Le riviste sostenitrici
Albertiana | 2019 | N. XXII (n.s. IV) – 2
Anno 2019 – N. XXII (n.s. IV) – 2
Numero monografico: ALBERTI LVDENS. In memory of Cecil Grayson (Vol. I)
A cura di Désirée Cappa
Titolo articolo: Avant-Propos · Premessa · Preface
In questo suo (doppio) fascicolo monografico, «Albertiana» presenta col titolo di Alberti ludens una serie relativamente nutrita e omogenea di saggi e studî originali relativi all’umorismo dell’Alberti, a un aspetto cioè di primissimo piano della multiforme,
poliedrica sua opera e insieme a una problematica d’ormai indiscusso rilievo, progressivamente impostasi all’attenzione nel corso degli ultimi decennî di studî sul grande umanista e teorico delle arti, dell’architettura e dei saperi. La prima origine della maggior
parte di essi può del resto ritrovarsi nelle relazioni presentate e discusse nell’àmbito di due distinti convegni di studio sul Serio ludere tenutisi rispettivamente nel maggio del 2016 a Ferrara e nel giugno del 2017 a Oxford e intitolati, nell’ordine, alla riscoperta umanistica di Luciano e in ispecie al Momus il primo e, già allora, all’Alberti ludens il secondo, peraltro esplicitamente dedicato a Cecil Grayson (1920-98). L’insieme monografico da tali contributi costituito si volge per un verso alla ricerca del passato, e dunque all’indietro, al contributo erudito, insieme storico-esegetico ed ecdotico, per molteplici rispetti assolutamente unico, lasciatoci dal Grayson circa la vita e l’opera dell’Alberti – benché si tratti poi di un passato tutt’altro che sepolto, come attesta chiaramente l’edizione critica del De equo animante dallo stesso Grayson allestita negli ultimi suoi mesi e pubblicata postuma da Francesco Furlan nel fascicolo XX (n.s. II), 2017 · 2 della presente rivista. Per altro verso, e proprio per il tramite dei molteplici contributi in esso raccolti sul «serio ludere» dell’Alberti e sul peculiarissimo suo umorismo, l’insieme qui offerto si volge invece in avanti, al presente non meno che al futuro della ricerca lato sensu storica nella quale «Albertiana» è impegnata sin dalla sua fondazione.
Pag. 11-15
Etichette: Umorismo, XV secolo, Leon Battista Alberti,
Titolo articolo: Uno studioso insigne dell’Alberti
Filologo e storico, editore, traduttore ed esegeta, per oltre un cinquantennio Cecil Grayson ha infaticabilmente cercato di ricomporre le fila d’un mondo e d’una civiltà, quelli del Rinascimento, la cui comprensione si è fatta per noi vieppiú impellente e ardua a misura che i presupposti filosofici, tecnico-scientifici ed estetici dell’Umanesimo venivano scossi e quasi sovvertiti dal rinnovato dilagare di preponderanti tecnologie e d’ideali e forme organizzative lontanissime ormai da ogni tradizionale misura d’uomo. Chi l’abbia conosciuto o frequentato certo non dimentica la facilità naturale che ne contraddistinse l’azione e la vita, e con cui anche negli studî egli seppe aprirsi felicemente una propria strada – strada invero guidata dall’astro dell’Alberti, l’incontro col quale fu per lui decisivo: dai primi suoi lavori e fino alla morte, il suo prepotente interesse per la personalità e l’opera albertiana si concretizza in una nutrita serie di lavori novatori e condotti sempre con certezza di metodo e di risultati. Con le Opere volgari dell’Alberti, a tutt’oggi insostituibili, i suoi ritrovamenti e gli studî preparatorî o d’accompagnamento all’edizione di molti testi latini del grande umanista convergono a fare della sua opera il piú insigne di quei Momumenta Albertiana che fra gli altri il Massaini e il Bartoli, il Trichet du Fresne, il Mehus o lo Stratico, il Bonucci e il Mancini intesero edificare.
Lingua: ItalianoPag. 19-27
Etichette: Rinascimento, Studi critici, Umanesimo, XV secolo, XVI secolo, XXI secolo, Cecil Grayson, Leon Battista Alberti,
Titolo articolo: Cecil Grayson et les études albertiennes récentes (1990-2010)
Dopo aver rievocato la propria scoperta del Grayson e del fondamentale ruolo da questi avuto negli studî albertiani della seconda metà del Novecento, l’autore delinea i grandi cambiamenti che tali studî hanno subito soprattutto a partire dal 1994-95, dapprima con la Mostra di Mantova, il grande Convegno di Parigi, la nascita della Société internationale Leon Battista Alberti e i primi Seminarî del Centro di studî sul classicismo, il tutto seguito dall’arrivo dell’internet, poi con i quindici convegni e le quattro mostre delle celebrazioni, nel 2004, del sesto centenario della nascita dell’umanista, e infine con la pubblicazione dei relativi cataloghi e Atti. Benché molto rimanga da fare sull’Alberti e sulla sua opera, è certo che sia stato compiuto un enorme passo
a vanti, e che l’esempio del Grayson sia stato seguito piú ancora di quanto fosse lecito sperare.
Pag. 29-35
Etichette: Storia della critica, Studi critici, XXI secolo, Cecil Grayson, Leon Battista Alberti,
Lingua: Inglese
Pag. 39
Etichette: XXI secolo, Cecil Grayson,
Pag. 41-50
Etichette: XXI secolo, Cecil Grayson,
Titolo articolo: Appendix III – Piero di Marco Parenti’s volgarizzamento of Alberti’s Canis 1997-98
Il testo introduttivo al quattrocentesco volgarizzamento del Canis albertiano lasciatoci da Piero di Marco Parenti fu scritto da Cecil Grayson nell’inverno del 1997-98. Il dattiloscritto fu ritrovato tra le carte private dello studioso dopo la sua morte e viene qui pubblicato per la prima volta.
Lingua: InglesePag. 51-55
Etichette: Umanesimo, Volgarizzamento, XV secolo, Leon Battista Alberti, Piero di Marco Parenti, Canis,
Titolo articolo: Comicità e umorismo dal Boccaccio all’Alberti
Il contributo segnala alcune delle piú rilevanti novità reperibili nella teoria e nella pratica del comico entro la letteratura in volgare e in latino prodotta in Italia nel secolo che va dal Decameron al Momus, e fa in particolare presente, e sottolinea, che proprio dal bel mezzo dell’umanesimo latino, e per merito di uno fra i maggiori umanisti del Quattrocento, l’Alberti, nacque l’umorismo moderno. L’itinerario, sbozzato di necessità per cenni, annovera quattro tappe: il Decameron del Boccaccio, l’Hermaphroditus del Panormita, le Facetiæ di Poggio, gli scritti umo ristici dell’Alberti (Intercoenales, Apologi centum, Canis, Musca, Momus).
Lingua: ItalianoPag. 59-69
Etichette: Letteratura in volgare, Letteratura latina, Umanesimo, Umorismo, XV secolo, Antonio Beccadelli alias Il Panormita, Giovanni Boccaccio, Leon Battista Alberti, Poggio Bracciolini,
Titolo articolo: Ridere della politica e παιδεία della comicità nell’Alberti
Pur rigettando la tesi secondo cui il Momus sarebbe un roman à clefs, l’autrice del contributo sostiene la legittimità dell’individuare nella storia contemporanea alla sua vicenda compositiva (conclusa, ella propone, non prima del 1462) non soltanto delle suggestioni importanti per la trama del romanzo e per il disegno dei suoi personaggi, ma altresí i destinatarî di un suo messaggio politico costruttivo. La dissacrante ironia del Momus viene infatti da lei letta come un estremo tentativo dell’Alberti di recuperare ai valori dell’etica umanistica una società oltremodo degradata e corrotta, del resto perlopiú identificabile con la curia papale negli anni che vanno da Eugenio IV a Pio II.
Lingua: ItalianoPag. 71-88
Etichette: Politica, Umanesimo, Umorismo, XV secolo, Leon Battista Alberti, Momvs,
Titolo articolo: Nei panni di Buto: Fenomenologia del riso nei dialoghi in volgare dell’Alberti
Il contributo passa in rassegna i varî aspetti assunti dal riso nei libri de Familia, nella Cena familiaris, nel Theogenius, nei Profugiorum ab ærumna libri III e nel De iciarchia rilevando come il dialogo volgare dell’Alberti appaia spesso un dilettevole gioco delle parti, prossimo agli antichi «conviti filosofici […] pieni di giuoco e riso, e non vacui di prudenza e sapienza, con molta grazia e dignità». Occorre tuttavia tener presente che il riso albertiano non ha nulla a che vedere con quello del dio del Riso dei Profugia, ridicolmente scomposto nei proprî gesti del tutto inetti e disadattati. «Est modus in rebus» è infatti il precetto oraziano che i dialoghi dell’Alberti fanno proprio senza eccezioni. E il riso, ottimo remedium al «merore» e all’«egritudine d’animo» che «ha in sé maggior mali insiti e infissi», dev’esser «onesto», posto che il troppo ridere può, come a Crisippo, riuscire mortale.
Lingua: ItalianoPag. 89-107
Etichette: Umanesimo, Umorismo, XV secolo, Leon Battista Alberti, De familia, De iciarchia, Profvgiorvm ab ærvmna libri III, Theogenivs,
Titolo articolo: Del gioco di Narciso, e d’altri ludi intellettuali: L’Alberti e il Cusano
Lo straordinario sforzo euristico operato nello stesso torno d’anni dall’Alberti e dal Cusano in una sorta, per entrambi, di «caccia della sapienza» e alla misura segreta dell’universo individua nel gioco e nello stupore che il mondo suscita degli efficaci strumenti per affrontare una tensione fra finito e infinito, nonché fra umano, limitato punto di vista e panotticità divina, che lascia spazio alla processualità dinamica della «mens» e del suo «mensurare».
Lingua: ItalianoPag. 109-124
Etichette: Umanesimo, Umorismo, XV secolo, Leon Battista Alberti, Nicola Cusano, Nicolaus Cusanus,