus storico sui media in Italia e sul contesto geopolitico della metà degli anni ’90 del XX secolo, l’autrice analizza gli articoli di Indro Montanelli usciti nel 1994 e 1995 sul quotidiano “La Voce” in riferimento al potere attribuito alle televisioni dell’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Uno studio che si allarga poi alla pubblicità e alla comunicazione persuasiva commerciale, che ha accompagnato in modo sempre più consistente e frequente la quotidianità nel periodo preso in considerazione, dove secondo due autorevoli opinionisti (Montanelli e Ilvo Diamanti) le televisioni nazionali hanno iniziato ad assumere un ruolo fondamentale nelle campagne elettorali e nella vita politica italiana.
Lingua: ItalianoPag. 171-181
Etichette: Televisione, Politica , Novecento,
Titolo articolo: Les livres ‘allegati’ : un nouveau média pour la littérature
L’articolo analizza il fenomeno dei libri allegati ai quotidiani venduti in edicola, generalizzato dopo il 2002, quando anche i quotidiani locali e le riviste settimanali iniziarono a diffondere le proprie collezioni. Un fenomeno importante sul piano economico e le cui conseguenze su quello culturale non sono affatto minori. Storico della cultura, l’autore analizza gli aspetti positivi degli ‘allegati’ (prezzo ridotto; buona qualità tipografica; vasta scelta di classici moderni; possibilità di conquistare il lettore occasionale tramite la distribuzione in edicola) e negativi (il libro diviene oggetto commerciale da collezionare ed esporre; il lettore si affida acriticamente alla collana; condizionamento pubblicitario; assenza di mediazione esegetica). La pubblicazione in ‘allegato’ di racconti inediti spinge l’autore a rivedere inoltre il rapporto tra autore, opera e lettore.
Lingua: FrancesePag. 183-193
Etichette: Libro, Giornalismo, Editoria, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: I barbari, la letteratura e i nuovi media (1999-2007)
L’intervento parte da un articolo di Alessandro Baricco del 1° marzo 2006, pubblicato dal quotidiano “La Repubblica” con finestra in prima pagina e il titolo “Cari critici, leggetemi e dopo stroncate”, in cui il romanziere accusava i critici ‘mandarini’ di liquidare i suoi libri con sarcasmo e arroganza invece di farne una lettura critica. Facendo riferimento ad un’ampia letteratura letterario-filosofica, nel lungo ed articolato discorso l’autore analizza gli scambi di opinioni tra il romanziere e Giulio Ferroni, la cui critica senza appello dell’opera baricchiana si fonda su un giudizio stilistico-letterario. Un giudizio che non può cogliere il senso della proposta di Baricco per un’apertura del linguaggio letterario alla realtà odierna, dominata dalla comunicazione di massa e dove i lettori (i ‘barbari’) fanno del libro uno strumento per completare sequenze di senso generate altrove.
Lingua: ItalianoPag. 195-213
Etichette: Alessandro Baricco, critica letteraria, Quotidiano,
Titolo articolo: La letteratura versus la televisione: il caso di Nove e Covacich
L’autrice parte da un’interrogazione sul carattere realistico della letteratura, sull’esistenza di legami che la avvincono al mondo. Dopo un riferimento a Italo Calvino e alla sua ‘scuola’, la cui scrittura è un inseguimento indiretto della realtà, procede nell’analisi di due affermazioni del romanziere e critico letterario Antonio Scurati. La prima, per cui il mondo odierno è esperito come ‘assenza di un mondo’, viene accettata dall’autrice che la riformula nei termini di Baudrillard. La seconda affermazione di Scurati è una deduzione della prima e riguarda l’impossibilità di un nuovo realismo, l’incapacità della letteratura di tradurre il mondo in parole, simboli e immagini. L’autrice confuta questa posizione prendendo ad esempio la ‘letteratura dell’esperienza’ di Aldo Nove e Mauro Covacich.
Lingua: ItalianoPag. 215-223
Etichette: Calvino Italo, Scurati Antonio, Nove Aldo, Covacich Mauro, Realismo,
Titolo articolo: Romanzi di deformazione. Comunicazioni d’autore e scrittori di massa
I tre autori fanno riferimento agli scrittori che sembrano aver meglio disegnato i contorni dell’Italia nell’epoca attuale (S. Veronesi, M. Mazzucco, N. Ammaniti, A. Nove, S. Mazzaron) per penetrare nello scenario magmatico e ipertecnologico che fa da sfondo alle loro narrazioni. Un territorio dove alla mitologia tradizionale ne è subentrata una che attinge all’immaginario pubblicitario e dei videogames, dove risuona il linguaggio televisivo e dei nuovi mass media. Uno spazio dove i personaggi si muovono confusi, spaesati, privi ormai delle coordinate che possano consentire loro una seppur approssimativa lettura del mondo.
Lingua: ItalianoPag. 225-243
Etichette: Veronesi Silvio, Mazzucco, Ammaniti Nicola, Nove Aldo, Mazzaron, Televisione, Mass Media,
Titolo articolo: Il grande complotto televisivo: Giuseppe Genna, “Dies Irae” (2006)
L’autore propone una lettura del romanzo di Genna in cui si sovrappongono anticipazione, autofinzione, romanzo generazionale sui giovani del post-’68 e critica dell’Italia degli anni Ottanta, e dove al fatto reale della morte di Alfredo Rampi, il bambino caduto nel pozzo artesiano di Vermicino nel 1981 la cui agonia fu seguita in diretta da milioni di telespettatori, il romanziere sovrappone la supposizione che tale dramma fu artatamente costruito per occultare la scoperta della loggia massonica P2. Facendo del complotto il principio narrativo e dell’affabulazione il mezzo per creare una realtà ipotetica che svela quanto il complotto occulta, Genna afferma che dopo la sbornia di partecipazione politica degli anni ’70 il successivo “riflusso” venne spoliticizzato dalla presenza invasiva della televisione, che plasmò la mentalità degli italiani.
Lingua: ItalianoPag. 245-250
Etichette: Genna Gennaro, Televisione, Politica, Novecento,
Titolo articolo: “Fratelli coltelli”. Sur les tumultueuses relations entre cinéma et télévision au pays de Fellini e de Silvio Berlusconi
L’autore ricostruisce analiticamente la storia della progressiva permeabilizzazione tra cinema e televisione negli ultimi decenni, che ha portato al piegarsi del primo ai canoni della seconda. Sin dalla sua nascita avvenne un poderoso spostamento di spettatori dal grande al piccolo schermo e numerosi cineasti criticarono la fruizione privata e ‘padronale’ della televisione. Passando dalla ricostruzione delle critiche alla pubblicità durante i film alla TV e dell’ironica rappresentazione di Nichetti delle trasformazioni dell’arte cinematografica causate dai finanziamenti delle imprese televisive, l’autore conclude notando come queste abbiano richiesto al grande schermo di adattarsi alle regole di buona condotta e di semplificare la narrazione all’estremo, per renderla facilmente leggibile al pubblico abituato alla televisione.
Lingua: FrancesePag. 251-259
Etichette: Cinema, Televisione, Fellini Federico, Rossellini Roberto, Nichetti Maurizio, Novecento, Duemila,