Antologia Vieusseux | 2004 | N. 30

Il direttore della rivista presenta il volume monografico che raccoglie gli Atti del Convegno di Studi tenutosi il 20 aprile 2004 e dedicato, nel centenario della nascita, ad Alessandro Bonsanti, direttore per un quarantennio del prestigioso Gabinetto Vieusseux.

Il testo ripercorre le tappe più significative della presenza di Bonsanti alla direzione del Gabinetto Vieusseux. In particolare si sofferma sui complessi rapporti con la politica e sul peso avuto da Barsanti nella ridefinizione di un ruolo – quello di direttore del prestigioso Istituto fiorentino – che venne formalmente riconosciuto nello Statuto solo nel 1979.

Nel tracciare un profilo del direttore di “Solaria” e “Letteratura”, Giorgio Luti ci restituisce alcuni tratti profondamente umani di Alessandro Bonsanti attraverso il ricordo – breve ma illuminante – di alcuni episodi relativi ai rapporti dello stesso Bonsanti con Vittorini, Carocci, De Robertis.

Il testo di Cremante pone in rilievo la lungimiranza di Bonsanti che ebbe il merito – a ridosso della fondazione dell’archivio pavese di Maria Corti – di costituire presso l’Istituto da lui diretto, quell’Archivio Contemporaneo che porta il suo nome.L’interesse di Bonsanti, tuttavia, sottolinea Cremante, non si limitò alle carte contemporanee ma si spinse all’indietro, fino all’amato Ottocento.

Il testo ricostruisce lo scenario storico-culturale entro il quale si inserì, intorno agli anni Settanta dell’Ottocento, l’iniziativa di Bonsanti di far nascere, all’interno del Gabinetto Vieussex,un Centro Romantico (che vide di fatto la luce nel 1979).Sullo sfondo la convinzione che quel primo Ottocento fosse stato, in Italia come nel restro dell’Europa, “un modo di legare la cultura della politica, la letteratura alla vita”.

Viene presa in esame la produzione narrativa di Alessandro Bonsanti che si snoda nell’arco di circa un cinquantennio (dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento) e che è rimasta nel tempo pressoché inesplorata dalla critica.

Il testo si sofferma su un aspetto generalmente meno esplorato della personalità di Bonsanti, cioè la sua attività di bibliotecario. Vengono ricordati alcuni aneddoti e richiamato, in particolare, un documento “di servizio”, dettato dallo stesso Bonsanti durante gli anni della sua direzione del Gabinetto Vieusseux. Nell’opuscolo “Criteri generali di ordinamento e iter del documento e del libro presso l’Archivio Contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux” si esprime, infatti, la straordinaria intelligenza e lungimiranza di Bonsanti nel sostenere la più completa integrazione fra documenti, carte e libri.

Vengono ripercorse le motivazioni e le tappe più significative dell’iter che portò Bonsanti a riprendere nel 1966, con il nome di “Antologia Vieusseux”,la pubblicazione della rivista fondata dal Vieusseux, con l’intento di reuperare l’originale vocazione culturale dell’Istituto. In particolare viene ricordato l’indirizzo impresso al periodico dalla direzione bonsantiana durante il difficile momento dell’alluvione di Firenze.

In questa sezione viene ospitato un cospicuo numero di testimonianze che mettono in luce aspetti diversi della poliedrica attività di Alessandro Bonsanti.

Nell’ultima parte del volume troviamo, articolata in diverse sottosezioni, un’appendice in cui vengono riportati i testi introduttivi e le didascalie contenute nell’opuscolo di accompagnamento alla mostra documentaria dedicata all’attività di Bonsanti direttore del Gabinetto Vieusseux (Firenze 20 aprile-20 giugno 2004). Nella seconda parte di questa stessa appendice viene proposto un nucleo di sei corrispondenze tra Bonsanti e alcuni amici e collaboratori.