Le riviste sostenitrici
Annali della Fondazione Verga | 2008 | N. 1
Anno 2008 – N. 1
A cura di Daria Motta
Titolo articolo: Per la storia di “Caccia al lupo”: novella e dramma
Sulla base di un fortunato acquisto antiquario della Fondazione Verga, un testo a stampa della versione teatrale di “Caccia al lupo” con una correzione iterlineare autografa di Verga poi passata nell’edizione successiva, Branciforti ricostruisce la tradizione del testo narrativo e drammatico. Il percorso del testo della novella, in molti punti oscuro, pare chiuso intorno al 1897, prima della sua conversione in testo teatrale, con una costellazione di testi ‘prove d’autore’ in parte arrivati fino a noi e in parte perduti. Branciforti, basandosi anche su stralci del carteggio con Dina Sordevolo, ricostruisce come s’inserisca in tale percorso il testo teatrale, anche in obbedienza allo statuto del diverso genere. Egli infine prende in considerazione anche la progettazione di una sceneggiatura cinematografica, che doveva ristrutturare il testo secondo un nuovo linguaggio espressivo.
Lingua: ItalianoPag. 7-39
Etichette: Verga Giovanni, Filologia, Tradizione, Novella, Teatro, Testo, Traduzione, Sceneggiatura, Carteggio,
Titolo articolo: La lingua del Verga tra grammatica e stilistica: scritto e parlato nei “Malavoglia”
L’indagine testuale che si propone, tesa soprattutto a indagare il rapporto oralità-scrittura nei “Malavoglia”, ha fatto emergere, sulla base di un’ampia documentazione, una straordinaria attendibilità di Verga nella mimesi del parlato. L’analisi linguistica del testo, non sistematica ma fondata su un’ampia rassegna tendenziale, ha rilevato i principali tratti morfosintattici e testuali finalizzati alla mimesi del parlato, nel discorso del narratore, in quello diretto e in quello indiretto libero. Ciò rappresenta anche un importante documento ai fini della conoscenza dell’italiano parlato di fine Ottocento, che le grammatiche per lungo tempo hanno censurato. È soprattutto con la sintassi che Verga dimostra di essere un profondo conoscitore e fruitore dell’oralità, i cui tratti principali riesce a dosare nel testo con abilità e a far coesistere con altri più marcatamente letterari.
Lingua: ItalianoPag. 41-92
Etichette: Verga Giovanni, Romanzo, Verismo, Ottocento, Lingua, Storia della lingua, Morfosintassi, Sintassi, Testo, Critica del testo, Scrittura,
Titolo articolo: Paesaggio e scrittura nelle “Rusticane”: “Di là del mare” e “I galantuomini”
Seguendo il filo rosso del paesaggio, elemento non descrittivo ma funzionale al racconto, si dimostra come “Di là del mare”, ultima delle “Novelle rusticane”, costituisca un ponte tra questa raccolta e la successiva “Per le vie”. Al pari di “Fantasticheria”, la novella è un manifesto dell’ideologia verghiana: i motivi dell’ostilità della natura e dell’indifferenza del creato rispetto all’uomo, che solo attraverso la letteratura può eternarsi, attraversano tutta la materia delle “Rusticane”, collegando personaggi umili e borghesi. Il paesaggio, non reale ma interiorizzato, acquisisce la funzione di ‘inscape’, trasfigurazione lirica di ideologie e sensazioni. Gli stessi temi sono presenti anche nella novella “I galantuomini”, in cui le descrizioni paesaggistiche hanno uno spazio pregnante e veicolano il pessimismo e la concezione materialistica dello scrittore.
Lingua: ItalianoPag. 93-136
Etichette: Verismo, Ottocento, Novella, Paesaggio, Ideologia, Poetica,
Titolo articolo: Traduttori-imitatori: Rod, Eekhoud, Verga
Ricostruendo dai carteggi gli scambi tra gli autori, Longo ripercorre le tracce dei rapporti e dei confronti tra Verga e i suoi traduttori d’oltralpe, lo svizzero Rod e il belga Eekhoud, e le interferenze prodotte dallo scrittore siciliano sulla produzione narrativa dei due traduttori. Da una parte, Rod assimilò molte delle istanze veristiche e le trasmise anche a Zola, dato che motivi verghiani, oltre che nelle opere dello svizzero, si ritrovano persino ne “La joie de vivre” del 1883. Dall’altra, la traduzione dei testi verghiani servì a Eekhoud ad allontanarsi dai moduli del naturalismo, consentendogli di assimilare un ideale artistico e linguistico più vicino a quello di Verga. L’impregnazione verghiana è evidente soprattutto in alcune novelle del belga, appartenenti alla raccolta “Les nouvelles kermesses”, del 1887, pur nella differente ideologia sottesa ai testi.
Lingua: ItalianoPag. 137-152
Etichette: Verismo, Ottocento, Traduzione, Realismo, Intertestualità, Verga, Rod, Eekhoud,
Titolo articolo: “L’ebbrezza”: un racconto incompleto e postumo di Federico De Roberto.
L’autrice ripropone “L’ebbrezza”, il secondo dei tre racconti postumi di De Roberto pubblicati su “La fiera letteraria”, nel 1928, con una introduzione stilistico-tematica e con una dettagliata disamina della storia filologica del testo e dei criteri dell’edizione critica. Il tema della novella, incompiuta, riguarda il viaggio marino e un momento della vita del capitano di fregata Ardani, alter ego di De Roberto, uomo pacato e casto che vive nel profondo rimpianto della giovinezza e nella convinzione di essere giunto alla fine dell’esistenza. Sullo sfondo del panorama delle Cicladi, che rimanda ai miti del mondo classico, l’uomo incontra una mondana donna americana, forse prefigurazione stessa della morte.
Lingua: ItalianoPag. 153-213
Etichette: Filologia, Edizione critica, Novella, Novecento, Viaggio, Mare, Carteggio,
Titolo articolo: Gli ‘scarabocchi marginali’ di Capuana alla “Sorte” di De Roberto
Dopo il suo iniziale rifiuto di pubblicare sul “Fanfulla” una delle novelle di De Roberto che poi sarebbero confluite ne “La Sorte”, Capuana guidò il più giovane scrittore, attraverso le sue correzioni al manoscritto, nella ricerca di soluzioni espressive adeguate e di una lingua d’uso. Non fu un magistero a senso unico, ma un vero e proprio dialogo in cui il discepolo aveva un ruolo attivo e il maestro, a sua volta impegnato nelle correzioni di “Giacinta”, metteva a punto i propri orientamenti linguistici. La Sardo mette in luce, con molte documentazioni testuali, l’esistenza di una ‘officina verista’, resa materiale dai fitti scambi tra Verga, Capuana, De Roberto, Gianformaggio e Di Giorgi. L’analisi delle varianti, esaminate da un punto di vista storico-linguistico più che filologico, vuole cogliere le linee di tendenza nell’uso linguistico degli autori in rapporto a quelle coeve.
Lingua: ItalianoPag. 215-261
Etichette: Verismo, Novella, Ottocento, Storia della lingua, Filologia, Manoscritto, Lingua, Capuana, De Roberto,
Titolo articolo: La ‘duplice bestia nera’ di Capuana
L’articolo ripercorre cronologicamente la storia della scrittura teatrale di Capuana, raccogliendo la messe di annunci e recensioni della stampa militante e riportando un’eco del giudizio del pubblico, spettacolo per spettacolo. In tal modo si delinea la storia dei rapporti tra Capuana e la sua ‘duplice bestia nera’, ossia il pubblico e la stampa, attraverso una dettagliata ricerca documentaria che spazia dagli articoli dei giornali a numerosi stralci degli epistolari. Oltre alle opere teatrali scritte da Capuana (dalla riduzione teatrale di “Giacinta”, del 1886, a “Quaquarà”, del 1915), sono prese in considerazione anche le diverse traduzioni, o ‘riduzioni’, di opere nazionali o straniere.
Lingua: ItalianoPag. 263-389
Etichette: Teatro, Teatro dialettale, Critica teatrale, Ricezione, Carteggio,