Le riviste sostenitrici
Annali della Fondazione Verga | 2014 | N. 7
Anno 2014 – Annata: VII – N. 7
A cura di Valentina Puglisi
Titolo articolo: Con il verismo nasce la novella moderna
Il saggio ripercorre le tappe fondamentali della narrativa verghiana che da “Una peccatrice” a “Eva” matura le tecniche e le tematiche veristiche attraverso l’applicazione dei principi del realismo europeo. Dal contatto con la novellistica scapigliata, in particolare di Tarchetti, nasce la prima raccolta, “Primavera”, campionario umano e fisiologia
dell’amore sui vari gradini della scala sociale. Di qui si passa alla scoperta del motivo economico nell’amour-passion di “Vita dei campi” definitivamente sancito nelle “Rusticane”
(in cui si innesta il motivo della scrittura come ricordo) e portato alle estreme conseguenze nelle sconfitte di “Vagabondaggio” e nel grottesco in “Don Candeloro e C.i.”
Pag. 7-22
Etichette: Verismo, Verga Giovanni, Romanzo, Narrativa, Realismo, Scapigliatura, Novella, Fisiologia, Scrittura, Grottesco, Ottocento,
Titolo articolo: Figure del Cristo ne “Il marchese di Roccaverdina” di Luigi Capuana
La figura del Cristo ricorre in quasi tutti i capitoli de “Il marchese di Roccaverdina”, il capolavoro di Luigi Capuana. Tra le molteplici citazioni del Cristo disseminate lungo tutto il percorso narrativo (Gesù Cristo, Signore, Gesù sacramentato, Cristo in croce, Gesù crocifisso, Gesù Salvatore, Cristo agonizzante ecc.), una in particolare occupa un posto centrale non soltanto nella diegesi ma più in profondità nella struttura, ossia nella configurazione della soggettività dispiegata nel romanzo, la cui figura delegata principale è quella del protagonista, al quale risulterà fatale la visione
del Crocifisso «vecchissimo di qualche centinaio di anni» deposto giù nel mezzanino del suo palazzo.
Pag. 23-60
Etichette: Capuana Luigi, Cristianesimo, Romanzo, Sacro, Verismo, Ottocento,
Titolo articolo: Tra romanzo e novella. Coincidenze tra “X” e “Eros”
La novella “X” e il romanzo “Eros” presentano una serie di punti in comune, come le riflessioni di Verga sulla fisiologia, sulle modalità, sulle cause e sugli effetti dell’amore, temi molto presenti nelle ricerche giovanili dello scrittore. Le vicinanze tra i due testi hanno fatto pensare che le due stesure siano state concepite in momenti vicini; questo contributo intende, pertanto, esemplificare la questione ed offrirne un’ipotesi interpretativa, attraverso la ricognizione dei punti di contatto tra i due testi.
Lingua: ItalianoPag. 61-70
Etichette: Verga Giovanni, Novella, Romanzo, Fisiologia, Amore, Scrittura, Scrittore, Verismo, Ottocento,
Titolo articolo: Una lettura di “Quelli del colèra” di Giovanni Verga
L’articolo è una lettura della novella “Quelli del colèra” di Verga, contenuta nella raccolta “Vagabondaggio” del 1887. Servendosi di una prospettiva dal basso, Verga racconta
la reazione di due comunità paesane (il paese di San Martino e quello di Miraglia, nella sicilia orientale), colpite dal colera del 1837. La folla, spaventata dal diffondersi
dell’epidemia, reagisce scegliendo come capro espiatorio un gruppo di commedianti e una famiglia di «zingari». L’articolo mostra come Verga utilizzi ampiamente un articolo di Pitrè sul colera, e inoltre scelga di stabilire un dialogo intertestuale
con alcuni noti passi dei “Promessi sposi” di Manzoni e intratestuale con alcune sue precedenti novelle e romanzi.
Pag. 71-84
Etichette: Verga Giovanni, Novella, Verismo, Commedia, Intertestualità, Letteratura, Folla, Lettura, Ottocento,
Titolo articolo: Due serve verghiane: Lucia e Femia
Concepite e pubblicate in tempi vicinissimi (1882-83), le novelle “Pane nero” e “Semplice storia” mettono a fuoco uno stesso ruolo – quello della serva – in contesti geografici
e sociali assai differenti. In entrambe, al di là di più recenti suggestioni, si avverte la costante riflessione di Verga sul modello manzoniano. E si avverte altresì la sua
crescente amarezza, con spunti che evidenziano la contiguità di queste pagine al lavoro sul “Mastro”.
Pag. 85-92
Etichette: Verga Giovanni, Novella, Romanzo, Verismo, Manzoni Alessandro, Realismo, Ottocento,
Titolo articolo: Le maschere nella “Primavera” di Verga novelliere
Attraverso l’analisi delle novelle di “Primavera”, raccolta verghiana degli esordi, emergono le diverse sfaccettature del complicato intrigo delle relazioni umane. In particolare
il saggio procede lungo le diverse declinazioni assunte dal motivo della maschera nelle varie storie strettamente correlato al tema dominante dell’illusione amorosa.
Ne è un esempio la riuscitissima novella “La coda del diavolo” in cui l’occasione carnevalesca è rappresentata da un’usanza catanese, quella della «’ntuppatedda o imbacuccata», un tempo in voga durante la festa di S. Agata, «gran veglione di cui tutta la città è teatro», che fa da sfondo a una singolare triangolazione onirico-amorosa.
Pag. 93-104
Etichette: Verga Giovanni, Novella, Romanzo, Verismo, Amore, Relazione, Maschera, Carnevale, Sogno, Ottocento,
Titolo articolo: ‘Mio caro Pino della montagna’: “In portineria” e il teatro nel carteggio Verga-Giacosa
Attraverso l’analisi del carteggio intercorso fra giovanni Verga e il commediografo piemontese Giuseppe Giacosa (1847-1906), l’intervento si propone di analizzare le fasi preparatorie ed esecutive di alcune rappresentazioni teatrali dei due scrittori avvenute nel periodo 1885-1888. Ne emerge un interessante (e a tratti divertente) resoconto del pensiero critico di Verga, cui il confronto con l’amico Pin conferì –
oltre ad una certa libertà d’espressione – anche una accresciuta consapevolezza delle proprie innovative capacità drammaturgiche.
Pag. 105-114
Etichette: Verga Giovanni, Giacosa Giuseppe, Carteggio, Teatro, Scrittore, Dramma, Epistolario, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: ‘La prima ispirazione della forma’. La genesi ‘fiabesca’ delle novelle di Verga
Il contributo rileva come la relazione tra fiaba e novella in Verga non si pone solo in termini di «fonti», o di procedimenti stilistici, ma è anche di tipo genetico, «formale-compositivo», e riguarda l’ambito dell’organizzazione dei «motivi» dell’intreccio. L’indagine è condotta sia mediante prove testuali sia interpretando dichiarazioni
tratte dal carteggio Verga-Capuana. Sono toccati i nodi problematici del rapporto tra letteratura popolare e letteratura d’autore, e quello dell’impersonalità e della
immedesimazione nella forma popolare, che, come aveva individuato Croce (seppur svalutandole), raggiungono il massimo grado nelle fiabe di Capuana.
Pag. 115-124
Etichette: Verga Giovanni, Capuana Luigi, Verismo, Novella, Fiaba, Stile, Carteggio, Letteratura popolare, Letteratura, Ottocento,
Titolo articolo: Nella biblioteca di Verga: suggestioni e modelli
La conoscenza ragionata e approfondita della biblioteca reale e della biblioteca ‘fruita’ di Verga permetterebbe di colmare alcune zone d’ombra che tuttora ricoprono la formazione culturale dello scrittore catanese. Al fine di compiere un primo passo in questa direzione, ci si propone di operare un confronto puntuale tra il catalogo della biblioteca della Casa Museo Verga e i carteggi più corposi, limitando il sondaggio alle forme brevi della narrazione. Tra i testi pubblicati prima del 1890, più influenti sulla formazione dello scrittore, spiccano le raccolte dei più importanti autori stranieri dell’ottocento, soprattutto francesi e russi; pochi, invece, gli italiani, anche in questo caso quasi tutti contemporanei di Verga.
Lingua: ItalianoPag. 125-134
Etichette: Verga Giovanni, Biblioteca, Biblioteca privata, Cultura, Verismo, Scrittore, Carteggio, Narrativa, Novella, Ottocento,
Titolo articolo: Verga: gli abbozzi teatrali e il ciclo incompiuto
Lo studio si sofferma sull’analisi filologico-linguistica ed ermeneutica dei frammenti teatrali verghiani (“La commedia dell’amore”, “L’onore”), luoghi elettivi di sperimentazione
di personaggi e ambienti del ciclo interrotto. La lettura di queste prove sceniche incompiute come sotterranea sinopia dell’edificio romanzesco è avvalorata non solo da alcune anticipazioni onomastiche, ma soprattutto da una significativa
trama di corrispondenze tematiche, che consente di avanzare (anche attraverso il confronto con redazioni rifiutate di altre opere verghiane) alcune ipotesi sulla ‘fisionomia’
di personaggi come l’onorevole Scipioni e l’uomo di lusso, sui quali possediamo esigui appunti d’autore.
Pag. 135-174
Etichette: Verga Giovanni, Filologia, Linguistica, Teatro Lettura, Romanzo, Verismo, Ottocento,
Titolo articolo: Squallide derive in “Artisti da strapazzo”. Su due finali e altre varianti
Oggetto del saggio è la radicale riscrittura della novella “Artisti da strapazzo”, apparsa nel «Fanfulla della domenica» (11 gennaio 1885) e poi confluita nella raccolta “Vagabondaggio” (1887). Gli interventi, che modificano particolari, anche essenziali, della vicenda, ordine di alcuni episodi, strutture e misure narrative, perfezionano scelte tecnico-espressive, ma anche ampliano il registro tematico, sono funzionali a una rappresentazione della realtà e a modalità di analisi interiore che aspirano a un tasso di maggiore complessità. Una particolare attenzione è riservata ai due diversi finali, poiché la stesura definitiva dell’epilogo rende più problematico il compito di interpretazione affidato al lettore, mentre la prima redazione della conclusione chiamava il fruitore a un lavoro di integrazione veramente ridotto.
Lingua: ItalianoPag. 175-204
Etichette: Verga Giovanni, Saggio, Novella, Rivista, Narrativa, Verismo, Ottocento,
Titolo articolo: ‘In lei c’è una vera stoffa di novelliere’. Federico De Roberto autore di novelle
Autore di romanzi ai quali è stato riconosciuto il dovuto valore solamente dopo la morte dello scrittore, Federico De Roberto è stato anche autore di novelle tuttora poco conosciute, fatta eccezione per le raccolte uscite tra il 1887 e il 1890. Pertanto, sono proprio i testi scritti dopo il 1890 a suscitare un discreto interesse, in quanto vi si denotano due nuclei tematici principali (l’amore e la guerra), trattati seguendo delle strategie narrative ben precise. Si rivela, inoltre, particolarmente fruttuoso seguire la costante, seppure talvolta incongruente riflessione metanarrativa dell’autore, proprio sul genere della novella e confrontarla alla parallela continua ricerca di riproduzione del reale.
Lingua: ItalianoPag. 205-214
Etichette: De Roberto Federico, Romanzo, Scrittore, Novella, Amore, Guerra, Narrativa, Realismo, Verismo, Ottocento,
Titolo articolo: Ironia e umorismo nella narrativa breve di Federico De Roberto
La produzione novellistica è stata per De Roberto un vero e proprio laboratorio stilistico: si spiega anche così il ruolo che l’ironia e l’umorismo giocano nelle novelle di cui ci si occupa in questo saggio. È notevole la capacità di variazione tonale che l’autore dimostra: il grottesco e la pochade, l’ironia più spietata e l’umorismo più pietoso, anticipando talvolta l’umorismo pirandelliano.
Lingua: ItalianoPag. 215-220
Etichette: De Roberto Federico, Umorismo, Ironia, Stile, Novella, Grottesco, Verismo, Ottocento,
Titolo articolo: Per un’edizione completa del teatro di Federico De Roberto: testi rappresentati, inediti e rari
Il travagliato capitolo teatrale dell’attività letteraria di Federico De Roberto esige una riconsiderazione complessiva che tenga conto del recupero in atto di testi inediti destinati a dare completezza a quella che si considerava una produzione già sistemata e definitiva. Nell’ipotesi di un’edizione critica, sono altresì da prendere in esame le varianti che intercorrono tra differenti stesure dei copioni – in particolar modo quelle che riguardano il dramma più noto, “Il Rosario” – e di quelle linguistiche e strutturali che si possono registrare nella transcodificazione dalle novelle e dai romanzi originari, in cui è peraltro spiccato l’interesse dell’autore per la dialogicità «pura» della forma teatrale.
Lingua: ItalianoPag. 221-230
Etichette: De Roberto Federico, Teatro, Letteratura, Variante Dramma, Novella, Romanzo, Dialogo, Linguistica, Verismo, Ottocento,