Allegoria | 2004 | N. 47

Il saggio propone un’analisi dei toponimi ed antroponimi utilizzati nella scrittura tozziana, in particolar modo nei tre romanzi “Bestie”, “Con gli occhi chiusi” e “Il podere”. La sintassi tozziana si rivela una riuscita sintesi tra esperienze autobiografiche e visione di tipo naturalistica dove, come sottolinea l’A., l’impaginatura e la sintassi comportano una lacerazione irredimibile tra fedeltà al vissuto, ai luoghi, alle persone, ai nomi della realtà locale e infrazione alle leggi dello spazio classico e del contesto credibile.

Dal 1932 in poi – anno in cui, in occasione della recensione a “Messico” di Emilio Cecchi, Montale si interessò per la prima volta alla poetica di Lawrence – molti furono gli influssi che lo scrittore inglese lasciò sul poeta italiano. Due, in sintesi, i momenti di incontro tra i due autori: il primo vide Montale interessarsi al Lawrence ‘critico letterario’, attento indagatore della sfera comica. In un secondo momento, invece, l’attenzione si spostò sul Lawrence romanziere, il cui senso di consistenza e carnalità catturò profondamente Montale.

L’A., soffermandosi su alcuni celebri casi italiani, si interroga sulle ragioni che hanno contribuito alla rinascita del genere del romanzo storico, nonostante il panorama in cui esso si sia affermato, quello postmoderno, abbia cercato di marginalizzare e decentrare la storia.

Riflessioni sul significato di ‘lavoro culturale’ in Luciano Bianciardi, alla luce della sua esperienza di noto traduttore, professione che lo accompagnò per tutta la vita.

Il saggio si sofferma sulla figura di Alda Merini, poetessa dalla grandi qualità forse poco evidenziate dalla critica. L’evoluzione poetica della Merini è ripercorsa non solo attraverso l’analisi delle sue opere più famose, ma anche tramite il ricordo delle sue vivende biografiche, tra le quali una delle più importanti fu sicuramente l’amicizia con Quasimodo e Manganelli.

Il contributo offre alcune riflessioni sugli aspetti formativi generali più importanti dello studio letterario superiore, individuati dall’A. nella ‘formazione della storicità’ e nello sviluppo della ‘competenza comunicativa’, soffermandosi anche su alcuni concetti già elaborati da Karl Otto Apel e Jürgen Habermas.

Commento alla poesia “Reversibilità” di Franco Fortini, pubblicata, nel 1997, nel volume “Poesie inedite”, qui consigliata come una delle possibili letture scolastiche.

Intervista a Bruno Torri sullo stato di crisi della odierna critica cinematografica.

Il contributo è rivolto alla figura di Luigi Blasucci, critico letterario che fece dell’esegesi leopardiana la sua principale ragione di scrittura, ed alle sue importanti intuizioni sul noto poeta.

Analisi critica del volume di Pierluigi Pellini, “In una casa di vetro. Generi e temi del naturalismo europeo” (Firenze, Le Monnier, 2003) in cui vengono offerti molti spunti di novità nell’ambito degli studi sul naturalismo, tra cui la definizione che l’A. dà di una delle peculiarità più forti del naturalismo, ossia la sua natura di avanguardia letteraria.

Attraverso l’analisi dei due volumi di Rosaria Lo Russo, “Lo Dittatore Amore” (Milano, Effigie edizioni, 2004) e “Poesie su Dio” di Anne Sexton (a cura di R. Lo Russo, Firenze, Le Lettere, 2003), il contributo mette in evidenza come l’autrice sappia esaminare e sperimentare forme e temi della scrittura incestuosa.