Antologia Vieusseux | 2010 | N. 48

L’Editoriale richiama l’attenzione su “Sorie della storia del mondo”, di Laura Cantoni Orvieto, di cui ricorre nel 2011 il centenario della prima edizione. Il Direttore parla delle diverse iniziative organizzate per l’occasione, sia dalla casa editrice Giunti – proprietaria della maggior parte dei diritti d’autore – sia dal Vieusseux che rilancia il Premio Laura Orvieto (istituito nel 1953) di concerto con l’Associazione librerie indipendenti per ragazzi.

Viene qui pubblicato per la prima volta un gruppo scelto di 16 lettere (su un “corpus” di 54), indirizzate da Daniello Berlinghieri ad Anna Martini. Selezionate sulla scorta del tema – l’approccio di Berlinghieri alla città di Vienna e al Congresso – le lettere qui riportate, che vanno dal settembre del 1814 all’aprile dell’anno successivo, costituiscono un’importante testimonianza d’epoca di interessante valore biografico, storico e culturale.

Il saggio opera una ricostruzione del viaggio in Italia condotto nel 1846 dalla zarina Aleksandra Fëodorovna. Prendendo in esame l’enorme mole di materiale documentario rappresentato dai dispacci di polizia, rimasti sinora inediti e scarsamenti utilizzati in questo tipo di ricerche, lo studioso ricompone un minuzioso affresco del soggiorno della zarina in Toscana, mettendo in rilievo il rapporto, alquanto ‘misurato’, con i Granduchi – che pure ricevettero un ‘ritorno d’immagine’ dall’aver ospitato nella loro terra una visitatrice tanto illustre – nonché la vita sociale e mondana della zarina e dal suo seguito in quella circostanza.

Attraverso un’articolata rassegna della stampa periodica dell’epoca (britannica, statunitense e francese), dalle angolature non molto benevole, il saggio riporta alla luce la figura di Sidney Sonnino e la politica italiana negli anni a ridosso della prima guerra mondiale.

Il saggio mette in rilievo il duraturo rapporto tra Corrado Alvaro e il suo editore, Valentino Bompiani, un rapporto costruito su una profonda intesa e, per dir così, ‘proseguito’ anche dopo la morte dell scrittore. Bompiani, infatti, tenne sempre in vita la memoria di Alvaro anche attraverso le pubblicazioni e nel suo volume “Via privata” del 1973 dedicò un intero corposo capitolo ad Alvaro (“Stai come chi ha vinto”) in cui trovò posto anche il ritratto femminile di una vedova dietro cui si adombra la figura di Laura Babini Alvaro.

Una volta conclusa la scuola superiore in patria, il poeta romeno Dragoş Vrânceanu si iscrisse all’Università di Firenze, città che amò molto e in cui ebbe modo di formarsi molte solide amicizie come quella, durata poi tutta la vita, con il poeta Carlo Bo. Pur tornato in Romania dopo la laurea, l’Italia rimase un punto di riferimento importante per Vrânceanu che ebbe successivamente modo di soggiornare a lungo a Milano e a Urbino. Il legame con Firenze rimase, però, intatto e, in qualche modo, il cerchio venne chiuso dal Gabinetto Vieusseux che ospitò le ultime conferenze di Vrânceanu nonché la commemorazione ufficiale nel 1978.
Il saggio è corredato da riproduzioni fotografiche di documenti e da un’appendice con cenni bio-bibliografici sul poeta.

Introdotte da un ricordo di Graziella Chiarcossi, nipote di Susanna Colussi (madre di Pier Paolo Pasolini), vengono qui riprodotte alcune pagine relative a un inedito manoscritto in cui vengono rievocate dalla Colussi memorie familiari.

Associato alle pagine di Graziella Chiarcossi si apre il ricordo di Nico Naldini che rievoca la figura di Susanna Colussi, sorella di sua madre.