Le riviste sostenitrici
Cahiers d’études italiennes | 2005 | N. 4
Anno 2005 – N. 4
A cura di Claudio Chiancone
Titolo articolo: Présentation
Viene presentato il nuovo numero della rivista, uscito a celebrazione del settecentenario della nascita del Petrarca e che raccoglie i testi degli interventi del convegno “Pétrarque et le pétrarquisme”, tenutosi all’Université Stendhal ed all’Istituto Italiano di Cultura di Grenoble il 2 dicembre 2004. L’autore mette in rilievo come negli ultimi vent’anni il concetto di “petrarchismo”, considerato abitualmente come sterile imitazione del modello petrarchesco, abbia ricevuto nuova linfa grazie agli studi intertestuali ad esso applicati; studi che hanno permesso di identificare non solo le fonti letterarie, ma anche le modalità e le finalità della riscrittura petrarchesca.
Lingua: FrancesePag. 5-8
Etichette: Letteratura, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: “Canzoniere”: le jeu de la construction
Il “Canzoniere” di Petrarca è nato da un trentennale, pazientissimo lavoro di assemblamento di pezzi distinti (questo il significato letterale del famoso titolo latino “Rerum vulgarium fragmenta”), spesso riveduti e corretti, come un gigantesco puzzle letterario. L’autrice analizza la struttura complessiva della raccolta petrarchesca e i numerosi riferimenti interni ai testi, che rappresentano l’ossatura e il sistema coerente di ordinamento dei componimenti, ed identifica come temi conduttori della raccolta da un lato il “lavoro su se stesso” dell’autore, al fine di conoscere meglio se stesso e la propria interiorità; dall’altro il “lavoro sulla poesia”, attraverso il quale Petrarca completa, anno dopo anno, riscrittura dopo riscrittura, il proprio lavoro di riscoperta della memoria e di costruzione del proprio Io.
Lingua: FrancesePag. 9-17
Etichette: Letteratura, Trecento,
Titolo articolo: Citations et sources antiques dans le “Secretum” de Pétrarque (prologue et livre I)
Nel “Secretum” Petrarca, seguendo il modello di Sant’Agostino, ha sviscerato la propria doppia tormentata natura di classicista e di credente, e portato alla luce tale profondo dissidio interiore. L’articolo mette in rilievo le fonti classiche latine cui il Petrarca, avidissimo lettore di autori classici, ha attinto linguisticamente per la stesura del primo libro del “Secretum”. Ne emerge che le numerose citazioni, volontarie e involontarie, rimandano principalmente a Virgilio, Seneca, Cicerone, Ovidio e Orazio, ma anche a Properzio e Stazio.
Lingua: FrancesePag. 19-32
Etichette: Letteratura, Trecento,
Titolo articolo: La nouvelle de Griselda et les “Seniles” de Pétrarque
La storia della paziente Griselda, di probabili lontane origini folkloristiche, deve la sua fortuna a Boccaccio che per primo la rese celebre, ed alla traduzione latina che Petrarca ne fece. L’articolo mette in evidenza il singolare parallelismo novellistico-epistolare delle due versioni della novella, che in Boccaccio chiude il “Decameron”, ed in Petrarca la raccolta delle “Seniles”. Vien fatto quindi notare come epistola e narrativa siano due generi letterari assai prossimi, traendo entrambi la propria ragion d’essere dalla comunicazione e diffusione orale. Viene infine compiuta un’analisi sulla probabile interpretazione allegorica della novella, che già ai primi lettori parve eccessivamente inverosimile, e che la critica odierna tende a considerare come “anti-novella”, raccogliendo in sé elementi fiabeschi, cortesi ed agiografici.
Lingua: FrancesePag. 33-49
Etichette: Letteratura, Trecento,
Titolo articolo: La première expérience poétique de Lodovico Dolce. Un exemple de réécriture pétrarquiste
La lunga carriera di Lodovico Dolce inizia nel 1532, anno di pubblicazione de “Il sogno del Parnaso”: si tratta di un poemetto di 463 versi in cui l’autore-editore veneziano raccontava allegoricamente la sua iniziazione all’arte poetica, inserendosi in un genere letterario, quello della visione-trionfo, inaugurato e reso celebre dalla “Comedia” dantesca e dai “Trionfi” di Petrarca. L’articolo analizza appunto i numerosi echi e rimandi al poema allegorico petrarchesco, particolarmente evidenti nelle descrizioni e “carrellate” di personaggi celebri: qui si notano non solo riprese più o meno evidenti, ma a volte veri e propri calchi stilistici, espediente con cui Dolce volle affermare all’Italia letteraria la propria incondizionata adesione al petrarchismo.
Lingua: FrancesePag. 51-72
Etichette: Letteratura, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: La mémoire du “Canzoniere” dans les “Rime” de Michel-Ange
Indubbiamente le “Rime” di Michelangelo contengono accenti e metafore, forme stilistiche e strutture metriche che riportano al Petrarca dei “Rerum vulgarium fragmenta”. L’articolo compie una dettagliata analisi di tutti gli elementi petrarcheschi contenuti nei versi di Michelangelo, passando al vaglio i nuclei tematici comuni ai due autori (erotismo, spiritualismo, neoplatonismo, autobiografia) e valutando di volta in volta se si tratti di imitazione voluta, di residuo mnemonico o di vera e propria presa di distanza dal grande archetipo; e se dietro ad ogni eco petrarchesca sia da individuare una pura e semplice abitudine stilistica, o se siano il frutto di una simpatia affettiva, di una sottile intesa psicologica.
Lingua: FrancesePag. 73-98
Etichette: Letteratura, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: Le Pétrarque des antipétrarquistes français des années 1550. L’amour pris au tragique
Come osservato già dal Vianey nel 1909, la moda petrarchista nella Francia del XVI secolo non fu stata solo imitazione: talvolta ben più di questo. Essa dovette molto, infatti, non solo al Petrarca, ma anche ad autori più recenti quali l’Ariosto (si veda l'”Olive” di Du Bellay); ed anzi nella Francia di metà Cinquecento si ebbe persino una moda “antipetrarchesca” (si vedano i versi del Ronsard in cui l’amore di una donna casta e crudele è rifiutato, o in cui è contestata la freddezza sentimentale dei petrarchisti tradizionali). Petrarca fu insomma non un modello da imitare, ma più che altro un costante punto di riferimento a cui avvicinarsi o da cui tenersi prudentemente lontani; e non il Cantore di Laura, ma i suoi freddi imitatori furono il bersaglio delle critiche dei poeti della seconda generazione petrarchista francese.
Lingua: FrancesePag. 99-115
Etichette: Letteratura, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: Le “pauvre Pétrarque” dans la réflexion poétique de France Preseren. Contribution à l’histoire du pétrarquisme dans les littératures slaves
Nella letteratura slovena, l’influsso del Petrarca si è fatto sentire relativamente tardi rispetto alle altre letterature europee, ed è solo col poeta romantico France Preseren (1800-1849) che è entrato a pieno titolo nella cultura nazionale. Le prime traduzioni di Petrarca in Sloveno, poi, si sono avute solo all’inizio del Novecento. L’articolo prende in analisi l’attività letteraria dei due soli autori romantici sloveni, Preseren e Cop, mostrando come la loro opera di modernizzazione della cultura slovena, e di suo adattamento alle grandi culture europee, sia passata anche attraverso motivi petrarcheschi: si pensi alla loro lettura privata del Petrarca, ampiamente testimoniata, all’introduzione del sonetto nella letteratura patria, ed all’uso stesso di petrarchismi tematico-stilistici nelle poesie originali del Preseren.
Lingua: FrancesePag. 117-127
Etichette: Letteratura, Trecento, Ottocento, Novecento,