Cahiers d’études italiennes | 2009 | N. 10

Anno 2009 – N. 10
A cura di Marco Maffioletti

Autore/i articolo: PATRIZIA DE CAPITANI
Titolo articolo: Présentation

Novella e romanzo sono irriducibili l’uno all’altra per due motivi. La loro origine, innanzitutto, perché il romanzo nasce nelle corti feudali della Francia del XII secolo, mentre la novella è un prodotto della società mercantile ed urbana del XIII-XIV secolo. Inoltre, essi si distinguono per la forma, poiché se il romanzo tende alla concentrazione (azione unica, pochi personaggi, conclusione inattesa), la novella comporta una varietà di azioni e peripezie, di personaggi. Ciò nonostante, i percorsi dei due generi narrativi si sono spesso incrociati dalla tarda antichità fino ad oggi, attraverso il Medioevo, il Rinascimento e il Romanticismo. In questo numero di “Filigrana”, intitolato “Nouvelle et roman: les dynamiques d’une intéraction du Moyen Âge au Romantisme (Italie, France, Allemagne)”, gli autori dipaneranno i rapporti tra novella e romanzo dal Medioevo al XIX secolo.

Lingua: Francese
Pag. 5-11
Etichette: Novella, Romanzo,

Autore/i articolo: FILIPPO FONIO
Titolo articolo: Du roman au récit de Saint Sébastien. Considérations sur les formes de la narration longue et brève entre l’Antiquité tardive et le Moyen Âge

L’opposizione tra brevità e lunghezza, la ‘durata’ di André Jolle, è all’opera in un tipo particolare di narrazione, il racconto agiografico, dove si incontrano inoltre le forme narrative del romanzo e della novella. L’autore compara la versione lunga del martirio di san Sebastiano (la “Passio Sebastiani” del secondo quarto del V secolo) alla versione corta della stessa storia, scritta nel XIII secolo da Jacopo da Varazze nella “Legenda aurea”. Risaltano così le differenze strutturali tra le due opere, benché la seconda ricalchi in qualche modo la precedente e non sarebbe stata possibile senza di essa. Inoltre, le versioni lunghe delle vite di santi sono strutturalmente paragonabili ai cicli romanzeschi francesi del XIII secolo, in quanto si sviluppano grazie alle aggiunte continue, secondo una tecnica simile dell’intreccio presente nelle grandi saghe cavalleresche.

Lingua: Francese
Pag. 13-37
Etichette: Novella, Romanzo, Medioevo, Letteratura medievale, Letteratura cavalleresca,

Autore/i articolo: ÉMILIE ZANONE
Titolo articolo: Le ‘breve’, entre fiction et réalité. Les représentations d’une amulette dans les écrits religieux et les nouvelles en Toscane au XIVe et au XVe siècle

Avvertendo innanzitutto che la fonte letteraria non possa essere considerata come il riflesso puro e semplice della realtà, l’autrice analizza le rappresentazioni delle ‘brevi’ (piccoli amuleti che contenevano un’iscrizione su una striscia di carta o pergamena) nella predicazione, negli scritti religiosi e nelle novelle toscane tra il XIV e il XV secolo. Se gli autori più devoti prendevano le distanze dalle ‘brevi’ nei loro scritti, o tuttalpiù le tolleravano, i novellisti sfruttavano il motivo per stigmatizzare ironicamente tanto la credulità eccessiva del popolo quanto la furbizia di altri, soprattutto dei predicatori senza scrupoli che approfittavano delle superstizioni popolari.

Lingua: Francese
Pag. 39-54
Etichette: Novella, Medioevo, Letteratura popolare, Letteratura medievale, Letteratura religiosa, Religione,

Autore/i articolo: PAULINE PIONCHON
Titolo articolo: La “généalogie des dieux païens” entre le “Décameron” et les nouvelles des humanistes du premier XVe siècle

Gli umanisti manifestarono più che altri una certa diffidenza nei confronti delle forme letterarie studiate nel volume, a partire dal Petrarca che criticò la deficienza in verosimiglianza del romanzo e della novella. La denuncia non lasciò indifferente Boccaccio, che rinnegò il “Decamerone” come opera giovanile centrata su soggetti frivoli. Una sconfessione che, mostra l’autrice, è ben più sfumata di quanto la tradizione abbia dato a credere. Infatti, nella “Genealogia” Boccaccio riabilita la novella assimilandola alle commedie di Plauto e Terenzio, simili ai racconti morali nello scopo di allontanare l’uomo dai vizi tramite la loro rappresentazione caricaturale. Inoltre, proprio la traduzione latina della novella di Griselda del Petrarca permise al “Decamerone” di entrare nel corpus letterario al quale gli umanisti fecero poi riferimento nella composizione delle loro novelle.

Lingua: Francese
Pag. 55-78
Etichette: Umanesimo, Romanzo, Novella, Petrarca Francesco, Boccaccio Giovanni, Trecento, Decamerone,

Autore/i articolo: PATRIZIA DE CAPITANI
Titolo articolo: Le rôle de la nouvelle dans la refondation du roman chevaleresque: le cas de “L’Inamoramento de Orlando” de Matteo Maria Boiardo

Osservando i romanzi cavallereschi italiani del XV e XVI secolo, occorre notare la loro attitudine ad includere le novelle nella propria struttura. Prima della nascita dei dibattiti sull’unità d’azione e dei rapporti che necessariamente legavano le digressioni all’azione principale, il Boiardo seppe integrare, grazie alla sua maestria dell’intreccio, le novelle alla struttura del romanzo conservandone l’autonomia narrativa. Inoltre, nota l’autrice, nelle novelle del Boiardo la voce del narratore si lascia percepire attraverso l’uso che viene fatto delle fonti novellistiche. Accostando, occultando o travestendo le fonti più diverse, il narratore trasmette discretamente il proprio punto di vista sulle tematiche cavalleresche e cortesi, al centro delle novelle integrate nel suo romanzo.

Lingua: Francese
Pag. 81-114
Etichette: Letteratura cavalleresca, Romanzo, Novella, Boiardo Matteo Maria, Rinascimento, Quattrocento,

Autore/i articolo: GIUSEPPE SANGIRARDI
Titolo articolo: Les nouvelles du “Roland furieux”

Innanzitutto, l’integrazione delle novelle nella struttura dei romanzi cavallereschi del XV e XVI secolo, un merito tradizionalmente attribuito a Boiardo, risale ai grandi cicli in prosa d’oïl del XIII secolo, come il “Guiron le courtois”. Seguendo in ciò la destrezza del Boiardo nell’intrecciare romanzo e novella, nell’ “Orlando furioso” l’Ariosto riprende il modello della novella decameroniana per trasformarlo in un racconto autobiografico emesso da un ‘narratore elegiaco’, che non si perita a divertire né a fornire la morale ma che vuole innanzitutto esprimere la propria sofferenza. L’incontro tra il narratore della novella e un personaggio del romanzo, articola così la coesistenza delle due voci, una infantile e l’altra adulta, con le quali gioca incessantemente la struttura del romanzo d’Ariosto.

Lingua: Francese
Pag. 115-128
Etichette: Letteratura cavalleresca, Novella, Romanzo, Letteratura provenzale, Letteratura Medievale, Boiardo Matteo, Maria, Ariosto Ludovico, Quattrocento, Cinquecento, Orlando furioso,

Autore/i articolo: CÉCILE TERREAUX-SCOTTO
Titolo articolo: Les nouvelles dans la “Vita” de Benvenuto Cellini: la construction d’un roman personnel

L’interazione tra la novella e il romanzo influenza la dimensione della soggettività, cioè della relazione tra narratore e narrazione, da cui prende abbrivio l’originalità dell’opera letteraria. Cellini, che rivendicava il proprio statuto d’artista nella società fiorentina del XVI secolo, sfrutta così la tradizione della novella nel proprio racconto autobiografico per suscitare un’auto-rappresentazione valorizzante di se stesso e l’ammirazione del lettore. La novella permette infatti l’emergere della soggettività eccezionale di una persona che non si costruisce sull’introspezione ma, al contrario, sull’azione, quindi sul fondamento stesso e il carattere specifico della novella. Lungo queste considerazioni, l’autrice sottolinea l’importanza del contributo dato da questo genere alla nascita del ‘romanzo personale’ di Cellini e in generale dell’autobiografia rinascimentale.

Lingua: Francese
Pag. 129-155
Etichette: Novella, Romanzo, Cellini Benvenuto, Umanesimo, Autobiografia, Rinascimento, Cinquecento,

Autore/i articolo: JEAN-YVES VIALLETON
Titolo articolo: La nouvelle diffamatoire dans la France de l’âge classique: le cas particulier de “La Vie de Monsieur l’abbé de Choisy”

La novella diffamatoria che fiorisce in Francia nell’epoca classica offre un esempio particolarmente significativo dei rapporti tra realtà e finzione nella letteratura. I ‘diffamatori’ si difendono infatti dagli attacchi dei novellisti ‘ufficiali’ proprio pretendendo un contenuto maggiore di verità nelle proprie opere, che rivelano il lato oscuro delle persone denunciate, un lato considerato indubbiamente ‘più vero’ di quello pubblico. L’autore analizza un caso estremo di novella diffamatoria (“La vie de Monsieur l’abbé de Choisy”), dove il narratore abolisce il personaggio reale per adottare un personaggio fittizio, frutto della propria immaginazione, che obbedisce a un disegno politico. Con questo tipo di novelle, dove il narratore si concede maggiori spazi di libertà rispetto ai fatti storici, nasceva il romanzo moderno che, annota l’autore, si emancipava definitivamente dall’epopea.

Lingua: Francese
Pag. 159-180
Etichette: Novella, Classicismo, Romanzo,

Autore/i articolo: FRANÇOIS GENTON
Titolo articolo: Goethe, le roman et la nouvelle: le cas des “Affinités électives”

Se Charles Sorel opponeva il romanzo breve, la novella, al romanzo fiume in più tomi che nella seconda metà dei XVII secolo iniziava a annoiare i lettori, se un secolo e mezzo più tardi F. Schlegel definiva la novella come il prodotto della tensione tra la soggettività dell’autore e l’oggettività del racconto, dove il contenuto è meno importante della forma, Goethe definisce nel 1827 la novella come un evento inaudito, per sottolineare così il carattere di soggettività e originalità della novella boccaccesca, una peculiarità che si è consolidata lungo i secoli di pratica narrativa. L’autore nota inoltre che Goethe inserisce una novella nelle “Affinità elettive” per mostrare come la forma breve s’intoni maggiormente ai cambiamenti socio-economici della nuova era, dove la giovane nazione tedesca è chiamata ad assumere un ruolo maggiore.

Lingua: Francese
Pag. 181-191
Etichette: Romanzo, Novella, Goethe Johann Wolfgang von, Ottocento, Sorel Charles, Schlegel Friedrich,