Allegoria | 2023 | N. 87

Anno 2023 – 87 – Annata: XXXV – N. 87 Mese: gennaio giugno 2023
A cura di Martina Mengoni

Autore/i articolo: Valeria Marino, Salvatore Spampinato
Titolo articolo: Presentazione

Il saggio presenta l’argomento della sezione Il tema: “Prendere la parola: scrittori e scrittrici in democrazia”

Lingua: Italiano
Pag. 7-15
Etichette: Impegno politico, Letteratura, XX secolo, XXI secolo,

Autore/i articolo: Gisèle Sapiro
Titolo articolo: Le forme di impegno degli scrittori: continuità e rotture

La figura dello scrittore impegnato ha subito un declino in Francia a partire dalla fine degli anni ’70 a causa di un insieme di fattori. Attualmente si può tuttavia osservare un fenomeno di ri-politicizzazione, sotto due forme: da un lato, con i festival e le residenze letterarie, si aprono per gli scrittori nuovi spazi d’intervento nella polis e si inaugura una forma che potremmo definire ibrida, perché in essa i due modi dell’impegno, attraverso le opere e attraverso le prese di posizione, possono trovare un punto di congiunzione; dall’altro, la letteratura a tesi è stata sostituita da un lavoro di svelamento della violenza simbolica. Ritornare sulle due dimensioni dell’impegno ci permetterà di sondare queste trasformazioni.

Due to a combination of factors, the authority of the writer “engagé” has declined in France since the late 1970s. However, a phenomenon of repoliticization can currently be observed: on one hand, festivals and writers’ residencies have opened new spaces of intervention to writers, inaugurating a hybrid form of commitment, both through works and through position-taking; on the other hand, the ideological novel has been replaced by the literary works aiming at uncovering symbolic violence. Rethinking the two dimensions of commitment will enable us to assess these transformations.

Lingua: Italiano/Francese
Pag. 16-35
Etichette: Impegno politico, Letteratura, XX secolo, XXI secolo,

Autore/i articolo: Massimo Bonifazio
Titolo articolo: Una poesia sul giornale per prendere la parola? Quello che deve essere detto di Guenther Grass

Nell’aprile del 2012 Günter Grass, che ha 85 anni, sceglie di «prendere la parola» su un problema di attualità politica – il potenziale conflitto fra Israele e Iran – pubblicando una poesia su tre quotidiani, la tedesca «Süddeutsche Zeitung», l’italiana «Repubblica», e lo spagnolo «El país». Lo scrittore continua il lavoro di una vita, teso a costruire il suo personaggio pubblico come “coscienza critica della nazione tedesca”. L’articolo riflette intorno alla poesia Quello che deve essere detto, e allo stesso tempo intorno al ruolo dell’intellettuale e ai suoi strumenti.

April 2012 was Günter Grass 85. He decided to “take the floor” about a political current event – the potential conflict between Israel and Iran – with the publication of a poem in three newspapers in three different countries: «Süddeutsche Zeitung», «Repubblica» «El país». The writer goes on with his lifework, aimed to build his public person as “critical conscience of the German nation”. The paper reflects about the poem What must be said, and at the same time about the role of the intellectual and his tools.

Lingua: Italiano/Tedesco
Pag. 36-49
Etichette: Impegno politico, Letteratura, Lingua tedesca, XX secolo, XXI secolo,

Autore/i articolo: Sylvie Servoise
Titolo articolo: Réinvention de l’écrivain et de l’écrivaine démocratiques au XXI siècle

Se è ben noto che la figura dello scrittore universale, incaricato di parlare per tutti, a tutti, a nome di tutti e spesso di tutto, ha fatto il suo tempo, sembra che questo processo di deflazione del potere e della legittimità dello scrittore e della letteratura sia ulteriormente accelerato negli ultimi decenni. Le ragioni di questo fenomeno sono numerose. Proporrò qui di affrontare la questione della crisi di legittimità dello scrittore contemporaneo con un taglio particolare, in relazione con la crisi che tocca le nozioni stesse di rappresentazione e di rappresentante nelle democrazie occidentali di oggi. La mia ipotesi è che questa messa in dialogo del campo letterario con quello politico sulla nozione di rappresentazione permetta di chiarire non soltanto le implicazioni e le modalità di questa crisi di legittimità, ma anche, e forse soprattutto, di mettere in luce le risorse mobilitate dagli scrittori stessi per superarla. Lo studio si baserà su un certo numero di romanzi francesi e italiani contemporanei.

If we are well aware that the figure of the universal writer, who is supposed to speak for all, to all, in the name of all, has had its day, it seems that this process of deflation of the power and legitimacy of the writer and of literature has accelerated in recent decades. There are many reasons for this phenomenon. This paper proposes to consider the question of the crisis of legitimacy of the contemporary writer under a particular angle, in connection with the crisis which affects the very notions of representation and representative in Western democracies today. My hypothesis is that this dialogue between the literary and political fields allows us to shed light not only on the issues and modalities of this crisis of legitimacy, but also, and perhaps above all, to highlight the resources mobilised by writers themselves to overcome it. The study will be based on a number of contemporary French and Italian novels.

Lingua: Francese
Pag. 50-60
Etichette: Impegno politico, Letteratura, Letteratura francese, Scrittore, Scrittura, XXI secolo,

Autore/i articolo: Barbara Julieta Bellini
Titolo articolo: Contre la conscience de classe. Misérabilisme et illusion autobiographique dans En finir avec Eddy Bellegueule

Molti autori che, come Bourdieu, hanno sperimentato l’ascesa sociale del transfuge de classe scelgono di dedicare il loro lavoro letterario a ricostruire e, quindi, comprendere le vite e i pensieri delle classi dominate. Le forme in cui queste vite “popolari” sono rappresentate cambiano tuttavia notevolmente tra scrittori e opere: mentre Annie Ernaux esplora le possibilità di una letteratura “transpersonale”, Didier Eribon lega l’autobiografia all’analisi sociale e Olivier Adam sceglie di mantenere la struttura del romanzo in modo da evidenziare i rapporti di forza che connettono i personaggi tra loro. In questo articolo, si osserva il caso di En finir avec Eddy Bellegueule (2014) del giovane autore francese Edouard Louis. Presentato dall’editore Seuil come “romanzo”, questo libro ha una forte componente autobiografica e segue il viaggio del protagonista dalle sue modeste origini nella provincia francese fino ai piani alti dell’accademia parigina. Benché il libro appartenga al filone di scritture ispirate dalla sociologia bourdieusiana, le modalità scelte dall’autore per raccontare la traiettoria del suo protagonista dimostrano un’ingenuità formale che rischia di trasformare la scrittura in un gesto di «vendetta affettiva» (Meizoz 2014). Un’analisi del testo e del contesto del libro di Louis illustra come il potere politico della letteratura si perda dietro la vendetta dell’individuo. Occorre definire le condizioni di una scrittura che difende effettivamente la dignità letteraria della classe dominata, senza una postura autoriale “elevata” che disprezza le sue forme di espressione e di vita.

Many authors who, like Pierre Bourdieu, have experienced the social ascent of the transfuge de classe choose to dedicate their literary work to reconstruct and, in doing so, better understand the lives and thoughts of the dominated classes. However, the ways in which these “popular” lives are communicated differ considerably between writers and their works: while Annie Ernaux explores the possibilities of a “transpersonal” literature, Didier Eribon links autobiography to historical analysis and Olivier Adam opts to maintain the structure of the novel in order to highlight the relationships of domination that connect each character to the others. In this article, we look at the case of En finir avec Eddy Bellegueule (2014) by young French author Edouard Louis. Presented by the publishing house Seuil as a “novel”, this book has a strong autobiographical component and sets out to trace the protagonist’s journey from his modest origins in the French province to the high ranks of Parisian schooling. Although the book belongs to the stream of writing inspired by Bourdieusian sociology, the modalities chosen by the author to tell the trajectory of his protagonist demonstrate a formal naivety which risks transforming writing into an act of «affective revenge»(Meizoz 2014). A textual and contextual analysis of Louis’ book sheds light on how the political power of literature is lost behind the reprisal of the individual. The question arises of defining the conditions of a writing that actually defends the literary dignity of the dominated class, without an “elevated” auctorial posture despising their modes of expression and life.

Lingua: Francese
Pag. 61-72
Etichette: Autore, Autorità, Impegno politico, Letteratura, Letteratura francese, XX secolo, XXI secolo,

Autore/i articolo: Anna Baldini
Titolo articolo: Il primo romanzo di Primo Levi e l’invasione israeliana del Libano (1982)

Aprile 1982: Primo Levi pubblica il suo primo romanzo, Se non ora, quando?. Giugno 1982: Israele invade il Libano. Dal momento in cui Levi prende posizione pubblicamente contro le azioni del governo Begin, la ricezione del romanzo si intreccia allo sviluppo degli eventi mediorientali e alle reazioni che suscitano in Italia, facendo entrare in conflitto le diverse identità pubbliche di Levi: il testimone dello sterminio degli ebrei europei, l’intellettuale impegnato, il portatore di un’identità ebraica diasporica, lo scrittore.

April 1982: Primo Levi publishes his first novel, If Not Now, When?. June 1982: Israel invades Lebanon. Levi takes a public stand against the actions of the Begin government: from this moment on, the reception of If Not Now, When? is intertwined with the Italian reaction to Middle Eastern geo-political events. Such intertwining brings into conflict Levi’s different public personas: witness to the extermination of European Jews, committed intellectual, bearer of a diasporic Jewish identity, and writer.

Lingua: Italiano
Pag. 73-86
Etichette: Impegno politico, Letteratura italiana, XX secolo, Primo Levi, Se non ora quando?,

Autore/i articolo: Noemi Magerand
Titolo articolo: Quando Umberto Eco si chiamava Dedalus: il contributo politico-letterario di un intellettuale sotto pseudonimo su “Il manifesto” (1971-1975)

L’articolo si sofferma sui corsivi di Umberto Eco pubblicati sul «manifesto» tra il 1971 e il 1975 sotto lo pseudonimo di Dedalus. Intendiamo mostrare come Eco metta in pratica nelle colonne del quotidiano la sua «guerriglia semiologica», teorizzata nel 1967, sotto forma di una satira politica e di costume volta a iniziare i lettori alla controinformazione, sfruttando in particolare il potenziale critico della comicità.

The research focuses on Umberto Eco’s articles published in «il manifesto» between 1971 and 1975 under the pseudonym Dedalus. We intend to show how Eco put into practice in the newspaper’s columns his «semiological guerrilla», theorised in 1967: by writing political and custom satire and exploiting the critical power of comedy, he aimed at initiating readers into counter-information.

Lingua: Italiano
Pag. 87-101
Etichette: Impegno politico, Letteratura italiana, Politica, XX secolo, Umberto Eco, Il manifesto,

Autore/i articolo: Benoît Monginot
Titolo articolo: La politisation de l’autobiographie dans Les années d’Annie Ernaux

L’articolo esamina le modalità con cui Annie Ernaux politicizza l’autobiografia in Gli anni. Lo studio della rappresentazione della parola privata nel racconto mostra come questa, benché costituisca il laboratorio di una riflessività politicamente sovversiva, possa essere riportata alle sue condizioni sociologiche di possibilità attraverso un movimento critico di iper-riflessione. Tale iper-riflessione porta al riconoscimento della dimensione collettiva dell’esperienza soggettiva e quindi a una consapevolezza della natura politica di ogni esperienza privata. Tuttavia, la natura del dispositivo della rappresentazione che è stato messo in atto nel romanzo tiene questa politicizzazione lontana da ogni conflittualità diretta: l’autobiografia per come è realizzata da Annie Ernaux negli Anni è paradossalmente basata su una poetica di decontestualizzazione che implica una distanza enunciativa, pragmatica e temporale.

This paper examines the ways in which Annie Ernaux politicizes autobiography in The Years. The study of private speech representation in the narrative shows how this, although it constitutes the laboratory of a politically subversive reflexivity, can be brought back to its sociological conditions of possibility, through a movement of critical over-reflection. Such an over-reflection leads to the recognition of the collective dimension of subjective experience and thus to an awareness of the political nature of any private experience. However, the nature of the representational dispositif that has been implemented in the book keeps this politicisation away from any direct conflictuality: indeed, autobiography as performed by Annie Ernaux in The Years is paradoxically based on a poetics of decontextualisation that features an enunciative, pragmatic and temporal distanciation.

Lingua: Francese
Pag. 102-121
Etichette: Letteratura francese, XX secolo, XXI secolo, Annie Ernaux,

Autore/i articolo: Franco Baldasso
Titolo articolo: Umberto Saba: l’Occidente dopo «Maidaneck»

Il presente contributo analizza Scorciatoie e raccontini di Umberto Saba (1946) non solo per le notevoli novità formali nel contesto del primissimo dopoguerra, ma per essere tra le prime pubblicazioni a segnalare la distruzione degli ebrei europei come momento di rottura radicale nella storia e nella cultura occidentale. Saba era stato raggiunto nel 1944 dalle notizie di Majdanek, primo campo di concentramento nazista ad essere stato liberato dagli Alleati. In Scorciatoie si concentra così sul portato antropologico e epistemologico di questa inaudita rivelazione e riflette su come qualsiasi tentativo di rinnovamento culturale dopo i totalitarismi e la guerra debba partire proprio dalla storia traumatica dei campi. L’articolo situa Scorciatoie e raccontini al centro dell’autocoscienza storica del Novecento, e interpreta le sue intuizioni alla luce del ricchissimo epistolario di Saba, ma anche nel più ampio discorso sulla Shoah elaborato dai testimoni-scrittori, da Primo Levi a Imre Kértesz.

This contribution concentrates on Shortcuts and Very Short Stories by Umberto Saba (1946). The book is analyzed not only for its relevant formal novelty in the context of early postwar Italy, but also for being among the very first publications to interpret the destruction of European Jewry as a most radical rupture in Western culture and history. Saba was reached in 1944 by early news of Majdanek, the first Nazi concentration camp liberated by the Allies. In his Shortcuts, Saba focuses on the anthropological and epistemological consequences of what the camps stand for, arguing that every future attempt at cultural renovation after totalitarianism and World War II should start from the camps’ traumatic history. The article locates Shortcuts and Very Short Stories at the center of modern Europe’s historical self-consciousness. It also interprets the book’s many insights in the light of Saba’s impressive epistolary, and in the broader context of the Holocaust discourse articulated by witness-writers such as Primo Levi and Imre Kértesz.

Lingua: Italiano
Pag. 123-140
Etichette: Letteratura italiana, Memoria, Memorialistica, XX secolo, Umberto Saba,

Autore/i libro/articolo recensito: Simona Baldanzi
Titolo libro/articolo recensito: Se tornano le rane
Edizioni: Alegre, Roma – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 141
Recensore/i: Irene Cecchini
Etichette: Letteratura italiana, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Bernard de Fallois / Marcel Proust
Titolo libro/articolo recensito: Saggi su Proust / I 75 fogli
A cura di: N. Mauriac Dyer
Traduttore: V. Agostini-Ouafi, F. Ascari, A. I. Squarzina
Edizioni: La nave di Teseo, Milano – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 142-143
Recensore/i: Franesca Lorandini
Etichette: Letteratura francese, XX secolo, Marcel Proust,

Autore/i libro/articolo recensito: Charles Baudelaire
Titolo libro/articolo recensito: Il cigno
A cura di: P. Pellini
Edizioni: Mucchi, Modena – 2022
Pag. 144
Recensore/i: Pietro Cataldi
Etichette: Letteratura francese, XIX secolo, Charles Baudelaire,

Autore/i libro/articolo recensito: Franco Fortini, Hans Magnus Enzensberger
Titolo libro/articolo recensito: Così anche noi in un’eco. Carteggio 1961-1968
A cura di: Matilde Manara
Edizioni: Quodlibet , Macerata – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 145
Recensore/i: Salvatore Spampinato
Etichette: Carteggio, Letteratura italiana, XX secolo, Franco Fortini, Hans Magnus Enzensberger,

Autore/i libro/articolo recensito: Johann Wolfgang Goethe
Titolo libro/articolo recensito: I dolori del giovane Werther
Traduttore: E. Ganni / M. Francelli
Edizioni: Einaudi / Marsilio, Torino / Venezia – 2021 /2022
Lingua: Italiano
Pag. 146
Recensore/i: Michele Sisto
Etichette: Letteratura, XIX secolo, Johann Wolfgang von Goethe, I dolori del giovane Werther,

Autore/i libro/articolo recensito: Heiner Müller
Titolo libro/articolo recensito: Teatro
A cura di: M. Massalongo
Edizioni: CUE Press, Imola – 2023
Lingua: Italiano
Pag. 147
Recensore/i: Paola Quadrelli
Etichette: Teatro, XX secolo, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Mariette Navarro
Titolo libro/articolo recensito: Ultramarino
Traduttore: C. Diez
Edizioni: La Nuova Frontiera, Roma – 2022
Pag. 148
Recensore/i: Ornella Tajani
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Joseph Pontus
Titolo libro/articolo recensito: Alla linea. Fogli di fabbrica
Traduttore: I. Zagaglia
Edizioni: Bompiani , Milano – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 149
Recensore/i: Claudio Panella
Etichette: Letteratura francese, XX secolo, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Roberta Colombi
Titolo libro/articolo recensito: La verità della finzione. Il romanzo e la storia da Manzoni a Nievo
Edizioni: Carocci, Roma – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 150
Recensore/i: Margherita Ganeri
Etichette: Letteratura critica, Letteratura italiana, XIX secolo, Alessandro Manzoni, Ippolito Nievo,

Autore/i libro/articolo recensito: Matteo Giancotti
Titolo libro/articolo recensito: Educare al testo letterario. Appunti e spunti per la scuola primaria
Edizioni: Mondadori, Milano – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 151
Recensore/i: Marianna Marrucci
Etichette: Letteratura, Lettura, Scuola, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Valerio Magrelli
Titolo libro/articolo recensito: Proust e Céline. La mente e l’odio
Edizioni: EInaudi , Torino – 2022
Pag. 152
Recensore/i: Iacopo Leoni
Etichette: Letteratura francese, XX secolo, Louis-Ferdinand Céline, Marcel Proust,

Autore/i libro/articolo recensito: Giulia Marcucci
Titolo libro/articolo recensito: Čechov in Italia. La duchessa d’Andria e altre traduzioni (1905-1936)
Edizioni: Quodlibet, Macerata – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 153
Recensore/i: Valeria Cavalloro
Etichette: Anton Čechov,

Titolo libro/articolo recensito: Narratologie. Prospettive di ricerca
A cura di: C. M. Pagliuca, F. Pennacchio
Edizioni: Biblion edizioni , Milano – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 154
Recensore/i: Agnese Marcori
Etichette: Critica del testo, Critica letteraria, Critica strutturalistica, Narrativa, XX secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Bruno Pischedda
Titolo libro/articolo recensito: La competizione editoriale. Marchi e collane di vasto pubblico nell’Italia contemporanea (1860-2020)
Edizioni: Carocci, Roma – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 155
Recensore/i: Tiziano Toracca
Etichette: Editoria, XX secolo,

Titolo libro/articolo recensito: Mappa immaginaria della poesia contemporanea
A cura di: Laura Pugno
Edizioni: Il saggiatore, Milano – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 156
Recensore/i: Giuseppe Caracchia
Etichette: Letteratura italiana, Poesia, Poesia lirica, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Benedetta Tobagi
Titolo libro/articolo recensito: La resistenza delle donne
Edizioni: Einaudi, Torino – 2’22
Lingua: Italiano
Pag. 157
Recensore/i: Anna Baldini
Etichette: Donne, Resistenza, XX secolo,