Allegoria | 2022 | N. 86

Anno 2022 – Annata: XXXIV – N. 86 Mese: luglio/dicembre 2022
A cura di Martina Mengoni

Autore/i articolo: Valentina Sturli
Titolo articolo: «Ma perché, proprio ora, un maggiolino morto?». Pensiero simmetrico e logica dell’inconscio in Bestie di Federigo Tozzi.

L’articolo propone un’analisi di Bestie di Tozzi a partire dalla sovrapposizione, all’interno del testo, di elementi semantici che siamo abituati a concepire come distinti: animato e inanimato, attivo e passivo, inorganico e antropomorfo. La deliberata confusione di questi piani mostra come all’interno del testo sia a lavoro un tipo di logica che non riconosce il principio di identità e non contraddizione. Nella seconda parte dell’articolo si procede all’analisi stilistica di un particolare uso tozziano della congiunzione avversativa ma: si dimostra come in una consistente serie di casi la congiunzione non serva a contrapporre due frasi in contrasto, ma piuttosto a disarticolare i più comuni nessi logici per infiltrare la prosa di elementi che rimandano a un diverso tipo di logica, che Matte Blanco definirebbe “simmetrica” e che è tipica del funzionamento psichico inconscio.

The paper proposes an analysis of Tozzi’s Bestie starting from the superimposition, within the text, of semantic elements that we are used to conceiving as distinct: animate and inanimate, active and passive, inorganic and anthropomorphic. The deliberate confusion of these semantic layers shows that a kind of logic is at work in the text which does not recognize the principle of identity and non-contradiction. The article then proceeds with the stylistic analysis of a particular “tozzian” use of the adversative conjunction but: the author shows how in a significant series of cases the conjunction “but” does not imply the contraposition of two contrasting sentences, but rather it disarticulates the most common logical connections to infiltrate the prose with elements that refer to a different type of logic, which Matte Blanco would define as “symmetrical” and which is typical of the unconscious psychic stream.

Lingua: Italiano
Pag. 7-22
Etichette: Letteratura italiana, XX secolo, Federigo Tozzi,

Autore/i articolo: Marzia La Barbera
Titolo articolo: Il culto della virilità: insicurezza, violenza e conflitto di genere nel post-patriarcato di Katharine Burdekin

Muovendo da una prospettiva profondamente radicata nel campo degli studi culturali, l’obiettivo di questo saggio è quello di tracciare un confronto tra due opere di fantascienza dell’autrice inglese Katharine Burdekin, al fine di evidenziare come una prospettiva femminile e femminista possa arricchire il discorso sul genere e fare luce sulla necessità di controllo e supremazia che ancora oggi influenza il conflitto di genere. A questo scopo, la nostra analisi si concentrerà sulla creazione della principale distopia di Burdekin e proporremo una definizione che ne possa descrivere in modo appropriato l’assetto sociale, riflettendo al tempo stesso sulle strutture e sui temi della letteratura utopica per sottolineare la critica mossa dall’autrice alla società. Il fulcro dell’analisi, tuttavia, si potrà ritrovare nella caratterizzazione dell’identità maschile in opposizione a quella femminile, con una particolare attenzione ai modelli della fantascienza e alla creazione dello pseudonimo maschile della stessa Burdekin.

Moving from a perspective deeply rooted in cultural studies, this paper aims to draw a comparison between two science fiction works by English author Katharine Burdekin to highlight the way a female, feminist perspective can enrich the discourse around gender identity and has been able to shed light on the need for male supremacy that still fuels gender conflict. For this purpose, in this analysis, we will focus on the creation of Burdekin’s main dystopia and we will propose a definition to describe its society as we reflect on the structures of utopian and dystopian literature to underline the critique the author leveled at her contemporaries and at society as a whole. Throughout the paper, however, the focus will remain on the characterization of male identity as opposed to female, with particular attention to the models of science fiction and the creation of Burdekin’s own male pseudonym.

Lingua: Italiano
Pag. 23-34
Etichette:

Autore/i articolo: Margherita Quaglino
Titolo articolo: La rappresentazione del lavoro nelle varianti di Tre operai di Carlo Bernari

L’articolo esamina le varianti delle tre principali redazioni del romanzo Tre operai di Carlo Bernari: la prima, intitolata Tempo perduto e poi Gli stracci, datata alla fine degli anni Venti e rimasta inedita fino al 1997; la seconda pubblicata nel 1934 e la terza nel 1951. L’opera, considerata il primo romanzo industriale in Italia, si colloca in un momento composito, sia dal punto di vista culturale (tra l’eredità delle avanguardie di inizio secolo e l’avvio di un ampio e variegato ritorno al realismo) sia da quello sociale e politico. Le varianti documentano il progressivo affiorare di un deciso interesse sociale nell’edizione del 1934 (la condizione operaia e l’inerzia dei sindacati) e delineano apertamente, nel 1951, il percorso di formazione politica del protagonista, attraverso le frazioni all’interno del partito socialista e la nascita del partito comunista, rileggendo le lotte operaie del biennio 1919-20 nel drammatico controluce dell’ascesa del fascismo.

The paper analyses the variants of the three main drafts of Carlo Bernari’s novel Treo perai: the first, entitled Tempo perduto and then Gli stracci, dated the late 1920s and remained unpublished until 1997; the second published in 1934 and the third in 1951. The work, considered the first industrial novel in Italy, is set in a composite moment, both from a cultural point of view (between the legacy of the avant-gardes of the beginning of the 20th century and the start of a broad and varied return to realism) and from a social and political point of view. The variants document the progressive emergence of a decisive social interest in the 1934 edition (the condition of the workers and the inertia of the trade unions) and openly delineate, in 1951, the protagonist’s path of political formation, through the fractions within the socialist party and the birth of the communist party, rereading the workers’ struggles of the two-year period 1919-20 in the dramatic backlight of the rise of fascism.

Lingua: Italiano
Pag. 35-53
Etichette: Letteratura italiana, Operaio, XX secolo, Romano Bilenchi,

Autore/i articolo: Davide Dalmas
Titolo articolo: Temerari come serpenti. Commento di un saggio “imprendibile” (Franco Fortini, Astuti come colombe)

Astuti come colombe, pubblicato sul «menabò» nel 1962 e inserito nel volume Verifica dei poteri a partire dal 1965, è forse al tempo stesso il saggio di Franco Fortini più citato (ma solitamente soltanto per alcune frasi particolarmente memorabili) e più difficile. A sessant’anni di distanza, l’intervento lo affronta nella sua interezza, come un classico, a fini didattici e come uno dei testi che si collocano alla base del lavoro collettivo del Gruppo di ricerca su lavoro, industria, tecnologia e scienze umanistiche (GRILITS). Il commento si concentra in particolare sugli aspetti macrotestuali, sulla dispositio dell’argomentazione e sul sistema delle immagini e delle citazioni, nell’intento di evidenziare le motivazioni e i caratteri di una specifica forma di difficoltà, che discende da una netta interpretazione politica e morale rispetto a un preciso contesto storico.

Astuti come colombe, published in the «menabò» directed by Italo Calvino and Elio Vittorini in 1962 and included in the book Verifica dei poteri(1965), is perhaps both Franco Fortini’s most quoted essay (but usually only for a few particularly memorable phrases) and his most difficult. Sixty years on, the commentary deals with it in its entirety, as a classic, for didactic purposes and as one of the texts that form the basis of the collective work of the Research Group on Work, Industry, Technology and the Humanities (GRILITS). The commentary focuses in particular on the macro-textual aspects, the dispositio of the argumentation and the system of images and quotations, with the aim of highlighting the motivations and characters of a specific form of difficulty, which derives from a clear political and moral interpretation with respect to a precise historical context.

Lingua: Italiano
Pag. 54-69
Etichette: Critica letteraria, Letteratura italiana, XX secolo, Franco Fortini,

Autore/i articolo: Eleonora Anselmo
Titolo articolo: Dioniso ovvero Cristo? Echi cristiani nella traduzione sanguinetiana di Le baccanti

La traduzione di Edoardo Sanguineti di Le baccanti, rappresentata sulla scena e pubblicata in volume nel 1968, si contraddistingue fin da subito per la patina cristiana che investe e traveste i versi di Euripide. Dopo aver analizzato le ragioni che supportano la scelta sanguinetiana, il presente contributo offre un’antologia di specifici passi in cui il modus operandi del poeta viene sistematicamente applicato, per cercare di capire, in margine a un’ampia discussione sull’autorità e sui limiti del ruolo di traduttore, fino a che punto l’operazione dell’autore sia lecita.

Edoardo Sanguineti’s Bacchae translation, represented on stage and published in a book in 1968, is characterized by a Christian patina that invests and dresses up Euripide’s lines. After an analysis of the reasons that support Sanguineti’s choice, this essay offers an anthology of specific textual samples, in which the poet’s modus operandi is regularly applied, to see, aside from a large discussion on the authority or on the limits connected with translator’s role, how far the operation is legitimate.

Lingua: Italiano
Pag. 70-80
Etichette: Letteratura greca, Letteratura italiana, Teatro, XX secolo, Edoardo Sanguineti,

Autore/i articolo: Antonio Galetta
Titolo articolo: La preistoria di Gomorra

L’articolo propone una lettura di Gomorra alla luce di quanto Roberto Saviano ha pubblicato prima dell’esordio con Mondadori. Nella prima parte si riconsidera la storia redazionale di Gomorra, contestando l’idea di un percorso unitario e problematizzando le discontinuità. Nella seconda parte si analizza il modo in cui Saviano si serve degli scritti precedenti e si discute la postura “della vittima a venire”, rivelatrice dell’habitus dello scrittore anche se poi dismessa in Gomorra, e interpretabile come un compromesso tra un’intenzionalità autoriale forte e una posizione ancora marginale nel campo letterario. Nella terza parte si pone il problema della verifica delle fonti utilizzate da Saviano. Nel complesso, l’articolo si concentra sui tratti specificamente letterari di Gomorra e prova a dare basi filologicamente più precise al discorso critico su un testo dibattuto ma senza dubbio capitale per la narrativa italiana recente.

This paper proposes a reading of Gomorra starting from each text published by Roberto Saviano before the literary debut with Mondadori. In the first part the editorial history of Gomorra is reconsidered by contesting the idea of a unitary path and by problematizing discontinuities. In the second part we analyze the way in which Saviano uses the previous writings, and we discuss the posture “of the victim to come”, then abandoned in Gomorra but revealing of the writer’s habitus. This posture can be read as a compromise between a strong authorial intentionality and a still marginal position in the literary field. In the third part we focus on the problem of the verification of the sources used by Saviano. Overall, the article focuses on the specifically literary features of Gomorra and tries to give a philologically more exact basis to the critical discourse on a debated but doubtlessly crucial text for recent Italian literature.

Lingua: Italiano
Pag. 81-103
Etichette: Camorra, Letteratura italiana, XXI secolo, Roberto Saviano,

Autore/i articolo: Tiziano Toracca
Titolo articolo: «Noi non facciamo la tua cattiva letteratura»: su Pausa caffè, il libro d’esordio di Giorgio Falco

Il saggio si concentra su Pausa caffè (2004), il romanzo d’esordio di Giorgio Falco e una delle opere fondative della letteratura postindustriale, sul presupposto che la sua ricezione abbia finito col condensarne i contenuti e che si tratti perciò di un romanzo molto citato, ma poco letto e studiato. Dopo aver mostrato l’efficacia di alcune formule critiche emerse nel dibattito, il saggio si concentra sulla raffigurazione del carattere totalitario del linguaggio aziendale e sul nesso tra la rappresentazione del lavoro (non necessariamente precario) e lo squallore generalizzato della società italiana, considerandoli due aspetti che ampliano e problematizzano notevolmente l’oggetto di rappresentazione del libro. Il saggio cerca inoltre di mostrare come Pausa caffè, nonostante la sua eccentricità, contenga già inequivocabilmente alcuni elementi tematici destinati a diventare delle costanti nella narrativa dell’autore. In questa prospettiva, il contributo propone ad esempio un confronto tra il più lungo frammento del testo, Transizione, e alcuni capitoli di Ipotesi di una sconfitta (2017) e riflette su una sigla (tmc, cioè “tempo medio di conversazione”) destinata ad assumere un valore epocale in Flashover (2020).

The paper focuses on Pausa caffè (2004), the beginning novel of Giorgio Falco and one of the most significant works of the post-industrial literature, on the assumption that its reception has condensed its contents and, therefore, that this novel is very often quoted, but not really read and studied. After showing the usefulness of some critical formulas emerged in the debate, the essay focuses on the representation of the totalitarian character of the business language and on the link between the representation of work (not necessarily precarious) and the spread desolation of Italian society, by considering them two aspects that considerably broaden and problematize the object of representation of the book. The essay also aims for showing how Pausa caffè, despite its eccentricity, already unequivocally contains some thematic elements destined to become constants in the narrative production of the author. In this perspective, the article proposes, for example, a comparison between the longest fragment of the text, Transizione, and some chapters of Ipotesi di una sconfitta (2017), and it reflects on an acronym (tmc, “average conversation time”) which will acquire an epochal value in Flashover (2020).

Lingua: Italiano
Pag. 104-121
Etichette: Letteratura italiana, XXI secolo, Giorgio Falco,

Autore/i articolo: Tiziana de Rogatis
Titolo articolo: Transnational Perspectives, Gender and Storytelling. Ferrante, Adichie and Atwood

Questo saggio articola il legame tra transnazionalismo, gender e «primordialismo» (Appadurai) contemporaneo, una categoria storico-politica del nostro contesto globale. Questo nesso sarà poi utilizzato per esaminare la scrittura di Ferrante, Adichie e Atwood. Il focus principale sarà sulla loro «postura» (Meizoz) in relazione allo storytelling, al femminismo e alla loro ricezione nazionale e transnazionale. Queste tre «posture» saranno analizzate anche dal punto di vista dei loro siti ufficiali. Nella parte finale del saggio, tornerò sulla questione contemporanea del primordialismo globale contro i diritti delle donne e dei mondi lgbtqi+, e sull’urgenza di affrontare questo «contraccolpo» primordialista (Faludi) con legami antirelativisti e unificanti di genere e transnazionalismo. Identificherò quindi queste connessioni in tre diversi aspetti condivisi da Ferrante, Adichie e Atwood: l’equilibrio dinamico tra narrazione e femminismo; il loro uso transmediale diversificato (ma comunque rilevante) dei propri siti ufficiali; le dinamiche di radicamento, aggiramento e trasformazione del contesto nazionale attraverso la dimensione transnazionale.

This paper articulates the link between transnationalism, gender and the contemporary «primordialism» (Appadurai), a historical-political category of our global context. This link will be then used to examine texts by Ferrante, Adichie and Atwood. The main focus will be on their «posture» (Meizoz) in relation to storytelling, feminism and national and transnational reception. These three «postures» will also be analyzed from the perspective of their official websites. In the final part of the essay, I will go back on the contemporary issue of global primordialism against women’s and lgbtqi+’s rights, and on the urgency to face this primordialist «backlash» (Faludi) with anti-relativist and unifying links of gender and transnationalism. These connections will be identified in three different aspects shared by Ferrante, Adichie and Atwood: the dynamic balance between storytelling and feminism; their diversified (yet in any case relevant) transmedia use of personal websites; the dynamics of rooting, circumventing and transforming the national context through the transnational dimension.

Lingua: Inglese
Pag. 122-149
Etichette: Letteratura americana, Letteratura postcoloniale, XXI secolo, Chimamanda Ngozi Adichie, Elena Ferrante, Margaret Atwood,

Autore/i articolo: Andrea Gialloreto
Titolo articolo: Di formaggi e fantasmi. Michele Mari e la narrazione breve

L’articolo propone una disamina delle ultime raccolte di racconti di Michele Mari, Fantasmagonia e Le maestose rovine di Sferopoli, a partire da una riflessione sulla predominanza delle forme brevi, declinate secondo un’ampia gamma di soluzioni espressive e di registri stilistici. La varietà tipologica della raccolta – che contempla lo scambio epistolare, la parodia della guida di viaggio, la prosa memoriale, la ghost story, il diario onirico, la serie di variazioni, lo zibaldone di citazioni – risponde al carattere enciclopedico e all’estetica del frammento che alimentano l’autobiografismo trasfigurato dello scrittore milanese. In linea con alcuni tratti della poetica del postmodernismo (esperita nella chiave ironico-tragica della nostalgia per le esperienze capitali della modernità: da Kafka a Céline), la scrittura citazionista di Mari plasma racconti “paralleli” che, attraverso il richiamo a celebri scrittori e artisti, indagano il rapporto insieme conflittuale e simbiotico tra la maniera e la tradizione da un lato e il segno, spesso traumatico, dell’ossessione personale e privata dall’altro.

The paper provides an analysis of Michele Mari’s latest collections of short tales, Fantasmagonia and Le maestose rovine di Sferopoli, starting with a reflection on the predominance of short forms, declined according to a wide range of expressive solutions and stylistic registers. The typological variety of the collection – which contemplates the epistolary exchange, the parody of the travel guide, the memorial prose, the ghost story, the onirical diary, the series of variations, the zibaldone of citations – responds to the encyclopedic character and the aesthetics of the fragment that nourish the transfigured autobiographism of the writer. In line with certain traits of the poetics of postmodernism (experienced in the ironic-tragic key of nostalgia for the capital experiences of modernity: from Kafka to Céline), Mari’s citationist writing shapes “parallel” tales that, through references to famous writers and artists, investigate the relationship, at once conflicting and symbiotic, between maniera and tradition on the one hand and the often traumatic mark of personal and private obsession on the other.

Lingua: Italiano
Pag. 151-165
Etichette: Letteratura italiana, Narrativa, Racconto, XXI secolo, Michele Mari,

Autore/i articolo: Federico Francucci
Titolo articolo: Trockij con Góngora e Wyatt. Prime osservazioni su Lettere a Valentinov di Gabriele Frasca

Il saggio analizza il libro più recente di Gabriele Frasca, Lettere a Valentinov, concentrandosi sull’intreccio tra storia e immaginazione, tra politica e forma artistica, che l’autore costruisce, portando l’opera a un livello di impegno sulla scena storico-sociale finora per lui inedito. Toccando alcuni degli eventi più importanti del XX e dell’inizio del XXI secolo (la rivoluzione russa e la sua degenerazione nel terrore staliniano, l’epidemia di spagnola del 1918-19, la rivalità tra USA e URSSS per la conquista dello spazio, il movimento del Settantasette e il suo fallimento, il trionfo del capitalismo liberista), Frasca stabilisce con i lettori, attraverso una complessa rielaborazione della forma epistolare, un dialogo che vuole attraversare la letteratura per metterla in contatto con il suo fuori.

The essay analyzes the latest book of Gabriele Frasca, Lettere a Valentinov, focusing on the interweaving of history and imagination, politic and artistic form, built by the author. The engagement of the artwork with social and historic issues reaches in this book a new level, that Frasca had never attained before. Touching upon some of the most crucial events of the 20th and the first quarter of the 21th Century (the Russian revolution and his degeneration in the stalinian terror, the Spagnola pandemic of 1918-19, the rivalry between USA and URSS about the conquest of space, the triumph of liberist capitalism), Frasca creates a dialogue with the readers through a complex reworking of the epistolary writing, a dialogue designed for crossing the literary space and connecting it to his outside.

Lingua: Italiano
Pag. 166-178
Etichette: Poesia, Poeta, XXI secolo, Gabriele Frasca,

Autore/i articolo: Ornella Tajani
Titolo articolo: Leggere oggi le Memorie di un baro di Sacha Guitry

Memorie di un baro (Mémoires d’un tricheur, 1935) non è solo il romanzo di Sacha Guitry sul quale si basa il ben più celebre e quasi omonimo film (Le roman d’un tricheur, considerato da Truffaut un capolavoro): è una collezione di ricordi raccolti sotto il nome dei vari luoghi in cui il baro narratore soggiorna, da Caen a Parigi, dal Calvados alla Normandia, inframezzati da eccentriche teorie sul denaro o sui valori della vita, e accompagnato da disegni dell’autore; e, soprattutto, è un gustoso assaggio dell’esprit che ha reso celebre colui che è stato più volte definito «il Molière del XX secolo». Questo testo, tradotto oggi per la prima volta in italiano, consente di riportare l’attenzione critica sull’attore, scrittore e regista che ha attraversato la prima metà del Novecento, salendo e scendendo dalla giostra del successo e lasciando senza dubbio un segno importante nel panorama artistico francese.

Memorie di un baro(Mémoires d’un tricheur, 1935) is not only Sacha Guitry’s novel on which the far more famous and almost eponymous film (Le roman d’un tricheur, considered by Truffaut to be a masterpiece) is based: it is a collection of memories gathered under the names of the various places where the cheat narrator stays, from Caen to Paris, from Calvados to Normandy, interspersed with eccentric theories about money or life values, and accompanied by drawings by his author; and, above all, it is a tasty glimpse of the esprit that made «the Molière of the 20th century» famous. Translated today for the first time in Italian, this text allows us to bring critical attention back to the actor, writer and director who spanned the first half of the 20th century, rising and falling from the merry-go-round of success and undoubtedly leaving an important mark on the French artistic scene.

Lingua: Italiano
Pag. 179-183
Etichette: Letteratura francese, XX secolo, Sacha Guitry,

Autore/i articolo: Marianna Marrucci
Titolo articolo: La poesia nella scuola della civiltà digitale

A partire da una ricostruzione del dibattito teorico più recente sulla poesia, il saggio esplora i punti di contatto e gli elementi di inconciliabilità tra l’espressione poetica e il nuovo orizzonte della civiltà digitale, formulando infine l’ipotesi che la poesia possa svolgere un ruolo centrale e propedeutico nella didattica della letteratura.

By retracing the most recent theoretical debate on poetry, the essay investigates the relationships between poetry and the horizon of the digital civilization, finally claiming the hypothesis that poetry can play a central and preliminary role in the literature teaching and learning.

Lingua: Italiano
Pag. 185-205
Etichette: Intermedialità, Letteratura, Poesia, Scuola, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Fernando Aramburu
Titolo libro/articolo recensito: I rondoni
Traduttore: Bruno Arpaia
Edizioni: Guanda, Milano – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 206
Recensore/i: Barbara Julieta Bellini
Etichette: XXI secolo, Fernando Aramburu,

Autore/i libro/articolo recensito: Bertolt Brecht
Titolo libro/articolo recensito: Dialoghi di profughi
Traduttore: M. Consentino, E. Trabucchi, M. Federici Solari
Edizioni: L’orma, Roma – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 207
Recensore/i: Salvatore Spampinato
Etichette: Teatro, XX secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Jane Campion
Titolo libro/articolo recensito: The Power of the Dog
Lingua: Italiano
Pag. 208
Recensore/i: Giulio Milone
Etichette: Cinema, XXI secolo, Jane Campion,

Autore/i libro/articolo recensito: Silvia dal Pra’
Titolo libro/articolo recensito: I giudizi sospesi
Edizioni: Mondadori, Milano – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 209
Recensore/i: Massimiliano Tortora
Etichette: Letteratura italiana, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Vasilij Grossman
Titolo libro/articolo recensito: Stalingrado
Traduttore: Claudia Zonghetti
Edizioni: Adelphi, Milano – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 210
Recensore/i: Valeria Cavalloro
Etichette: Romanzo, Romanzo storico, XX secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Pier Paolo Pasolini
Titolo libro/articolo recensito: Le lettere
A cura di: A. Giordano, N. Naldini
Edizioni: Garzanti, Milano – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 211
Recensore/i: Giorgio Pozzessere
Etichette: Carteggio, XX secolo, Pier Paolo Pasolini,

Autore/i libro/articolo recensito: Paul Strand, Cesare Zavattini
Titolo libro/articolo recensito: Un paese
Edizioni: Einaud, Torino – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 212
Recensore/i: Marco Maggi
Etichette: XX secolo, Cesare Zavattini,

Titolo libro/articolo recensito: Umanesimo e tecnologia. Il laboratorio Olivetti
A cura di: D. Balicco
Edizioni: Quodlibet, Macerata – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 213
Recensore/i: Tiziano Toracca
Etichette: Editoria, Adriano Olivetti,

Autore/i libro/articolo recensito: Daria Biagi
Titolo libro/articolo recensito: Prosaici e moderni. Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell’Italia del Primo Novecento
Edizioni: Quodlibet, Macerata – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 214
Recensore/i: Michela Rossi Sebastiano
Etichette: Romanzo, Teoria della letteratura, Traduzione, XX secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Antonio Bibbò
Titolo libro/articolo recensito: Irish Literature in Italy in the Era of the World Wars
Edizioni: Palgrave, Basingstoke – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 215
Recensore/i: Sara Sullam
Etichette: Storia della critica, Storia della letteratura, XX secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Sergio Bozzola, Chiara De Caprio
Titolo libro/articolo recensito: Forme e figure della saggistica di Calvino. Da “Una pietra sopra” a “Lezioni americane”
Edizioni: Salerno, Roma – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 216
Recensore/i: Agnese Macori
Etichette: Saggio, Saggistica, XX secolo, Italo Calvino,

Autore/i libro/articolo recensito: Andrea Cortellessa
Titolo libro/articolo recensito: Zanzotto. Il canto nella terra
Edizioni: Laterza, Roma-Bari – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 217
Recensore/i: Damiano Frasca
Etichette: Poesia, XX secolo, Andrea Zanzotto,

Autore/i libro/articolo recensito: Giacomo Micheletti
Titolo libro/articolo recensito: Celati ’70. Regressione fabulazione maschere del sottosuolo
Edizioni: Franco Cesati Editori, Firenze – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 218
Recensore/i: Agnese Macori
Etichette: Letteratura italiana, XX secolo, Gianni Celati,

Autore/i libro/articolo recensito: Stefano Lazzarin, Pierluigi Pellini
Titolo libro/articolo recensito: Il vero inverosimile e il fantastico inverosimile. Tradizione aristotelica e modernità nelle poetiche dell’Ottocento
Edizioni: Artemide, Roma – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 219
Recensore/i: Alessandro De Laurentiis
Etichette: Fantastico, Poetica, Realismo, XIX secolo, Aristotele,

Autore/i libro/articolo recensito: Daniel Raffini
Titolo libro/articolo recensito: “Trovare nuove terre o affogare”. Europeismi, letterature straniere e potere nelle riviste italiane tra le due guerre
Edizioni: Sapienza Università Editrice, Roma – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 220
Recensore/i: Michela Rossi Sebastiano
Etichette: Editoria, Rivista, XX secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Serena Vandi
Titolo libro/articolo recensito: Satura. Varietà per verità in Dante e Gadda
Edizioni: Mimesis, Milano-Udine – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 221
Recensore/i: Olivia Santovetti
Etichette: XIV secolo, XX secolo, Carlo Emilio Gadda, Dante Alighieri,