Le riviste sostenitrici
Cahiers d’études italiennes | 2004 | N. 2
Anno 2004 – N. 2
A cura di Claudio Chiancone
Titolo articolo: La persuasion
A partire dagli anni Sessanta gli studi letterari sono stati caratterizzati dalla riscoperta della retorica, rivalutata proprio in virtù del suo ruolo di teoria del testo come atto comunicativo e come arte della persuasione. L’autore presenta il fascicolo della rivista sottolineando come tutti gli interventi in esso contenuti compiano un’analisi minuziosa di testi medievali e rinascimentali, e delle tecniche persuasive in essi utilizzate.
Lingua: ItalianoEtichette: Letteratura, Trecento, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: L’Elegia di Madonna Fiammetta. Le jeu polyphonique du discours persuasif
Scritta tra il 1343 e il 1344, l’ “Elegia di Madonna Fiammetta” si riallaccia alla tradizione delle “Heroides” di Ovidio poiché racconta lo strazio di una donna abbandonata, che sente che non rivedrà più l’amato. L’articolo prende in esame le modalità e tecniche retorico-persuasive del discorso di Fiammetta, ed analizza minutamente i capitoli e le parti, dialogiche e di soliloquio, in cui tale discorso si articola. Sono inoltre considerate le numerose fonti classiche da cui il Boccaccio ha attinto, da Seneca a Ovidio, da Orazio a Virgilio fino a Boezio.
Lingua: FrancesePag. 11-39
Etichette: Letteratura, Trecento, Elegia,
Titolo articolo: La persuasion politique chez Pétrarque
Il Petrarca ebbe sempre piena consapevolezza del valore delle parole recitate in pubblico e della loro forza persuasiva. Egli concepì l’eloquenza come strumento morale, per lottare contro la depravazione e la corruzione, come un tesoro di cui l’uomo saggio può avvalersi per combattere la sua battaglia civile. L’espediente retorico da lui prediletto fu quello dell’exemplum: un episodio o aneddoto esemplare tratto dalla storia antica era assunto a valido baluardo retorico, e garante di forza persuasiva al discorso. Petrarca fa largo uso di exempla, ad esempio, nell’ultimo libro delle Familiares, dirette agli antichi, e nelle epistole politiche dirette all’imperatore Carlo IV ed al tribuno Cola di Rienzo.
Lingua: FrancesePag. 41-62
Etichette: Letteratura, Trecento, Retorica, Eloquenza,
Titolo articolo: Fondement de la persuasion et quête d’autorité chez Catherine de Sienne
Scritte tra il 1376 e il 1380, le ventitré lettere che Caterina da Siena indirizza ai papi del tempo interessano un periodo agitato della storia della Chiesa, compreso tra dagli esordi della guerra degli Otto Santi ai primi anni dello scisma d’Occidente. Tali missive rappresentano una notevole prova di audacia da parte di una donna d’estrazione borghese, benché già nei secoli passati la cristianità avesse visto figure femminili rivolgersi direttamente ai grandi del loro tempo (Brigida di Svezia, tra le altre). L’articolo ripercorre la biografia di Caterina e la storia della redazione delle sue celebri opere devote e del suo epistolario; redazione resa possibile grazie ad una profonda conoscenza, da parte dell’autrice, di tradizioni orali relative alle principali ‘auctoritas’ ed ‘exempla’, e certo grazie all’aiuto ed all’intervento di segretari, discepoli ed editori.
Lingua: FrancesePag. 63-88
Etichette: Letteratura, Trecento,
Titolo articolo: “Mon dire est un faire”. L’art de persuader dans les sermons politiques de Savonarole
A partire dal dicembre 1494, Savonarola da semplice predicatore divenne consigliere politico della città di Firenze, e come tale propose una serie di riforme politiche, sociali e morali. In questa nuova veste, egli diede sfoggio ad un’oratoria animata da un netto rifiuto degli artifici retorici dei predicatori precedenti, quasi dei poeti che (a suo dire) avevano voluto far sfoggio della propria arte più che istruire il popolo. L’articolo prende in considerazione i discorsi politici del Savonarola pronunciati tra il 1° novembre 1494 e il 18 marzo 1498, analizzando i temi salienti (quali la costante condanna dell’artificio poetico e della falsità dei racconti dei poeti), le tecniche retoriche (metafore, allegorie ed exempla), tutte imperniate sulla convinzione che solo la semplicità del linguaggio puo’ avere la meglio sulla bellezza superficiale, ed garantire quindi il trionfo della fede.
Lingua: FrancesePag. 89-117
Etichette: Letteratura, Religione, Quattrocento,
Titolo articolo: I meccanismi della divina persuasione. Appunti sul funzionamento strutturale del discorso esegetico in un testo religioso dell’inizio del XVI secolo.
Nel campo dell’esegesi biblica, la metodologia della persuasione si è progressivamente sviluppata ed arricchita attorno ad uno strumento intellettuale prezioso di esegesi quale la glossa. L’articolo presenta una raccolta di glosse bibliche, le “Moral postille”, stampate nei margini di un’edizione tradotta della Bibbia edita a Venezia da Lazaro Soardi e Bernardino Benali nel 1517. Ne vengono analizzati il contesto storico-religioso e le strutture profonde, organizzate in un coerente processo persuasivo che induce il lettore a ritrovare nel testo biblico tutto l’insegnamento di secoli e secoli di tradizione esegetica.
Lingua: ItalianoPag. 119-129
Etichette: Letteratura, Cinquecento, Religione,
Titolo articolo: De l’art de persuader à l’art de bien juger et de bien dire. La rhétorique chez Sperone Speroni
Il padovano Sperone Speroni (1500-1588) ha espresso in varie opere le sue idee sulla retorica, e soprattutto sul ruolo, la natura e la funzione di quest’arte nella vita culturale del suo tempo. Lo Speroni mostra grande attenzione al problema della distinzione tra retorica e filosofia, ed alle tecniche e modalità stilistiche di persuasione del pubblico. Questo, svolgendo ad esempio interessanti considerazioni in margine al ‘movere’ e ‘delectare’ ciceroniano, o condannando in maniera chiara l’imitazione servile di un solo modello letterario-oratorio antico, e suggerendo allo stesso tempo degli artifici stilistici quali l’ ‘amplificatio’, che permettono di ottenere maggior persuasione pur nel rispetto generale della verità.
Lingua: FrancesePag. 131-159
Etichette: Letteratura, Retorica,
Titolo articolo: Dire l’amour selon Léon l’Hébreu
I “Dialoghi d’Amore” di Leone Ebreo appaiono come un testo insolito di passione amorosa: l’eroina del libro, Sofia, non sembra lasciarsi minimamente commuovere dal discorso del suo uomo, Filone; si ha insomma l’impressione di trovarsi di fronte a dialoghi senza conclusione e ad una storia d’amore senza uscita. L’autore in realtà, volendo conciliare tradizione biblica e platonismo, linguaggio classico e simbologia dell’Antico Testamento, ha voluto proporre una concezione dell’amore nutrita di ambizioni più alte, metafisiche, e che possano spiegare meglio non solo la realtà terrena, ma anche quella spirituale, e chiarire il rapporto Dio-Uomo.
Lingua: FrancesePag. 161-202
Etichette: Letteratura, Amore, Quattrocento,