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Albertiana | 2010 | N. XIII
Anno 2010 – N. XIII
A cura di Mauro Scarabelli
Titolo articolo: L’Alberti e l’uso delle fonti architettoniche: Il Sant’Andrea di Mantova e San Marco di Venezia
Prendendo le mosse dall’analisi dell’eccezionalità dell’apparato di facciata della chiesa di Sant’Andrea a Mantova, il saggio ne indaga una delle fonti principali: il sistema di nartece e facciata della basilica di San Marco a Venezia. L’indagine si svolge studiando i parallelismi tra forme architettoniche, ma tenta di mettere in evidenza la complessità dell’approccio alle fonti da parte dell’Alberti che, da umanista, tiene conto dei diversi significati assunti dall’edificio in relazione con la sua storia, con le leggende che su di esso si sono formate nel corso dei secoli, e con le forme del culto. Il tutto viene messo a confronto con quanto di questi temi può aver inteso il committente mantovano, il marchese Ludovico Gonzaga.
Lingua: ItalianoPag. 19-44
Etichette: Umanesimo, Leon Battista Alberti, Architettura, Progetto, Quattrocento, Cristianesimo, Impero romano, Chiesa di Sant’Andrea di Mantova, Basilica di San Marco di Venezia, Ludovico II Gonzaga,
Titolo articolo: Le jeu dialogique dans l’œuvre en ‘volgare’ d’Alberti: Le vrai, le bon et le meilleur
L’articolo opera un tentativo di riconoscere al dialogo albertiano dignità filosofica su basi e per tramiti non soltanto concettuali evidenziando la portata antropologica delle scelte operate dall’Alberti nella scrittura e focalizzandosi sul concetto di ‘gioco’ cui gli attori dei dialoghi si richiamano nei loro scambi e che le moderne definizioni filosofiche (dalla Teoria dei giochi a Wittgenstein, Hintikka, Jacques e, per altro verso, Gadamer) pongono in una relazione ermeneutica feconda con la dimensione testuale del dialogo albertiano stesso. Se ne deduce che in siffatti giochi chi perde vince, e che i risultati dello scambio dialogico possono pretendere al vero solo nei limiti di operazioni discorsive tese a conseguire un fine pratico particolare, che del vero fanno un buono sempre relativo alle condizioni di enunciazione. Con quello dell’autore, è in tal modo lo status della ragione a subire una notevole inflessione: divenuta fondamentalmente dialogica, essa inaugura un corso del tutto nuovo nella storia del pensiero occidentale.
Lingua: FrancesePag. 45-86
Etichette: Leon Battista Alberti, Dialogo, Teoria dei giochi, Umanesimo, Quattrocento, Etica,
Titolo articolo: La zoologia nel “De re aedificatoria”
Nel “De re aedificatoria” sono citate ottantanove specie di animali. Se allo specifico nome di ciascun animale sommiamo piú generici riferimenti del tipo di ‘Animali minutissimi’, ‘Quadrupedi’, etc., i riferimenti stessi salgono a un centinaio. L’anguilla e la zanzara aprono e chiudono l’elenco. Tra le citazioni piú curiose troviamo la balena, il bruco, il cervo, la cicogna, il dentice, la dònnola, la gru, il merlo marino, la sanguisuga, la tarantola… In un trattato di architettura, ottantanove specie costituiscono un vero e proprio bestiario enciclopedico, qui studiato in rapporto a fonti e significati zoologici, simbolici ed estetici.
Lingua: ItalianoPag. 87-100
Etichette: Battista Alberti, Umanesimo, Quattrocento, De re aedificatoria, Bestiario,
Titolo articolo: De l’idole à l’ornement: Alberti et les statues du “Temple”
Lo studio verte sulla rilevanza della statua religiosa negli scritti dei teorici della scultura a tutto tondo. Primo trattato in materia, il De statua astrae la statua dal contesto architettonico, e perciò dal suo uso, sia sacro che profano. Diversi altri trattati, artistici o meno, fanno invece numerosi riferimenti alle statue di devozione, e l’opportunità stessa di una loro presenza, intesa come condizione necessaria del culto loro tributato, è presa in esame nel De re aedificatoria laddove esso affronta la delicata questione della loro distribuzione negli edificî. Il rapporto cosí introdotto tra architettura e scultura stabilisce le condizioni di una statua “cristiana” tributaria bensí del retaggio antico, e quindi pagano, ma anche delle contemporanee conquiste del Ghiberti e di Donatello. Ma l’Alberti prende soprattutto atto della rinascita della tecnica del bronzo monocromo, in sé propizia all’animazione delle figure da lui preconizzata, laddove il legno policromato era la materia per eccellenza della statua religiosa.
Lingua: FrancesePag. 101-129
Etichette: Leon Battista Alberti, Umanesimo, Quattrocento, Tempio malatestiano, Trattato, Cristianesimo, Idolatria,
Titolo articolo: Alberti ‘bourgeois’? ‘Otium et negotium’ dans le “De familia” et dans le “De re aedificatoria”
Per il tramite del De familia e del De re ædificatoria, l’Alberti propone una rilettura dell’Economicus di Senofonte volta ad una radicale riformulazione della tematica economica e produttiva. La storiografia tradizionale, dal Sombart in poi, vi scorge il segno dell’imborghesimento della cultura umanistica, ormai al servizio degli interessi mercantili dei comuni italiani. Il presente contributo mostra che la critica albertiana dell’otium contribuisce al contrario all’instaurazione di una nuova oikeoisis segnata non già dalla produzione, ma dalla conservazione e dalla trasmissione: non già un’economia ma un’architettura, cioè una oikonomia in senso proprio, una legge della casa intesa nel contempo come casato e come edificio.
Lingua: FrancesePag. 131-147
Etichette: Leon Battista Alberti, Umanesimo, Quattrocento, Rinascimento, De familia, De re aedificatoria, Etica, Modernità, Antichità, Borghesia,
Titolo articolo: Tra agnitio e deceptio: Le lettere d’amore pseudoalbertiane e la “Deifira” dell’Alberti nel rimaneggiamento di Antonio di ser Guido dei Magno
Il saggio è dedicato a due delle epistole amorose pseudoalbertiane a suo tempo studiate da Cecil Grayson (A e B), cui se ne aggiunge un’altra, sinora inedita, di cui la lettera A costituisce la responsiva. Si dimostra, inoltre, che di A circolò anche una versione piú ampia, da attribuirsi ad Antonio di ser Guido de’ Magnoli. Di questo pressoché ignoto personaggio si forniscono succinte notizie biografiche, con particolare riguardo alla versione rimaneggiata della Deifira da lui approntata, della quale si pubblicano le parti interpolate.
Lingua: ItalianoPag. 149-231
Etichette: Alberti Leon Battista, Antonio di ser Guido dei Magnoli, Umanesimo, Quattrocento, Letteratura in volgare, Amore, Filologia, Edizione critica, Manoscritto, Deifira, Echatomphileli,
Titolo articolo: Les metamorphoses de l’œuvre architecturale albertienne: de Vasari à Ticozzi
Le due liste di fabbriche albertiane approntate dal Vasari nel 1550 e nel 1568 sono a lungo rimaste l’unica fonte scritta disponibile circa l’opera architettonica dell’Alberti; poi, a partire soprattutto dal Settecento, sono venuti alla luce documenti che dimostrano che il biografo degli artisti, a seconda dei casi, ha ragione o sbaglia. Tali scoperte non hanno tuttavia risolto tutti i problemi, e si è ancor oggi costretti ad affidarsi alla tradizione vasariana in particolare per quanto riguarda i monumenti fiorentini commissionati da Giovanni di Paolo Rucellai. Il presente contributo studia la storia di questa ‘tradizione’ fino alla metà dell’Ottocento, sforzandosi di chiarire il modo nel quale si è costituita e l’esatto valore da attribuirle.
Lingua: FrancesePag. 235-256
Etichette: Leon Battista Alberti, Giorgio Vasari, Giovanni di Paolo Rucellai, Architettura, Critica d’Arte, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento, Rinascimento, Umanesimo,
Titolo articolo: L’occhio alato di Ariel Cocles alias Gabriele d’Annunzio
La nota segue le tracce della presenza dell’Alberti nell’opera del D’Annunzio. S’esse sono assai rare tanto nelle prose che nei versi del poeta pescarese, centrale risulta al contrario nel suo immaginario la figura dell”occhio alato’, l’impresa di Leon Battista, che il ‘vate’ sembra aver fatto propria a partire dall’incidente aereo occorsogli il 16 gennaio 1916. La perdita dell’occhio destro determina allora la nascita del mito dell”orbo veggente’, trasformando conseguentemente in ‘alato’ l’occhio sopravvissuto. Tra le tante ‘inezie squisitissime’ che il poeta donava ad amici e amanti, esistono spille di questa forma, che il D’Annunzio ordinò al suo diletto ‘animaliere’, lo scultore Renato Brozzi – il quale ha altresí cesellato a sbalzo, in rame dorato, un grande occhio alato (circondato da altre ali) collocato nella Sala dei calchi al Vittoriale.
Lingua: ItalianoPag. 257-274
Etichette: Leon Battista Alberti, Gabriele D’Annunzio, Renato Barozzi, Impresa dell’Occhio alato, Quattrocento, Novecento, Umanesimo,
Titolo libro/articolo recensito: Leonis Baptiste Alberti Pontifex
Edizioni: Polistampa, Firenze – 2007
Lingua: Italiano
Pag. 277-280
Recensore/i: Helene Harth
Etichette: Leon Battista Alberti, Pontifex, Quattrocento, Dialogo, Umanesimo, Edizione critica, Cristianesimo,
Titolo libro/articolo recensito: L’Orthographia di Gasparino Barzizza. I, Catalogo dei manoscritti
Edizioni: Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, Messina – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 281-283
Recensore/i: Mauro Scarabelli
Etichette: Gasparino Barzizza, Quattrocento, Trattato, Umanesimo, Grammatica, Ortografia, Lessicografia, Manoscritto,
Edizioni: Université Stendhal-Grenoble III, Grenoble – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 283-287
Recensore/i: Mauro Scarabelli
Etichette: Giovanni Boccaccio, Fortuna, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Umanesimo, Rinascimento, Fortuna editoriale, Traduzione,
Titolo libro/articolo recensito: Anachroniques
Edizioni: Gallimard, Paris – 2006
Lingua: Francese
Pag. 287-293
Recensore/i: Guillaume Cassegrain
Etichette: Daniel Arasse, Pittura, Fotografia, Critica d’arte, Iconologia,
Titolo libro/articolo recensito: La chaîne d’or des poètes: Présence de Macrobe dans l’Europe humaniste
Edizioni: Droz, Genève – 2009
Lingua: Italiano
Pag. 293-297
Recensore/i: Marcello Ciccuto
Etichette: Macrobio, Antichità, Quattrocento, Cinquecento, Umanesimo, Rinascimento, Fortuna editoriale, Filosofia,
Titolo libro/articolo recensito: Scolastique et alchimie (XVIe-XVIIe siècles)
Edizioni: S.É.H.A. – Milano, Archè, Paris – 2009
Lingua: Francese
Pag. 297-301
Recensore/i: Antoine Calvet
Etichette: Rinascimento, Modernità, Cinquecento, Seicento, Filosofia, Teologia, Alchimia,
Titolo libro/articolo recensito: Art and agency: An anthropological theory
Edizioni: Oxford University Press, Oxford – 1998
Lingua: Francese
Pag. 301-306
Recensore/i: Thomas Golsenne
Etichette: Alfred Gell, Origini/Novecento, Teoria dell’arte, Estetica, Antropologia,
Titolo libro/articolo recensito: Il “Canzoniere” di Petrarca tra codicologia ed ecdotica
Edizioni: Olschki, Firenze – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 306-315
Recensore/i: Sandro La Barbera
Etichette: Petrarca, Medioevo, Umanesimo, Trecento, Poesia, Filologia, Codicologia, Edizione critica, Autografo, Manoscritto, Fortuna editoriale,
Titolo libro/articolo recensito: Otium e negotium: Da Petrarca a Scipione Ammirato
Edizioni: Palomar di Alternative, Bari – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 315-319
Recensore/i: Gianni A. Palumbo
Etichette: Letteratura umanistica, Hypnerotomachia Poliphili, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Umanesimo, Rinascimento, Filosofia, Trattato, Dialogo,
Titolo libro/articolo recensito: ‘Quid tum’?: O combate da arte em Leon Battista Alberti
Edizioni: Editora da Universidade Federal de Minas Gerais, Belo Horizonte – 2000
Lingua: Francese
Pag. 320-322
Recensore/i: Stéphane Huchet
Etichette: Leon Battista Alberti, Quattrocento, Umanesimo, Rinascimento, Modernità, Storia dell’arte, Trattato, Dialogo, Architettura, Etica,
A cura di: Roberto Cardini e Mariangela Regoliosi
Edizioni: Polistampa, Firenze – 2007
Lingua: Olandese/Italiano
Pag. 322-327
Recensore/i: Fabio Della Schiava
Etichette: Leon Battista Alberti, Quattrocento, Umanesimo, Antichità, Classicismo, Intertestualità, Tradizione,
Abstracts dei contributi presenti nel fascicolo.
Lingua: ItalianoPag. 328-337
Etichette:
Lingua: Italiano
Pag. 341-342
Etichette:
Lingua: Italiano
Pag. 343-345
Etichette:
Lingua: Italiano
Pag. 347-365
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