Antologia Vieusseux | 2011 | N. 49-50

Nella “Premessa” Gloria Manghetti fa il punto sui contributi offerti dai documenti del Gabinetto Vieusseux, grazie anche al processo di digitalizzazione avviato negli ultimi due decenni, alla ricostruzione di tasselli importanti per la storia culturale non solo italiana ma europea. Presenta quindi gli Atti della Giornata di studio “Libri e lettori verso l’Italia unita: dalle fonti del Gabinetto Vieusseux 1820-1870” (22 aprile 2010) raccolti nel presente volume.

Chiara Silla, a nome della Amministrazione regionale, saluta con favore la pubblicazione digitalizzata del “Libro dei soci” del Gabinetto Vieusseux, frutto della collaborazione tra il prestigioso Istituto culturale fiorentino e la Regione Toscana.

Ad apertura del volume che raccoglie gli Atti della Giornata di studio “Libri e lettori verso l’ Italia unita: dalle fonti del Gabinetto Vieusseux 1820-70″ troviamo un ampio intervento di Daniel Roche che mira a una ricostruzione dei ‘luoghi della socialità” tra Seicento e Settecento.

L’intervento di Laura Desideri inquadra nella temperie storico-culturale del tempo l’istituzione dello ‘stabilimento’ di lettura da parte di Giovan Pietro Vieusseux, sorto nel 1819, alla luce anche dello scambio di vedute intercorso tra lo stesso Vieusseux e l’amico Sismondi che invitava a una certa prudenza, specie nella proposta dei periodici offerti in lettura. La studiosa si sofferma sulle enorme potenzialità documentaristica offerta dai registri di vario genere (dei soci, dei prestiti) custoditi presso il Vieusseux.

L’intervento di Monica Pacini parte dal paziente e capillare lavoro di trascrizione dei 23 volumi (150 mila abbonamenti) del “Libro dei soci” del Vieusseux (1820-1926) e, aiutandosi anche dall’incrocio con le diverse mappe della città (nel 1820, nel 1852 e nel 1870), prova a tracciare un primo identikit, per categorie, dei flussi di lettori-viaggiatori approdati a Firenze e al Gabinetto fino agli anni immediatamente successivi all’Unità.

L’intento che si propone la studiosa nel suo intervento è di esaminare se ci sia stato un cambiamento nella politica degli acquisti nel passaggio della gestione del Gabinetto dalle mani del suo fondatore a quello del suo nipote e successore, Eugenio. Basandosi sul documento fondamentale del “libro matricola”, che registra le acquisizioni della biblioteca sin dai suoi inizi, la studiosa si sofferma, in particolare, sull’analisi dei dati ricavabili dagli anni 1863 (ultimo della gestione di Giovan Pietro) e 1871 (il primo in cui Firenze perde il suo riuolo di capitale del nuovo Regno).

Partendo dal “Copialettere”, altra importante fonte documentaria offerta dal Gabinetto Vieusseux, e dal lavoro di indicizzazione tematica diretto da Maurizio Bossi (per ora fino all’anno 1840) della corrispondenza tenuta da Vieusseux con vari corrispondenti, italiani e no, la studiosa tenta una prima ricostruzione del ruolo centrale svolto dal fondatore dell’Istituto nella costruzione di una rete commericale del libro.

Una particolare ricostruzione del ruolo svolto da biblioteche e Gabinetti di lettura nel tessuto culturale e sociale ottocentesco ci viene dall’intervento di Chiara De Vecchis che si sofferma sulle informazioni desumibili dalle guide turistiche del tempo della città di Firenze.

In appendice, in senso reale e figurato, al discorso relativo all’Istituto Vieusseux, viene qui proposto uno studio, corredato da documentazione fotografica, su Fanny Hombert, una ‘imprenditrice’ attiva nel settore alberghiero fiorentino negli stessi anni che videro l’avvio delle attività del Gabinetto e legata allo stesso in quanto molto spesso ospite dei forestieri che frequentavano le sale di Palazzo Buondelmonti.

All’interno della Tavola rotonda si esplorano ed approfondiscono le tematiche emerse nel corso della Giornata di studio. Renato Pasta esamina il ruolo del Gabinetto di lettura all’interno della realtà europea.

All’interno della Tavola rotonda si esplorano ed approfondiscono le tematiche emerse nel corso della Giornata di studio. Simonetta Soldani si sofferma sulla particolarità del Vieusseux all’interno della realtà fiorentina.

L’intervento di Albergoni all’interno della Tavola rotonda parte dalla prospettiva milanese e dalla presenza dei Gabinetti di lettura nell’età della Restaurazione.

Il contributo dato da Harris all’interno della Tavola rotonda richiama l’attenzione sulla particolare figura del visitatore della città di Firenze che rappresentava, “per definizione”, anche un lettore. Si sofferma poi su un esemplare vademecum di viaggio (prima dell’avvento delle ferrovie) rappresentato dal lavoro di Madame de Genlis, “Manuel du voyageur”.

Viene riprodotto il primo “Elenco dei giornali scientifici e letterari”, stampato all’atto dell’apertura del Gabinetto Vieusseux. Segue la riproduzione fotografica della copertina, della seconda e della terza di copertina di “Antologia”, a. I, n. VI, giugno 1821. Infine viene pubblicato l’elenco dei libri presenti stampato sulla seconda e terza di copertina del suddetto numero di “Antologia” corredato di indicazioni bibliografiche.