Le riviste sostenitrici
Annali della Fondazione Verga | 2019 | N. 12
Anno 2019 – N. 12
A cura di Daria Motta
Titolo articolo: Capuana, Richet e la suggestione
Per Luigi Capuana, la «dualità di coscienza» e le «intermittenze della personalità
» tipiche della trance spiritica rappresentano un fenomeno di sdoppiamento
psichico e di «suggestione allucinatoria» che si verifica con gradi diversi d’intensità
sia nella creazione artistica che nella psicopatologia dei sentimenti. Attraverso
la lettura di Charles richet, Capuana teorizza la preminenza della creazione
artistica nell’esplorazione delle «misteriose profondità dell’incoscienza»: nei suoi
racconti e romanzi non vi è un semplice riutilizzo delle ideologie scientifiche, ma
l’ambizione e quasi la sfida di fare dell’invenzione narrativa un campo intermedio
e unificante tra scienza, arte, filosofia, medicina, psicologia, fenomeni spiritici
e congetture sul possibile e sull’ignoto.
Pag. 7-27
Etichette: Filologia dei testi a stampa, Naturalismo, Occultismo, Romanzo, Scienza, Verismo, Visione, XIX secolo,
Titolo articolo: «Ma sarà l’opera di quello scrittore»: voci e temi nel dibattito sulla lingua nella Milano pre-verghiana (1865-1871). Primi sondaggi.
Il saggio offre un primo specimen dei risultati di una più ampia ricerca bibliografica
estesa ai periodici milanesi della seconda metà dell’ottocento. Considerando
gli anni che precedono l’arrivo di Giovanni Verga a Milano, nel contributo si portano
alla luce alcuni interventi di tematica linguistica, che permettono di descrivere
il clima di discussione che dopo l’Unità si respira nella metropoli lombarda
e di ricostruire le tappe di una complessa ricerca di soluzioni espressive di cui lo
scrittore assorbirà istanze e propositi.
Pag. 29-62
Etichette: Commedia, Epistolario, Questione della lingua, Storia della lingua, Teatro, Unità d’Italia, XIX secolo, Alessandro Manzoni, Cletto Arrighi, Firenze, Milano
Titolo articolo: Luigi Gualdo «corridore a staffetta» nella «selva» di fine Ottocento
si disegna sin dagli agli anni Novanta dell’Ottocento lo scenario di un «male di
vivere» destinato a porsi come il “tema” di cui si alimentano, in una dialettica feconda
di crisi e rifondazioni, le più significative esperienze narrative del Novecento.
Le modalità con cui il conflittuale rapporto tra la «cognizione della realtà»
e l’«interna trama della coscienza» prende corpo in decadenza, l’ultimo romanzo
di Luigi Gualdo, edito nel 1892, annoverano lo scrittore tra i precursori di una
riconfigurazione cognitiva e inventiva.
Pag. 63-78
Etichette: Autocoscienza, Narrativa, Realismo, Romanzo, XIX secolo, XX secolo,
Titolo articolo: Inediti verghiani in lettere a Giulio Ricordi
In questo contributo vengono pubblicati dei brevi testi inediti contenuti in un
manipolo di lettere indirizzate da Verga a Giulio Ricordi tra la fine di gennaio e
l’inizio di febbraio del 1880. Dal ‘Fondo Ugo Ojetti’ degli Archivi della Galleria
Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma riemerge così, nei suoi
tratti salienti, la vicenda finora ignota della collaborazione di Verga al numero
unico di beneficenza “Milan-Milan”: tra i testi spicca in particolare il bozzetto in siciliano,
che apre una prima breccia nella visione – fino a oggi monolitica – dei
rapporti tra lo scrittore e il dialetto.
Pag. 79-99
Etichette: Aforisma, Dialetto, Epistolario, Inedito, XIX secolo, Luigi Capuana, Salvatore Farina, Ugo Ojetti,
Titolo articolo: Per un contributo all’ecdotica dei carteggi verghiani. Alcune considerazioni in margine al carteggio Verga-Capuana
La ricostruzione della fisionomia artistica e personale di Verga non può prescindere
dall’edizione delle lettere. Nel presente contributo, la riflessione sui criteri
editoriali – condotta anche attraverso l’analisi dei corpora epistolari di recente
pubblicazione – viene testata su uno dei luoghi più importanti: lo scambio di missive
tra verga e Capuana. Trattandosi di un documento principe dell’officina verista,
il carteggio deve pertanto essere restituito ai lettori in un’edizione filologicamente
affidabile e validamente commentata.
Pag. 101-118
Etichette: Carteggio, Ecdotica, Epistolario, Filologia, XIX secolo, Edouard Rod, Gino Raya,
Titolo articolo: Il carteggio Verga-Martini: notazioni linguistiche e culturali
Assumendo la lingua degli epistolari come caso di studio per la storicizzazione
dell’italiano, si è osservato il carteggio tra Giovanni Verga e Ferdinando Martini
per valutare le scelte linguistiche di due parlanti e scriventi colti nell’Italia postunitaria.
Lo spoglio linguistico abbraccia lettere edite e inedite, qui accluse, e si articola
sui livelli fonografemico, morfosintattico, lessicale e fraseologico. L’analisi
ha mostrato la differenza tra l’uso linguistico del toscano Martini, orientato verso
la medietà colloquiale e quello del siciliano Verga, ancora in bilico fra tradizione
e innovazione.
Pag. 119-164
Etichette: Carteggio, Epistolario, Filologia, Fonologia, Inedito, Lessico, Lingua italiana, Morfosintassi, XIX secolo, XX secolo,
Titolo articolo: Appunti sulle suggestioni naturaliste ne “Il marito di Elena”
Il contributo si propone di offrire alcuni spunti di riflessione sulla presenza dell’influenza
naturalista nel romanzo “Il marito di Elena” (1882), in particolare mettendo
in luce il rapporto tra i contenuti delle carte di un originario progetto rifiutato
e gli importanti modelli della scuola francese, un rapporto che coerentemente individua
un originale tentativo di collocazione del romanzo all’interno della ricerca
verghiana sulla “fisiologia dell’amore”.
Pag. 165-178
Etichette: Filologia, Intertestualità, Narrativa, Naturalismo, Romanzo, XIX secolo, Edmond De Goncourt, Emile Zola, Julés De Goncourt,
Titolo articolo: Matilde Serao, la “letterata viaggiante”. Storie di vita e di viaggi tra Napoli e il mondo sul finire dell’Ottocento
Il saggio ricostruisce le coordinate della scrittura odeporica di Matilde Serao, grazie
alla cui esperienza la letteratura di viaggio sul finire dell’Ottocento cominciò
finalmente anche in Italia a coinvolgere le donne. I suoi principali contributi sono
“Nel Paese di Gesù. Ricordi di un viaggio in Palestina” (1899), che racconta il viaggio in
terra santa compiuto dalla Serao nel 1893 quale inviata de «Il Mattino», e “Lettere
di una viaggiatrice” (1908), frutto di corrispondenze inviate al giornale dalla “letterata
viaggiante” e ibridato dall’aggiunta di lettere private all’amica duse e di pagine
diaristiche, rielaborate con gusto narrativo.
Pag. 179-196
Etichette: Giornalismo, Letteratura di viaggio, Letteratura epistolare, Viaggio, XIX secolo,
Titolo articolo: Le «novelle che si leggono di un soffio»: Matilde Serao e la letteratura educativa post-unitaria
Il contributo indaga l’apporto di Matilde Serao alla testualità modellizzante e alla
formazione di un canone di paraletteratura educativa che propagandava il ruolo
della donna nell’ambito del progetto di “nation building” nell’Italia post-unitaria. In
questo progetto l’editoria aveva una funzione fondamentale. Qui si studia il genere
della novella, nelle raccolte “Donna Paola” (1897), “Tre Donne” (1905) e “Cristina”
(1908), individuando le strategie linguistico-testuali e stilistiche adottate dalla Serao
ai fini dell’argomentazione formativa ed etico-didascalica.
Pag. 197-231
Etichette: Intertestualità, Lessico, Letteratura didascalica, Letteratura femminile, Lingua italiana, Novella, Paraletteratura, Televisione, XIX secolo,
Titolo articolo: L’Edizione nazionale delle Opere di Grazia Deledda: i percorsi e i risultati della prima filologia deleddiana
Nel giugno 2019 è stato pubblicato il primo volume (“L’edera”) dell’edizione Nazionale
delle opere di Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura. L’edizione
conoscerà anche una versione digitale. Durante gli anni è emersa con evidenza la
necessità di dar vita a un’edizione sistematica, filologicamente rigorosa e criticamente
aggiornata della sua opera omnia. In questa sede proponiamo i percorsi e i
risultati della prima filologia deleddiana.
Pag. 233-248
Etichette: Edizione critica, Filologia, Filologia d’autore, Lingua italiana, XX secolo,
Titolo articolo: Nota alla polemica sulle traduzioni spagnole de “I Viceré: il caso di M. Navarro e J.R. Monreal
Con questa nota si vuole far chiarezza sulla prima polemica attorno alle traduzioni
spagnole de I Viceré di De Roberto, quella di J.r. Monreal (1994, ristampata nel
2008) e quella di M. Navarro (1994). Si cerca di capire se alcuni degli errori di traduzione segnalati dalla critica in queste traduzioni fossero tali e se il timore di
Navarro riguardo al rischio che De Roberto rimanesse sconosciuto in Spagna a
causa di quella che lei considerava una pessima traduzione fosse fondato.
Pag. 249-268
Etichette: Filologia, Lingua spagnola, Romanzo, Traduzione, XIX secolo, XX secolo, Federico De Roberto, Los Virreyes,