Antologia Vieusseux | 2019 | N. 74

L’Editoriale ricorda il centenario della nascita di Stefano D’Arrigo, autore di “Horcynus Orca”, un romanzo che alla sua uscita, nel 1975, divise il pubblico della critica e dei lettori.
Il Direttore della rivista auspica che da parte degli studiosi si rinnovi l’interesse per lo scrittore le cui carte sono conservate dal 1985 presso l’Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” del Gabinetto Vieusseux.

La ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della nascita di Maksim Gor’kij offre alla studiosa l’occasione di ripercorrere le tappe della eccezionale fortuna in Italia del romanziere nei primi decenni del Novecento. Il “Libro dei prestiti” del Gabinetto Vieusseux consente, infatti, di rintracciare sia il numero delle opere di Gor’kij presenti nella Biblioteca dell’Istituto fiorentino, sia i nomi dei lettori tra i quali spicca un giovanissimo Prezzolini. La seconda parte del saggio si sofferma sul rapporto dello scrittore russo con due lettori d’eccezione, Ugo Ojetti e Mario Puccini, che dedicarono a Gor’kij studi e recensioni.

Il contributo,che prende le mosse dalla tesi di laurea magistrale dell’Autrice, sottolinea i meriti del lavoro di Elisabetta Fadda che nel 2013 richiamò l’attenzione degli studiosi su Carlo Adolfo Schatter, pittore morto nel 1958 a Firenze e, nel tempo, progressivamente dimenticato. Il “recupero” di tale figura consente di fare luce anche su quel mondo fiorentino (che la studiosa definisce “alternativo”), intriso di spiritualismo, rimasto sepolto dalla politica culturale fascista. Alla Scuola Libera del Nudo Schlatter entrò in contatto con Ardengo Soffici e con Raoul Dal Molin Ferenzona con il quale strinse un intenso rapporto di amicizia. Dopo la morte della moglie – Emma Moni – e la conseguente crisi esistenziale e spirituale, Schlatter si avvicinò alla teosofia, senza trascurare la scrittura, accompagnata anche da xilografie, come nel caso de “I Quaderni dello Scorpione” , una raccolta di sette fascicoli corredati da incisioni (alcune delle quali riprodotte all’interno del saggio).

Il saggio dà conto di un corpus di diciannove, tra lettere e cartoline, inviate da Diego Valeri a Paolo Arcari e custodite presso la Biblioteca Civica di Tirano. I documenti, che abbracciano un arco temporale di trent’anni (dal 1915 al 1945), consentono di illuminare aspetti poco noti del rapporto umano e professionale dei due letterati. In appendice viene pubblicata la tavola delle lettere conservate presso il Fondo Arcari.

Vengono qui riportati i testi di Adele Dei ed Anna Dolfi letti in occasione della presentazione – tenutasi presso la Sala Ferri il 19 marzo 2019 – del libro di Giorgio Caproni “Taccuino dello svagato”, a cura di Alessandro Ferraro (passigli, 2018).