Le riviste sostenitrici
Annali della Fondazione Verga | 2015 | N. 8
Anno 2015 – Annata: VIII – N. 8
A cura di Valentina Puglisi
Titolo articolo: Trasformazione e stabilizzazione nella fiaba di Capuana: “Si conta e si racconta”
Dopo avere tracciato una sintetica contestualizzazione storico-culturale sulla cultura italiana tra secondo Ottocento e primo Novecento, il contributo prende in esame l’ultima raccolta di fiabe di Capuana “Si conta e si racconta. Fiabe minime”, analizzandone l’impianto e le risultanze ideologiche implicite, i testi come forme simboliche.
Emergono lo sperimentalismo, l’attenzione alla multimedialità e alle illustrazioni, la ‘brevitas’ di fiabe d’autore concepite alla vigilia della Grande Guerra. Una forma di ‘mise en abyme’ di una complessa e profonda visione del mondo.
Pag. 9-20
Etichette: Capuana Luigi, Ottocento, Novecento, Fiaba, Ideologia, Testo, Simbolo, Verismo, Illustrazione, Multimedialità,
Titolo articolo: Capuana fantastico e fantascientifico
Accanto alla produzione di genere ‘paesano’ e a quella di genere ‘appassionato’ si sviluppa, lungo tutto l’arco dell’attività letteraria di Capuana, un filone di narrativa
fantastica che, da una parte, si connette ai suoi molteplici e perduranti interessi di carattere spiritistico e occultistico e, dall’altra, è caratterizzato da una peculiare ‘dialettica’ tra l’elemento propriamente fantastico e quello razionalistico e scientistico tipico della temperie culturale positivistica nella quale lo scrittore è pienamente immerso e della quale è per molti versi interprete tra i più rilevanti.
Pag. 21-44
Etichette: Capuana Luigi, Letteratura, Narrativa, Fantastico, Sogno, Positivismo, Scrittore, Verismo,
Titolo articolo: Contributo per un ordinamento delle novelle spiritiche di Luigi Capuana
Capuana si interessò allo Spiritismo fin dai primordi della sua attività di saggista (dal “Diario spiritico” del 1870, a “Spiritismo?” del 1884, a “Mondo occulto” del 1896) ma anche nei romanzi (da “Giacinta” a “Profumo”, alla “Sfinge”, al “Marchese di Roccaverdina”), e nelle novelle.
Nello scritto qui presentato viene fatta una rassegna delle novelle ispirate, secondo le idee dello scrittore – e del suo tempo -, a caratteristiche spiritiche (novelle di sonnambulismo,di predizione, di telepatia, di influsso, teosofiche, di materializzazionie smaterializzazione, di apparizioni, di case infestate, di presenze vampiriche, ecc…).
Ne viene un ampio tracciato dagli esordi alla maturità e all’ultimo tempo della sua produzione, in compresenza, e in sinergia, con gli intenti positivistici e di osservazione dei ‘fatti’ che furono sempre la sua linea direttiva di ricerca.
Pag. 45
Etichette: Saggio, Romanzo, Novella, Occultismo, Verismo, Positivismo,
Titolo articolo: La donna ‘nervosa’ e ‘moderna’ di Luigi Capuana. “Fasma” e i “Profili di donne”
A partire dalla definizione capuaniana di donna ‘nervosa’ e ‘moderna’, il saggio indaga attraverso la novella “Fasma” in particolare, i tratti singolari di questa nuova figura femminile, per la quale lo scrittore ha manifestato un’apprensione volta più che a delineare dei profili di donne, a tentare di afferrarne soprattutto il segreto.
Come tanti altri spiriti inquieti del suo tempo Capuana cercava, nei profili di donne, il suo stesso profilo, la sua più autentica dimensione letteraria. L’interesse per le sue eroine è da intendersi in questa prospettiva come la ricerca di una identificazione dei suoi eroi con un certo tipo di figura femminile, in particolare, con la figura dell’isterica.
Pag. 73-82
Etichette: Novella, Letteratura, Identità, Verismo, Modernità,
Titolo articolo: Anomalia e sperimentazione nei “Profili di donne” di Luigi Capuana
Nella sua prima raccolta di novelle uscita nel 1877, Luigi Capuana sperimenta un nuovo modo di narrare in cui l’analisi dei sentimenti s’interseca con una filosofia delle forme artistiche moderne ispirata all'”Estetica” di Hegel. Nel delegare il racconto alla voce monologante di un io maschile diviso fra autoillusione e opportunismo, fra «poesia» e «prosa» dell’amore, il Capuana costruisce la figura di un narratore inadeguato e unilaterale che ha già i tratti di quel che Wayne Booth chiama «narratore inattendibile». Ed è la ricerca di una rappresentazione «vera» e «immediata» che prelude alla grande stagione del Verismo.
Lingua: ItalianoPag. 83-100
Etichette: Novella, Sentimento, Racconto, Poesia, Prosa, Amore, Verismo,
Titolo articolo: Tra parola e immagine: “Profili di donne” di Luigi Capuana
L’articolo, dedicato alla prima raccolta di novelle di Luigi Capuana, indaga il rapporto tra testi ed arti figurative. Di particolare interesse è l’attenzione che l’autore ha dedicato al paratesto ed alla soglia iconica, facendo realizzare un’incisione che rappresenta Fasma, tra le protagoniste di “Profili di donne”. Secondo il Di Blasi, biografo di Capuana, all’origine di “Fasma” vi era il ricordo di una donna misteriosa conosciuta dallo scrittore e ritratta da Vittorio Corcos. La memoria autobiografia e iconica, dunque, ha avuto una parte essenziale nell’elaborazione dell’opera. L’articolo indaga poi la centralità tematica dell’illusione, motivo connesso al tema della fictio artistica e letteraria.
Lingua: ItalianoPag. 101-110
Etichette: Novella, Arte, Testo, Paratesto, Iconografia, Memoria, Autobiografia, Letteratura, Verismo,
Titolo articolo: Le “Appassionate” in camera oscura
Il contributo intende indagare gli effetti dell’intreccio tra fotografia, psichiatria e invenzione letteraria nella raccolta “Le Appassionate” di Luigi Capuana, nella quale emergono gli interessi dello scrittore nei confronti della scienza psichiatrica e del mistero della mente umana. Inserite nel contesto culturale del secolo di Darwin, le novelle in esame testimoniano la diffusione in Italia delle più moderne teorie mediche sull’isteria, il magnetismo e il sonnambulismo e gli effetti sulle tecniche narrative.
“Le Appassionate”, ritratte con la precisione analitica dello scienziato dimezzato e lo sguardo del fotografo dilettante, contribuiscono a costruire il paradigma della donna isterica nel secondo Ottocento.
Pag. 111-122
Etichette: Capuana Luigi, Fotografia, Psicopatologia, Letteratura, Novella, Scienza, Ottocento,
Titolo articolo: Riscritture capuaniane di novelle verghiane sulla giustizia
Il tema della giustizia è sempre stato caro a Verga che lo ha trattato sia negli scritti giovanili che in quelli della maturità. Anche Capuana ha scritto novelle in cui si affronta
il tema della giustizia, ma mentre in alcune si mostra indipendente ed originale, altre volte rivela una pedissequa dipendenza dai modelli verghiani, ripresi in maniera evidente anche se non dichiarata. È il caso di certi racconti che risentono, in particolare, della suggestione delle “Rusticane”. Altrove però Capuana ritrova autonomia ponendosi maggiormente in linea con i motivi e lo stile che lo caratterizzano: è il caso delle novelle “Il barone di Fontane Asciutte”, “Alle Assise”, “Il monumento”.
Pag. 123-142
Etichette: Giustizia, Verga Giovanni, Capuana Luigi, Novella, Racconto, Stile,
Titolo articolo: Ironia, pittoresco e orientalizzazioni. L’immagine della Sicilia nelle “Paesane” di Luigi Capuana
Analizzando le novelle “Don Peppantonio”, “Quacquarà” e “Il canonico Salamanca” questo intervento prova a rintracciare le spie di quella topica pittoresca che sul finire del XIX secolo caratterizzava nel dibattito pubblico un Mezzogiorno memoriale e stereotipato.
Una regione dell’immaginario che si faceva ‘otherness’ rispetto alla modernità europea dell’Italia unita. Per ottenere una prima risposta sul rapporto tra Capuana e i processi italiani di auto-orientalismo si guarderà ai suddetti testi dello scrittore, mettendoli in rapporto con certa sua saggistica, nonché con i più recenti dibattiti sulle rappresentazioni orientalizzate del Mezzogiorno italiano.
Pag. 143-154
Etichette: Novella, Ottocento, Modernità, Regionalismo, Verismo,
Titolo articolo: Luigi Capuana e i suoi rapporti con Malta
Questo contributo prende in esame i vari ‘reperti maltesi’ che si trovano presso la “Casa Museo ‘Luigi Capuana’”, di Mineo. Si tratta di notizie ricavate da cartoline spedite a Capuana da Malta; da fotografie fatte a Malta durante il suo soggiorno nell’isola dei Cavalieri nel dicembre del 1910; da dediche di libri o di fotografie fatte da Capuana ai suoi ammiratori maltesi, ma anche da dediche fattegli da italiani abitanti a Malta, nonché da una dedica fatta dallo stesso Capuana alla sua amata Adelaide Bernardini, che era rimasta in Sicilia. A questi vanno aggiunte le testimonianze ricavate dalle autobiografie di intellettuali e notabili maltesi dell’epoca, nonché dai resoconti dei vari giornali maltesi che diedero ampio spazio alla visita dell’illustre siciliano. Il tutto dimostra la grande considerazione in cui i maltesi tennero il
maestro.
Pag. 157-176
Etichette: Carteggio, Fotografia, Autobiografia, Verismo,
Titolo articolo: Gli atti unici di Capuana tra Verga e Pirandello
Dopo alcune considerazioni teoriche sull’atto unico, la relazione prende in esame gli esempi maggiori del teatro fine ottocento, “Cavalleria rusticana” e “Il rosario”. Quindi passa in rassegna gli atti unici di Capuana evidenziando la novità (teatro psicologico, fantastico) che essi rappresentano rispetto al teatro del tempo legato a moduli naturalistici.
Lingua: ItalianoPag. 177-186
Etichette: Dramma, Ottocento, Teatro, Fantastico, Naturalismo, Verismo,
Titolo articolo: Capuana e il teatro in versi
L’opera di un autore polimorfico e amante dello sperimentalismo come Luigi Capuana presenta ancora aspetti poco conosciuti come quello del teatro in versi. Eppure il suo interesse in questo campo risale alla giovinezza quando sognava di divenire lo Shakespeare italiano. Dopo un’accurata analisi del dramma “Sordello”, in cui si riscontrano perizia narrativa e competenza drammaturgica, il contributo si sofferma su composizioni come “Ghisola”, “Garibaldi”, “Piccolo archivio”, “Semiritmi”, “Rospus/Milda”, non tralasciando la tardiva produzione di libretti d’opera. Opere queste che confermano l’oscillare dello sperimentalismo capuaniano tra tensione verso il nuovo e adeguamento alle richieste dell’industria culturale.
Lingua: ItalianoPag. 187-214
Etichette: Dramma, Teatro, Ottocento, Narrativa, Opera, Verismo,
Titolo articolo: La voce di “Giacinta”: sulla lingua del dramma eponimo
Capuana rivela acume nella creazione di Giacinta, finalizzata a inquadrare la condizione femminile del tempo nella società borghese. Nel saggio, attraverso l’analisi linguistica, retorica e tematica della riduzione teatrale eponima e del suo ms., si delinea il carattere del personaggio e l’opposizione tra essere e apparire. Dal lessico della follia e da quello della malattia si ricava quanto l’equilibrio psico-fisico di Giacinta sia compromesso e la spinga verso l’accettazione di un destino inesorabile con autocoscienza.
Lingua: ItalianoPag. 215-225
Etichette: Capuana Luigi, Dramma, Teatro, Retorica, Follia, Autocoscienza,