Allegoria | 2007 | N. 56

A distanza di cinquantanni dalla morte di Eric Auerbach, “Allegoria” dedica la sezione “Il tema” al grande critico. Riccardo Castellana, in questa introduzione, ripercorre in punti di forza di “Mimesis” che, a tutt’oggi, rimane il più convincente esempio di storia letteraria comparata. Il contributo si chiude con una bibliografia ragionata dell’autore.

Il contributo propone la traduzione italiana (ad opera di Christian Rivoletti) del saggio di Auerbach “Romanticismo e realismo”, in cui il noto critico dimostra il legame esistente tra le prime opere del moderno realismo e le basi spirituali del romanticismo. Il punto di partenza è la constatazione che le prime grandi opere del realismo moderno, ovvero i romanzi di Stendhal e Balzac, cominciarono a nascere prima del 1830 e dunque nel pieno della fioritura del romanticismo francese. Il realismo nacque dunque dall’essenza del romanticismo, sebbene, poi, le varie correnti di pensiero successivo lo abbiano modificato ed arricchito sotto vari punti di vista.

L’autore del contributo propone alcune riflessioni sul saggio di Auerbach “Romanticismo e realismo”, concepito dal critico durante il suo periodo di insegnamento all’Università di Magonza e pubblicato nella rivista “Neue Jahrbücher für Wissenschaft und Jugendbildung” nel 1933. Tre sono le princicpali osservazioni su cui ci si sofferma: 1) lo stretto legame individuato tra realismo e romanticismo; 2) il ruolo della fantasia nell’opera di Balzac; 3) l’aggancio all’epoca contemporanea.

Giuseppe Tinè intervista Francesco Orlando sulla nozione di ‘realismo’ in Auerbach e sulle varie riflessioni che ne derivano,

Nell’ultimo capitolo di “Mimesis”, Auerbach rileva, nelle tecniche dei romanzieri degli anni Venti e Trenta, una vera e propria ‘omologia’ con i metodi di alcuni critici e filologi moderni, ed invidua, nella “solidarietà stilistica fra tutte le manifestazioni spirituali di un’epoca” uno dei fondamenti della propria ricerca. Partendo da questo presupposto, l’autore del saggio si interroga su carattere e funzione del metodo di Auerbach.

Nel ripercorrere i motivi che rendono ancora attualissima la famosa opera di Auerbach, “Mimesis”, l’A. si sofferma soprattutto sul modo con cui Auerbach descrive il nesso fra la rappresentazione della realtà nel romanzo ottocentesco e la rappresentazione della realtà nel romanzo modernistico.

Si propone la traduzione italiana di un saggio di Fredric Jameson sul realismo allegorico presente ne “La Cousine Bette”, il noto romanzo di Honoré de Balzac pubblicato a puntate nel 1846. In esso lo scrittore francese ci mostra il processo attraverso il quale i personaggi si trasformano in allegorie, e riesce a “registrare questo sisteme istintuale grazie alla natura preindividualistica della sua opera”.

L’autore del contributo si sofferma sul concetto di ‘postura’ nel campo letterario. Le postura d’autore mostrano la costruzione e la variazione delle identità nel campo letterario. Dunque la postura si prefigura come quel luogo strategico dove le “logiche sociali del campo letterario si coniugano a quelle di poetica”.

Intervista alla scrittrice e regista algerina Assia Djebar.

La sezione “Il presente” di questo fascicolo è dedicata al ruolo e alla condizione degli intellettuali d’oggi. Apre la rubrica il contributo di Alberto Cadioli che, partendo da interrogativi quali, come sono cambiati gli aspetti strutturali dell’industria editoriale e del suo mercato? quale ruolo hanno gli intellettuali nell’attività editoriale? propone alcune considerazioni sul rapporto tra gli intellettuali e l’editoria nella situazione presente,

Partendo dalla pubblicazione del nuovo libro di Samuel P. Hungtington, “Who are we?” (tr. it. “La nuova America. Le sfide della società multiculturale”, Milano, Garzanti, 2005), Mario Domenichelli si interroga sul rapporto tra gli intellettuali e la cultura neoconservatrice negli Stati Uniti.

Il saggio analizza le due differenti posizioni di Fredric Jameson e Pierre Bourdieu all’interno del dibattito sulla crisi del postmoderno e sul ruolo e la condizione dell’intellettuale oggi. Se il primo è contrario al’idea della dissoluzione del postmoderno e, nonostante l’eredità della teoria marxista, registra una completa ‘impasse’ dell’impegno in termini di azione attiva, il secondo, invece, sostiene che la prospettiva dell’impegno non sia mai separabile dall’osservazione di colui che la persegue e la attua, e lo studio del sé che la produce, modificando l’agente, si pone, a suo avviso, già come un vero e proprio terreno di impegno.

Romano Luperini, partendo dalla nota questione sul ruolo dell’intellettuale oggi, propone alcune riflessioni su come uscire dalla crisi della critica letteraria, alla luce di una crescente globalizzazione che alimenta sempre più il processo di disgregazione delle identità.

Non vi è dubbio che la pubblicazione, nel 1991, del volume “Postmodernism, or the Cultural Logic of Late Capitalism” abbia consacrato il suo autore, Fredric Jameson, come uno dei principali esponenti mondiali della Teoria Critica, nonché come Teorico del postmoderno. Il contributo in esame ripercorre genesi, forma e punti di forza del lavoro di Jameson

Analisi critica del romanzo di Abraham B. Yehoshua, “Il responsabile delle risorse umane”, la storia di un dirigente di una grande fabbrica di Gerusalemme che produce pane e carta, inviato dal suo padrone in una delle repubbliche ex-sovietiche per accompagnare alla sepoltura il corpo di un’addetta alle pulizie dell’azienda, immigrata con permesso di soggiorno temporaneo e uccisa in un attentato kamikaze.

I tre autori discutono del volume di Federico Bertoni, “Realismo e letteratura. Una storia possibile”, pubblicato nel gennaio 2007, che affronta uno dei porblemi più spinosi della letteratura occidentale (che cos’è il realismo? quali sono i suoi presupposti teorici? qual è la sua natura?).

L’autore si sofferma su due contributi (di Edward Said e Franco Moretti) che offrono la possibilità di confrontare approcci radicalmente diversi sul tema della crisi delle discipline umanistiche e sull’appello a ‘globalizzare’ gli studi letterari.